Biotopo palude di Cima Corso

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Biotopo palude di Cima Corso
Palude di Cima Corso con il monte Tinisa riflesso dall'occhio della palude
Tipo di areaBiotopo naturale regionale
Class. internaz.SIN IT3322030, ZU[1]
StatiBandiera dell'Italia Italia
RegioniFriuli-Venezia Giulia
ProvinceProvincia di Udine
ComuniAmpezzo
Superficie a terra7,50 ha
Provvedimenti istitutiviD.P.G.R.: n. 0212/Pres. 12.06.1998[2]
GestoreRegione Friuli-Venezia Giulia - Direzione Centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna - Servizio Tutela Ambienti Naturali, Fauna e Corpo Forestale Regionale
PresidenteIsidoro Barzan (Vicedirettore centrale, responsabile del Servizio)
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 46°23′43.76″N 12°44′40.56″E / 46.39549°N 12.7446°E46.39549; 12.7446

La Palude di Cima Corso è un Biotopo naturale regionale nel territorio del Comune di Ampezzo nella Provincia di Udine[3].

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Biotopo di Cima Corso si trova nella conca lasciata da un antico lago post-glaciale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Per la notevole biodiversità dell'area, la palude è diventata area naturale protetta nel 1998, in linea con le indicazioni del Progetto Bioitaly e la Direttiva Habitat 92/43/CEE.[4]

A seguito di una prima valorizzazione nel 2005-2006[5], nel 2008 un finanziamento della Comunità Europea ha permesso la realizzazione della sentieristica e della sistemazione del centro visite[6][7]

Dal luglio 2008 il naturalista Paolo Pellarini gestisce il centro visite e le visite guidate al Biotopo di Cima Corso.[8]

A ottobre 2018 l'area protetta è stata in parte danneggiata dalla tempesta Vaia.

Nel 2019 il centro visite è indicato come non utilizzato.[9]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Nel parco si trovano alcune specie importanti per la biodiversità, come il Re di quaglie (Crex crex), una specie di uccello inserita nella Convenzione di Berna del 1982, oppure la rana lessonae, che indica un ambiente particolarmente avulso dalle contaminazioni genetiche delle specie autoctone e dall'inquinamento antropico, infatti si tratta di una rana che facilmente si ibrida con la più comune rana ridibunda. L'avifauna comprende esemplari di corvo imperiale, aquila reale, falco pellegrino, di picchio nero; tra i rapaci notturni ricordiamo la civetta e il gufo, mentre tra i mammiferi volpi e tassi. Nel biotopo di Cima Corso si trova una grande varietà di anfibi: nello stagno vivono il Triturus alpestris alpestris, il Triturus vulgaris meridionalis, la Salamandra atra atra, la Rana temporaria temporaria, e il Bufo bufo.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Nel biotopo fiorisce la rara orchidea Liparis loeselii.[10] Si segnala inoltre la presenza di Sparganium minimum e delle ciperacee Carex diandra e Carex appropinquata.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biotopi regionali - Friuli-Venezia Giulia. Atlante dei Parchi e delle aree protette in Italia, su agraria.org (archiviato il 2 luglio 2010).
  2. ^ D.P.G.R.: n. 0212/Pres. 12.06.1998 (PDF), su regione.fvg.it. URL consultato il 27 febbraio 2024.
  3. ^ La montagna del FVG, su regione.fvg.it, Regione Friuli-Venezia Giulia (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2008).
  4. ^ Il biotopo diventa area protetta con D.P.G.R. 12 giugno 1998 n. 0212/Pres., pubblicato sul B.U.R. in 5 agosto 1998. Si veda anche il Progetto Bioitaly. sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
  5. ^ Bollettino Ufficiale - Reg. Friuli Venezia Giulia n. 21 del 25-05-2005, su archive.org.
  6. ^ Progetti comunitari per Rete Natura 2000 (PDF) (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2008).. Si veda anche il Regolamento LLPP ex D.P.R. 554/99: Lavori di sistemazione opere complementari all'attività turistica biotopo regionale Palude di Cima Corso.
  7. ^ Il Biotopo di Cima Corso, in La Carnia per i bambini - Turismo Friuli Venezia Giulia, p. 22.
  8. ^ Sulla dorsale del monte Corno dalla sella di Cima Corso, su SentieriNatura, 2012. URL consultato il 27 febbraio 2024.
  9. ^ Paola Gatto e Giacomo Pagot, Bio∆4 - Nuovi strumenti per la valorizzazione della biodiversità degli ecosistemi forestali transfrontalieri. Studio e Sviluppo di Meccanismi PES (Pagamento dei Servizi Ambientali) delle foreste – Stato di avanzamento del WP4 (PDF), 21 gennaio 2020, p. 22.
  10. ^ Diego Masiello e Marijan Šebenik, Boschi senza confini: escursioni nelle foreste di Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Croazia : a piedi, in bici, a cavallo, Ediciclo Editore, 2000, p. 45, ISBN 978-88-85318-37-3. URL consultato il 27 febbraio 2024.
  11. ^ Scheda ambito di paesaggio. Piano paesaggistico regionale del Friuli Venezia Giulia. 1 Carnia (Allegato 10 al D.P.Reg. 0111/2018) (PDF), Assessorato alle infrastrutture e territorio, Regione Friuli Venezia Giulia.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]