Buitoni

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Logo della Buitoni.

La Buitoni é una delle principali industrie alimentari italiane.

Nasce nel 1827 ad opera di Gio. Batta Buitoni che apre con la moglie Giulia Boninsegni un piccolissimo negozio di pasta a Borgo San Sepolcro. Nel 1856 il figlio Giuseppe, fratello di Giovanni Buitoni, apre a Città di Castello e aumenta la produzione. Negli anni successivi infatti arriva a 100 quintali giornalieri e produce anche la prima farina da commercio, i semolini di grano duro e, su idea di Giovanni, la pastina glutinata per bambini e ammalati. Così nel 1886 con un capitale di 200.000 lire nasce una società in nome collettivo, la ditta Giovanni e Fratelli Buitoni.

Su iniziativa della famiglia Buitoni che dovevano alimentare le macchine del proprio pastificio di Sansepolcro, fu costruita una centrale idroelettrica. Gli impianti, ormai dismessi, sono ancora visibili ai piedi della collina di Montedoglio. La centrale fece sì che l'alta valle del Tevere divenne una delle prime zone in Italia a beneficiare dell'energia idroelettrica.

Insieme ad altri soci, il 30 novembre 1907 Francesco Buitoni, figlio di Giovanni, costituisce la "Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti" a Perugia, con un capitale sociale di 70.000 lire, che diventerà poi "La Perugina - Cioccolato e Confetture" con il figlio Giovanni come consigliere delegato che, alla morte di Francesco Buitoni, diventa presidente della Perugina e, dopo il 1927, anche presidente della Buitoni.

Negli anni che seguono la storia della Buitoni si intreccia e diventa quella della Perugina.

Nel 1969 per delibera dei consigli di amministrazione delle società Buitoni e Perugina avviene la fusione per incorporazione della Buitoni nella Perugina, dando vita all'IBP-Industrie Buitoni Perugina. Gli anni '70 sono un periodo buio per le IBP per un susseguirsi di difficoltà economiche e organizzative. Nel 1985 la Danone si fa avanti per l'acquisto delle quote societarie ma con una mossa inaspettata Carlo De Benedetti offre alla famiglia Buitoni il 10% in più rispetto all'offerta del gruppo francese garantendosene l'acquisto. Le IBP vengono vendute alla CIR di Carlo De Benedetti nel 1985 diventando Buitoni Spa. De Benedetti non riesce però a far decollare l'azienda come nei progetti e tre anni dopo vende tutto alla Nestlé per 1600 milioni di lire.