Blancpain

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Blancpain
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StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1735 a Villeret
Fondata daJehan-Jacques Blancpain
Sede principaleLe Brassus
GruppoThe Swatch Group
Persone chiaveMarc Hayek CEO
SettoreOrologeria
ProdottiOrologi
Dipendenti700+ (2021)
Sito webwww.blancpain.ch
Blancpain Villeret GMT
Blancpain Villeret con 8 giorni di riserva di carica.
Blancpain 1735
Movimento Blancpain

Blancpain è una manifattura svizzera di orologi meccanici di lusso. Fondata nel 1735 a Villeret da Jehan-Jacques Blancpain, è il più antico marchio di orologi ancora esistente al mondo.[1][2][3][4]

Blancpain produce oggi i propri orologi nei laboratori di Le Brassus, nella Valle di Joux.[1][5] Dal 1992 l'azienda è una sussidiaria dello Swatch Group.[4][6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla fondazione ai primi del Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Blancpain venne fondata nel 1735 a Villeret, Svizzera, da Jehan-Jacques Blancpain.[1][5]

Nel corso del XVIII secolo la manifattura si espande con successo e tra il 1815 ed il 1830 Frédéric-Louis e Frédéric-Emile Blancpain, rispettivamente nipote e pronipote oltre che eredi del fondatore Jehan-Jacques, modernizzano lo scappamento dei movimenti e ne espandono la produzione grazie all'applicazione dei primi metodi industriali e di produzione in serie.[1][6][7]

Nel 1926 Blancpain produce i primi orologi da polso a carica automatica basati sul brevetto di John Harwood.[6][7] Il 1932 vede la fine della conduzione familiare dell'azienda, dopo quasi due secoli di tradizione. Alla morte di Frédéric-Emile Blancpain, infatti, la figlia ed unica erede, non volendo continuare l'attività di famiglia, vende la ditta a due dei collaboratori più stretti del padre, Betty Fiechter e André Léal.[1][7] Secondo le leggi in vigore all'epoca, poiché la proprietà della ditta non era più della famiglia fondatrice, Blancpain deve per un periodo cambiare nome in Rayville, un omofono anagrammato di Villeret.[6][7] Le attività non subiscono, tuttavia, alcun cambiamento sostanziale. Si tratta di una delle prime aziende in assoluto ad avere al vertice operativo una donna.

1950-1960: il trionfo dell'orologeria meccanica e la nascita del Fifty Fathoms[modifica | modifica wikitesto]

Il Blancpain Fifty Fathoms, il primo, archetipico, orologio subacqueo, precedente sia il Rolex Submariner che l'Omega Seamaster, vede la luce nel 1953 su richiesta del capitano Bob Maloubier dei neonati Nageuers de combat, il corpo speciale sommozzatori della Marine nationale francese.[6][8]

Il successo di Blancpain nella realizzazione di un valido orologio subacqueo è anche merito delle esperienze dell'allora CEO dell'azienda, Jean-Jacques Fiechter, subacqueo amatoriale, il quale analizza le criticità degli orologi contemporanei per l'utilizzo civile, progettando un segnatempo con caratteristiche fondamentali per l'utilizzo in acqua, come l'elevata leggibilità e l'impermeabilità, garantita anche da diversi brevetti depositati, come quello dell'impermeabilizzazione della corona di carica (ancora a pressione), del fondello (a vite), dotato di un'apposita guarnizione più resistente, e un sistema di blocco della ghiera (all'epoca bidirezionale). Infine il Fifty Fathoms era anche dotato di un'ulteriore cassa in ferro dolce che ne conferiva l'antimagnetismo[9].

