Bogia nen

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Bogia nen ([bʊʤaˈnɛŋ], in italiano letteralmente "non ti muovere", è un soprannome popolare che si riferisce ai piemontesi e che rimanda a un temperamento caparbio, capace di affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione. L'espressione viene però spesso confusa con una traduzione letterale che rimanderebbe invece a una presunta passività troppo succube e prudente.

L'espressione avrebbe origine dalle gesta dei soldati sabaudi durante la battaglia dell'Assietta, un significativo episodio della guerra di successione austriaca che ebbe luogo il 19 luglio 1747.

In quell'occasione, 4 800 soldati austro-piemontesi si trincerarono in due bastioni e una serie di muri a secco per fermare l'avanzata di 40 000 francesi. Sottoposto a una serie continua di assalti, il comandante generale Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio decise di chiamare a raccolta tutte le truppe a difesa del bastione del Grand Serin[1] ma nonostante l'ordine di ritirata arrivasse per tre volte[2] all'avamposto della Testa dell'Assietta, oggetto di assalti altrettanto violenti, il comandante dell'avamposto Paolo Federico Novarina Conte di San Sebastiano[3][4] (figlio di primo letto della Marchesa di Spigno, sposata morganaticamente da Vittorio Amedeo II prima dell'abdicazione), pronunciò la frase[5]: "In faccia al nemico le Guardie non possono volgere le spalle" [6]e aggiungendo, secondo tradizione, in piemonteseNoiàutri i bogioma nen da sì”. [7]

Il risolversi dell'impari battaglia a favore degli austro-piemontesi fece in modo che quella frase diventasse un motto popolare molto diffuso e la parola "bogianen" usata per indicare i piemontesi, con riferimento alla loro testardaggine e risolutezza.[8]

Racconta Cesare Abba, nel suo libro Da Quarto al Volturno, che "bogianen" venivano definiti i soldati della fanteria di linea piemontese, i quali nell'imminenza di subire l'attacco avversario, venivano incoraggiati dai sergenti con l'ordine «Bogé nen, neh!» (Non muovetevi, eh!), ricordando loro l'eroismo degli avi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]