Botryllus schlosseri

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Botryllus schlosseri
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Tunicata
Classe Ascidiacea
Ordine Stolidobranchia
Famiglia Styelidae
Genere Botryllus
Specie B. schlosseri
Nomenclatura binomiale
Botryllus schlosseri
(Pallas, 1766)
Sinonimi

Alcyonium borlasii (Turton, 1807)
Alcyonium schlosseri (Pallas, 1766)
Aplidium verrucosum (Dalyell, 1839)
Botryllus aurolineatus (Giard, 1872)
Botryllus badium (Alder & Hancock, 1912)
(errore ortografico)

Botryllus badius (Alder & Hancock, 1912)
Botryllus bivittatus (Milne Edwards, 1841)
Botryllus calendula (Giard, 1872)
Botryllus calyculatus (Alder & Hancock, 1907)
Botryllus castaneus (Alder & Hancock, 1848)
Botryllus gascoi (Della Valle, 1877)
Botryllus gemmeus (Savigny, 1816)
Botryllus gouldii (Verrill, 1871)
Botryllus marionis (Giard, 1872)
Botryllus miniatus (Alder & Hancock, 1912)
Botryllus minutus (Savigny, 1816)
Botryllus morio (Giard, 1872)
Botryllus polycyclus (Savigny, 1816)
Botryllus pruinosus (Giard, 1872)
Botryllus rubens (Alder & Hancock, 1848)
Botryllus rubigo (Giard, 1872)
Botryllus smaragdus (Milne Edwards, 1841)
Botryllus stellatus (Gaertner, 1774)
Botryllus violaceus (Milne Edwards, 1841)
Botryllus violatinctus (Hartmeyer, 1909)
Botryllus virescens (Alder & Hancock, 1848)
(Fonte: WoRMS)

Nomi comuni

Botrillo

Botryllus schlosseri (Pallas, 1766) è una ascidia coloniale della famiglia Styelidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Forma colonie incrostanti, di consistenza gelatinosa, lunghe sino a 5 cm e larghe circa 2 cm.
Gli zooidi, lunghi 2–3 mm, sono aggregati in ciuffi da 3 a 16 individui disposti in cerchio attorno a un'apertura cloacale comune, assumendo una tipica forma a fiore o a stella.
La colorazione è estremamente variabile: si va dal bianco al nero, passando per l'arancio, il rosso, il marrone, il verde e il viola.

Può essere confusa con Botrylloides leachii, le cui colonie hanno però in genere forma più allungata e nastriforme.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie invasiva che negli ultimi 100 anni ha esteso notevolmente il suo areale: è presente su entrambe le sponde dell'Atlantico, dal Maine alla Florida sul versante orientale e dalle isole Faroe sino al Portogallo sul versante occidentale, nonché nel mar Mediterraneo e nel mar Nero.

Cresce su fondali rocciosi, alghe e spesso anche su substrati artificiali (moli, banchine, cime).
Si sviluppa ottimalmente a basse profondità ma è possibile reperirla sino a 100 metri di profondità.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce, sia per via sessuale sia per gemmazione durante tutto l'anno, con un picco di attività riproduttiva nel periodo dall'autunno alla primavera.

Comportamenti sociali[modifica | modifica wikitesto]

Si sviluppa partendo da larve planctoniche che si bloccano su scogli e si riproducono asessualmente, costituendo in tal modo una colonia omogenea, sia dal punto di vista genetico sia strutturalmente. Talvolta può succedere che due colonie cerchino di mescolarsi; nel caso le larve siano uguali da un punto di vista genetico allora la fusione risulta possibile, altrimenti la colonia ospitante produce sostanze tossiche atte a respingere l'intruso.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ David W. Pfenning e Paul W. Sherman, Riconoscere i parenti, in Le Scienze 1995; 324: 75.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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