Il modello riscuote un notevole successo e, negli anni successivi, viene adottato anche dalle forze armate israeliane, tedesche (con l'iconico modello chiamato Barakuda per via del nome del fornitore dei quadranti[10]), svedesi, spagnole, norvegesi, danesi, finlandesi e dai Navy SEAL americani.[8][11][12] In quest'ultimo caso, a causa della stringente politica d'appovvigionamento delle forze armate americane che impedivano l'acquisto di materiale non Made in USA, viene creata ad hoc la compagnia Tornek-Rayville, sotto il cui nome vengono venduti i Fifty Fathoms rietichettati.[8][12] Il nome Tornek deriva dal cognome dell'importatore statunitense, Allen V. Tornek. Per la marina statunitense è stata concepita un'apposita versione del modello, poi ribattezzata "Mil-Spec" e riproposta anche per l'uso civile decenni dopo, caratterizzata dall'indicatore di umidità sul quadrante. Molti di questi orologi sono andati distrutti una volta cessato il loro utilizzo in quanto contenenti vernice al radio[13]. Nel 1956 è il turno del Bathyscaphe, un altro diver con caratteristiche simili al Fifty Fathoms, ma dalle dimensioni più contenute e maggiormente adatto all'utilizzo quotidiano.

Il nome dell'orologio deriva dalla profondità massima garantita dalla prima versione del modello: 50 (fifty) profondità (fathoms), appunto, corrispondenti a circa 100 metri.[8][12] L'uso civile e sportivo di alcuni di questi orologi fanno nascere un modello iconico soprannominato "No Rad", il quale è contraddistinto dalla dicitura dell'assenza di materiale radioattivo luninescente su lancette e indici. Ben presto il successo dei Fifty Fathoms ha attirato l'attenzione anche di altre case orologiere come la francese Lip ed Abercrombie le quali distribuivano i Fifty Fathoms con un doppio marchio sul quadrante[14].

Sempre nel 1956 viene presentato il movimento Ladybird 550, un calibro meccanico a carica manuale che vinse il record per essere il meccanismo rotondo più piccolo del mondo, con suoi 11.85 mm di diametro[15].

Oltre al legame con le immersioni, Blancpain negli anni Cinquanta presenta quello che è ancora oggi il cronografo più famoso della Maison: l'Air Command, alimentato dal movimento a carica manuale Valjoux 222.

Progressivamente, verso l'inizio degli anni Sessanta, il Fifty Fathoms inizia a diffondersi anche presso il pubblico e non è infrequente trovare alcune versioni destinate ai privati con la scritta "Aqualung" sul quadrante[16], come ricordo della collaborazione con l'esploratore subacqueo Jacques Cousteau il quale aveva inventato qualche anno prima l'omonimo erogatore[17].

Nel 1961, per far fronte alla crescente domanda del mercato, Blancpain-Rayville entra a far parte della Société Suisse pour l'Industrie Horlogère SA (SSIH), insieme ad Omega, Tissot e Lemania.[1][6][7]

Dalla rivoluzione del quarzo ai capolavori di inizi anni Novanta[modifica | modifica wikitesto]

Blancpain cronografo rattrapante con calendario perpetuo, primi anni Novanta.
Blancpain ultrapiatto primi anni '90

Negli anni 1970, la rivoluzione del quarzo e la crisi del 1973 provocano una brusca riduzione delle vendite in tutto il settore orologiero e Blancpain cessa temporaneamente la produzione di orologi per qualche anno[18]. Nel 1982, SSIH cede Blancpain-Rayville a Jacques Piguet, erede e dirigente della compagnia Frédéric Piguet S.A. (non correlata ad Audemars Piguet)[19]. Risale a questo periodo lo spostamento della sede a Le Brassus.[1][6][7] Nel 1983 viene nominato nuovo CEO del marchio Jean-Claude Biver, il quale riesce nell'obiettivo di rilanciare il marchio puntando su altissima qualità, eccellenza delle finiture e realizzazione di complicazioni apprezzabili, ponendosi in controtendenza rispetto al mercato in cui l'orologeria al quarzo era prevalente[20]. In Blancpain, dunque, si continua a produrre esclusivamente movimenti meccanici, tanto da coniare il motto: "Blancpain non ha mai prodotto un orologio al quarzo, e non lo farà mai".[6][7] Questa filosofia culmina con la produzione, nel 1991, del modello 1735 - Grande Complication, all'epoca l'orologio meccanico più complesso al mondo, con circa 740 parti a comporne il movimento, che presenta contemporaneamente tutte e sei le complicazioni più difficili da realizzare: cronografo sdoppiante; ripetizione minuti; ripetizione quarto d'ora[21]; calendario perpetuo completo di data, giorno della settimana, mese ed anni bisestili; fasi lunari; tourbillon.[6][7][22] Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta Blancpain realizza anche altri capolavori orologieri, come nel caso del Tourbilon volante con 8 giorni di riserva di carica (il tutto all'interno di un movimento spesso solamente 3.7 mm) presentato nel 1989. Molti movimenti montati su questi orologi erano realizzati in-house, mentre altri venivano forniti: è il caso del movimento Frédéric Piguet 21 che animava il solotempo entry level proposto sotto la guida Biver[23][24]. Biver rimarrà CEO di Blancpain fino al 2002.

