Budorcas taxicolor tibetana

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Takin del Sichuan[1]
Stato di conservazione
Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Bovidae
Sottofamiglia Caprinae
Genere Budorcas
Specie B. taxicolor
Sottospecie B. t. tibetana
Nomenclatura trinomiale
Budorcas taxicolor tibetana
Milne-Edwards, 1874

Il takin del Sichuan (Budorcas taxicolor tibetana Milne-Edwards, 1874) è una delle quattro sottospecie di takin.

Un esemplare allo Zoo di Cincinnati.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I maschi di questo takin, a differenza delle altre sottospecie, durante l'estate hanno il vello di un bel colore giallo-dorato che in inverno diventa di color grigio-ferro; il mantello della femmina è molto più grigio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il takin del Sichuan vive lungo i margini orientali dell'altopiano tibetano. In questa zona, il suo areale si estende dai monti Min lungo il confine tra Sichuan e Gansu e, attraverso i monti Qionglai a ovest di Chengdu, giunge fino al confine con lo Yunnan[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive in aree boschive e nelle foreste di bambù, in gruppi familiari che possono comprendere anche 30 esemplari[3].

Fino agli inizi del secolo scorso era ancora molto comune; la sua rapida diminuzione numerica, dovuta alla caccia, ha spinto le autorità cinesi a metterlo sotto rigida protezione e sembra che la situazione stia migliorando. Finora non è stato ancora effettuato un censimento, ma si ritiene che questo takin abbia beneficiato indirettamente delle misure di protezione prese per salvare il panda gigante e altre specie[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Budorcas taxicolor tibetana, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ (EN) Song, Y.-L., Smith, A.T. & MacKinnon, J. 2008, Budorcas taxicolor tibetana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ a b c Endangered Wildlife and Plants of the World, 2001, ISBN 978-0-7614-7194-3.

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