Bernardo d'Italia

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Bernardo
Affresco seicentesco della tomba di Bernardo in Sant'Ambrogio, a Milano.
Re dei Longobardi
Stemma
Stemma
In carica8 luglio 810 –
17 agosto 818
PredecessorePipino
EredePipino I di Vermandois
SuccessoreLudovico il Pio
Nascita797
Morte17 agosto 818
SepolturaBasilica di Sant'Ambrogio
Luogo di sepolturaMilano
DinastiaCarolingi
PadrePipino d'Italia
ConsorteCunegonda di Laon
FigliPipino I di Vermandois
ReligioneCristianesimo Cattolico

Bernardo d'Italia (79717 agosto 818) fu re dei Longobardi dall'810 all'818.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Vita Hludowici Imperatoris[1] Bernardo era figlio del re dei Longobardi, Pipino I[2][3] (a sua volta secondo figlio maschio dell'imperatore Carlo Magno e dalla terza moglie, Ildegarda (758-783), figlia del conte Geroldo di Vinzgouw ed Emma di Alamannia, figlia di Hnabi, duca di Alamannia) e di una sua concubina[4]. Anche lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie, citando una litania di San Gallo che elenca Bernardo tra i Carolingi di nascita illegittima[5], conferma la illegittimità di Bernardo[6].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo rimase orfano all'età di circa tredici anni, infatti suo padre, Pipino morì nell'810[7], per una malattia contratta all'assedio di Venezia. Il nonno Carlo Magno, pur riconoscendogli il diritto di succedere al padre, sino all'età di 15 anni lo inviò nel monastero di Fulda[6].
Bernardo, secondo Eginardo, fu inviato ufficialmente in Italia (col titolo di Rex Longobardorum) dall'imperatore nell'812[8]. Il nuovo re venne accettato e rispettato dai nobili italiani, anche se il suo potere era caratterizzato da una forte dipendenza e un controllo continuo da parte di Carlo Magno, che, per questo motivo, aveva inviato in Italia, assieme a Bernardo, i cugini Adelardo di Corbie e Wala[8], figli di suo zio Bernardo.
Bernardo fu solennemente confermato, ad Aquisgrana, l'11 settembre 813, come vassallo di suo nonno (Ünterkönig), l'imperatore, Carlo Magno[6].

La situazione non cambiò neanche quando l'imperatore morì (gennaio 814) e il suo posto venne preso da suo figlio Ludovico il Pio. Nonostante ciò, Bernardo e Ludovico avevano un buon rapporto. Nel novembre 816, Ludovico descrive Bernardo in un documento ufficiale come dilectus filius noster.

I problemi politici tra i due regnanti nacquero nell'817, alla dieta di Aquisgrana, con l'emissione dell'Ordinatio Imperii (Ordinamento dell'impero: Provvedimento emanato per regolare la successione): al suo primogenito, Lotario, concesse il titolo imperiale[9], e con l'incoronazione a imperatore aggiunto, fu sancita la sua superiorità sui fratelli[10], mentre al secondogenito, Pipino, concesse la sovranità, col titolo di re, sull'Aquitania, il tolosano e la Settimania[11], che già governava, e al terzogenito, Ludovico, che sarà detto il Germanico, concesse la sovranità, col titolo di re, sulla Baviera, la Carinzia e la Boemia[12].
Nel documento, di Bernardo, non veniva fatta parola. Dell'Italia veniva detto solo che sarebbe passata alle dipendenze del nuovo imperatore, come il resto dell'impero. I motivi che spinsero Ludovico a prendere questa decisione sono tutt'oggi poco chiari perché Bernardo non aveva mai ostacolato l'imperatore, ma anzi gli aveva sempre giurato fedeltà. Probabilmente però, era stato convinto da sua moglie, l'imperatrice Ermengarda di Hesbaye, la quale aveva una grande influenza sul marito, e voleva favorire i propri figli.

Bernardo, temendo di perdere il potere, influenzato da alcuni ecclesiastici (il vescovo di Milano, Anselmo e quello di Orléans, Teodulfo[4]) e nobili del suo regno (il ciambellano Raniero ed il conte Egidio[4]), progettò un tentativo di ribellione[13], che, secondo il cronista Thegan di Treviri, avrebbe dovuto usurpare il trono imperiale[4] e occupò con le sue truppe i principali passi delle Alpi occidentali senza però mai sembrare intenzionato ad attaccare. Si trattò più che altro di una mossa di carattere difensivo anche perché Bernardo era ben consapevole di essere militarmente inferiore alle forze imperiali.
L'imperatore, dopo essere stato informato sugli avvenimenti in corso[4], dal vescovo di Verona, Ratoldo e dal conte di Brescia, Suppone (forse suo parente acquisito, avendo sposato la supponide Cunegonda; questa filiazione della consorte è tuttavia non accettata in modo unanime dagli studiosi), lasciata Aquisgrana, si mise a capo del suo esercito presso Chalon-sur-Saône (Francia)[4], dove, per prepararsi ad un eventuale conflitto armato, aveva radunato il suo esercito composto da truppe provenienti da tutte le parti del regno. Bernardo, si spaventò e valutando di non poter affrontare lo zio, assieme ai suoi seguaci più fedeli, si recò a Chalon, onde poter incontrare lo zio[6]. Bernardo si presentò[4], ma con l'inganno[6] fu messo sotto custodia, coi suoi fedeli[4].