L'ingresso in Swatch Group e l'attualità[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 Jacques Piguet vende nuovamente l'azienda alla Société de Microélectronique et d'Horlogerie (SMH), meglio conosciuta, dal 1998, come The Swatch Group, che, nel 2010, acquista anche la Frédéric Piguet e la fonde con Blancpain.[1][6][7] Viene rilanciato sul mercato l'Air Command, stavolta dotato di movimento di manifattura[25].

Nel 1994 i classici canoni estetici di Blancpain vengono reinterpretati e rilanciati con la collezione Léman (il cui nome originario era 2100), la quale resterà a catalogo per circa una trentina d'anni, declinata in numerosissime varianti, materiali e complicazioni[26].

Nel 2002 Marc A. Hayek, nipote di Nicolas Hayek, diventa CEO dell'azienda. Anche sotto la sua guida l'azienda continua a proporre alta qualità e orologeria tradizionale, come testimoniano gli orologi prodotti in questo periodo, alcuni dei quali incorporano soluzioni tecniche antiche e talvolta desuete, come il carrousel, un'alternativa al tourbillon e utilizzata attualmente solo su alcuni modelli Blancpain[27][28]. Il nuovo CEO, appassionato di immersioni, decide di celebrare i 50 anni dalla nascita del primo Fifty Fathoms con tre edizioni differenti in produzione limitata. A partire dal 2003 su queste nuove versioni appare anche la lunetta vintage rivisitata e realizzata in zaffiro bombato, presente tutt'oggi. Nel 2007 viene presentata la nuova generazione del Fifty Fathoms (la terza) accompagnata da un nuovo movimento, il Blancpain 1315[29]. Questa generazione ha inoltre portato sui Fifty Fathoms numerose complicazioni, dal calendario completo al cronografo flyback, fino al tourbillon. Inoltre sono stati presentati anche i primi modelli in materiale pregiato. Oltre alla collezione principale viene proposto il nuovo Fifty Fathoms Bathyscaphe, che segue l'estetica del suo predecessore degli anni Cinquanta, ma anch'esso declinato in numerose varianti di colore, dimensioni e complicazioni, con la caratteristica della maggior versatilità rispetto al Fifty Fathoms tradizionale[30].

Nel 2009 è il turno del 500 Fathoms, in titanio, in grado di raggiungere i 1000 metri di profondità. Nel 2012 viene lanciato l'X Fathoms, dotato di contatore a 5 minuti per calcolare la durata dei tempi di decompressione e con doppio profondimetro meccanico che sfrutta una membrana in Liquidmetal per segnare con accuratezza la profondità raggiunta.

Il forte legame che ha sempre unito Blancpain al mare ha portato la maison elvetica a legarsi al progetto Gombessa, iniziato nel 2013 per volontà dell'esploratore Laurent Ballesta, per l'esplorazione degli oceani e lo studio del celacanto, un pesce antichissimo che vive nei fondali[31]. Questa sinergia ha portato alla creazione di un orologio diver tecnico, altamente specializzato per le immersioni di lunga durata con autorespiratori a circuito chiuso, chiamato Fifty Fathoms Tech Gombessa, in titanio 23, e dotato di valvola di sicurezza per l fuoriuscita dell'elio e di una quarta lancetta che compie un giro completo in tre ore e che serve per segnalare il tempo trascorso sott'acqua. Prosegue la celebrazione del famoso diver della casa elvetica con numerose edizioni celebrative, quali la ricercata Barakuda (realizzata per la marina militare tedesca)

Oltre all'esplorazione, l'azienda si è impegnata in un importante progetto di sensibilizzazione e salvaguardia dell'ambiente marino tramite il progetto Blancpain Ocean Commitment[32].

Nel 2023 si è festeggiato il 70º anniversario dalla nascita del Fifty Fathoms, ed è stata l'occasione per proporre numerose edizioni celebrative dell'iconico segnatempo da immersione, come la Tech Gombessa[33].

Attualmente la casa presenta diverse collezioni: Villeret, che racchiude i modelli classici della Maison reinterpretati con nuovi stilemi e nuove complicazioni[34], Fifty Fathoms, Air Command, Ladybird (dedicata al pubblico femminile) e Métiers d'Art, contraddistinta da quadranti di smalto dipinti a mano[35].

Sponsorizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Blancpain sponsorizza molte competizioni motoristiche, tra cui l'ADAC GT Masters, il Lamborghini Super Trofeo[36] e, in passato, la GT World Challenge Europe Sprint Cup[37], la GT World Challenge Europe e la GT World Challenge Europe Endurance Cup[38].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Storia di Blancpain, su blancpain.com. URL consultato il 25 maggio 2021.
  2. ^ (EN) Simon Lewis, Segreti dei più antichi orologiai, su telegraph.co.uk, 20 novembre 2017. URL consultato il 25 maggio 2021.
  3. ^ (EN) I più antichi marchi di orologi di lusso, su crownandcaliber.com, 14 marzo 2013. URL consultato il 25 maggio 2021.
  4. ^ a b (EN) Blancpain, su swatchgroup.com. URL consultato il 25 maggio 2021.
  5. ^ a b "La Ferme" a Le Brassus, su blancpain.com. URL consultato il 25 maggio 2021.
  6. ^ a b c d e f g h i j (EN) Storia di Blancpain, su hautehorlogerie.org. URL consultato il 25 maggio 2021.
  7. ^ a b c d e f g h i (EN) Storia di Blancpain, su watcheshistory.com, 9 dicembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2021.
  8. ^ a b c d (EN) Storia del Fifty Fathoms, su hodinkee.com, 8 febbraio 2011. URL consultato il 25 maggio 2021.
  9. ^ Quali sono le caratteristiche di un vero orologio subacqueo?, in Lettres du Brassus, n. 22.
  10. ^ (EN) Cole Pennington June 07, 2019, Introducing: The Blancpain Fifty Fathoms Barakuda Limited Edition (Live Pics & Pricing), su Hodinkee. URL consultato il 17 luglio 2023.
  11. ^ (EN) Robert-Jan Broer, Fifty Fathoms Mil-Spec, su fratellowatches.com, 20 settembre 2017. URL consultato il 25 maggio 2021.
  12. ^ a b c (EN) Nitin Nair, Storia del Fifty Fathoms Mil-Spec, su watchtime.me, 19 aprile 2017. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2021).
  13. ^ Matt Hranek, A man & his watch, Artisan Books, 2017.
  14. ^ (FR) Les Rhabilleurs, Blancpain Fifty Fathoms : La Minute de l'Expert - Episode 6, su Les Rhabilleurs, 30 settembre 2015. URL consultato il 17 luglio 2023.
  15. ^ Blancpain R-550, su reference.grail-watch.com. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  16. ^ (EN) A Brief History of the Blancpain Fifty Fathoms – Craft + Tailored, su journal.craftandtailored.com. URL consultato il 17 luglio 2023.
  17. ^ La Nostra Storia | Attrezzatura ufficiale per immersioni Aqualung - Aqualung, su AquaLung IT. URL consultato il 17 luglio 2023.
  18. ^ (EN) https://www.facebook.com/jovan.krs, https://www.facebook.com/jovan.krs, A Brief History of The Blancpain Fifty Fathoms, su WristReview.com - Featuring Watch Reviews, Critiques, Reports & News, 23 dicembre 2016. URL consultato il 17 luglio 2023.
  19. ^ (EN) La saga degli orologi più complicati del mondo, su quillandpad.com, 3 maggio 2020. URL consultato il 25 maggio 2021.
    «Louis-Elysée Piguet, who founded his company in 1858 and whose descendants would continue in the industry today with Frédéric Piguet S.A. (not related to Audemars Piguet, but rather the workshop that would become Blancpain’s movement maker)»
  20. ^ Paolo De Vecchi e Alberto Uglietti, Orologi da polso.
  21. ^ La ripetizione è una complicazione meccanica che permette all'orologio di comunicare l'ora tramite un suono, alla pressione di un bottone, con un meccanismo di funzionamento simile ad un carillon. Vengono usati toni differenti per ore, quarti d'ora e minuti.
  22. ^ (EN) Ariel Adams, Blancpain 1735, su hautetime.com, 30 agosto 2010. URL consultato il 25 maggio 2021.
  23. ^ bidfun-db Archive: Watch Movements: Blancpain 21 (Frederic Piguet 21), su www.ranfft.de. URL consultato il 31 maggio 2023.
  24. ^ Frederic Piguet Caliber 21 | Plus Ultra AG, su www.plus-ultra.ch. URL consultato il 31 maggio 2023.
  25. ^ (EN) Blancpain caliber F388B » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 16 febbraio 2023.
  26. ^ (EN) BLANCPAIN BLOG, Flashback: the Leman series (part 1), su The Blancpain Blog, 15 giugno 2019. URL consultato il 17 luglio 2023.
  27. ^ (EN) Blancpain - Carrousel Répétition Minutes Chronographe Flyback, su Time and Watches | The watch blog. URL consultato l'11 luglio 2023.
  28. ^ (EN) HODINKEE August 16, 2013, Hands-On: With The Blancpain Tourbillon Carrousel, A Combination Of Two Rotating Complications (Live Pics & Pricing), su Hodinkee. URL consultato l'11 luglio 2023.
  29. ^ (EN) Blancpain caliber 1315 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato l'11 luglio 2023.
  30. ^ (EN) Xavier Markl, Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe 38mm (Blancpain Ocean Commitment), su Monochrome Watches, 3 febbraio 2017. URL consultato l'11 luglio 2023.
  31. ^ Gombessa Expeditions | Blancpain Ocean Commitment, su www.blancpain-ocean-commitment.com. URL consultato l'11 luglio 2023.
  32. ^ Blancpain Ocean Commitment : Helping protect the ocean, su www.blancpain-ocean-commitment.com. URL consultato l'11 luglio 2023.
  33. ^ La Cote des Montres: The Blancpain Fifty Fathoms 70th Anniversary Act 2 Tech Gombessa makes it possible for the first time to measure up to three-hour immersion times, su lacotedesmontres.com. URL consultato l'11 luglio 2023.
  34. ^ Jeffrey S. Kingston, Nuovi calendari, in Lettre du Brassus, n. 18.
  35. ^ Jeffrey S. Kingston, Métiers d'Art: pittura a smalto, in Lettre du Brassus, n. 18.
  36. ^ Gallardo Blancpain, una "Lambo" che segna il tempo, su www.alvolante.it. URL consultato l'11 luglio 2023.
  37. ^ (EN) Blancpain Watches extends partnership to the SRO-Promoted GT Sprint Series, su fiagtseries.com, 15 novembre 2013. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  38. ^ (EN) Series Information, su blancpain-endurance-series.com, 2012. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).

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