Nella primavera dell'anno successivo (818), ad Aquisgrana (Germania), si tenne una dieta e ci fu il processo contro il re dei Longobardi e i suoi alleati[4]. Gli ecclesiastici vennero privati delle loro cariche[4] (Teodulfo fu privato della carica di vescovo di Orléans[14]) e mandati in esilio o condannati alla clausura monastica, mentre Bernardo e gli altri complici laici vennero condannati a morte[4], per alto tradimento. Ludovico però, dopo un ripensamento, fece grazia di vita ai ribelli e tramutò la pena in condanna all'accecamento[4].

L'esecuzione, avvenne nell'agosto 818[14].

La morte colse Bernardo dopo tre giorni di agonia[15] (il 17 agosto) a causa delle terribili ferite riportate[6]. Il suo corpo fu trasportato a Milano e seppellito, nella basilica di Sant'Ambrogio[6].
Dopo la morte di Bernardo, il regno d'Italia passò sotto l'autorità imperiale di Ludovico il Pio[6].

Questa morte addolorò Ludovico e lo indusse, sopraffatto dai rimorsi, a pentirsi e a fare elemosine ai poveri, per intercedere per la sua anima[15]; poi a graziare i complici di Bernardo (nell'821) e a compiere poi un atto di pubblica penitenza, che si tenne presso la corte di Attigny nell'822. Ciò nonostante, gli avvenimenti riguardanti Bernardo ridussero notevolmente il prestigio di cui godeva presso la nobiltà franca.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo, nell'813, sposò Cunegonda[6] (ca.800- dopo l'835). La sua identità familiare non è unanimemente accettata: secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie, e la Treccani[16] era la figlia del Guglielmide Heriberto[17] (circa 785-843), a sua volta figlio di Guglielmo di Gellone[18]. Secondo invece numerosi studi[19][20][21], essa era una Supponide, i cui genitori non sono certi: secondo Tiziana Lazzari[22], il padre era un fratello non identificato di Suppone I.

Essi ebbero un figlio[6][23]:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pipino il Breve Carlo Martello  
 
Rotrude di Treviri  
Carlo Magno  
Bertrada di Laon Cariberto di Laon  
 
Gisella di Laon  
Pipino d'Italia  
Geroldo di Vintzgau  
 
 
Ildegarda  
Emma d'Alemannia Hnabi  
 
 
Bernardo d'Italia  
 
 
 
 
 
 
 
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Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Vita Hludowici Imperatoris sono due biografie, dalla nascita all'840, dell'imperatore Ludovico il Pio, scritte, in latino, da due monaci, uno anonimo, conosciuto come "l'Astronomo", mentre del secondo si conosce il nome: Thegano.
  2. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II: Einhardii Vita Karoli Magni, pag. 454, par. 19 Archiviato il 16 aprile 2016 in Internet Archive.
  3. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus I: Reginonis Chronicon, anno 818, Pag 567 Archiviato il 24 novembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II: Thegani Vita Hludovici Imperatoris, pag. 596, par. 22 Archiviato il 1º gennaio 2019 in Internet Archive.
  5. ^ Christian Settipani, La Préhistoire des Capétiens (1993), pag. 211, nota 142.
  6. ^ a b c d e f g h i j (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Re dei Longobardi - BERNARD
  7. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus I: Einhardi Fuldensis Annales, anno 810, Pag 355 Archiviato il 4 aprile 2018 in Internet Archive.
  8. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus I: Einhardi Annales, anno 812, Pag 199 Archiviato il 16 marzo 2018 in Internet Archive.
  9. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus I: Einhardi Annales, pag. 204 Archiviato il 28 settembre 2013 in Internet Archive.
  10. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Leges, Capitularia Regum Francorum, tomus I: Ludovici I, pag. 198 Archiviato il 28 settembre 2013 in Internet Archive.
  11. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Leges, Capitularia Regum Francorum, tomus I: Ludovici I, pag. 198 par. 1 e 3 Archiviato il 28 settembre 2013 in Internet Archive.
  12. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Leges, Capitularia Regum Francorum, tomus I: Ludovici I, pag. 198 par. 2 e 3 Archiviato il 28 settembre 2013 in Internet Archive.
  13. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus I: Annales Xantenses, anno 817, pag. 224 Archiviato il 21 dicembre 2016 in Internet Archive.
  14. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus I: Annales Xantenses, anno 818, pag. 224 Archiviato il 21 dicembre 2016 in Internet Archive.
  15. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II: Thegani Vita Hludovici Imperatoris, pag. 596, par. 23 Archiviato il 1º gennaio 2019 in Internet Archive.
  16. ^ Supponidi in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato l'8 dicembre 2020.
  17. ^ Christian Settipani, La Préhistoire des Capétiens (1993), pag. 213.
  18. ^ (EN) Nobiltà carolingia - Guglielmo
  19. ^ Edoardo Manarini, I due volti del potere. Una parentela atipica di ufficiali e signori nel regno italico, Milano, Ledizioni, 2016, p. 48, nota 71, ISBN 978-88-6705-453-4.
  20. ^ Eduard Hlawitschka, Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien, 774-962, Freiburg im Breisgau, 1960, pp. 110-111.
  21. ^ Joachim Fischer, Königtum, Adel und Kirche im Königreich Italien, 774-875, Bonn, 1965, pp. 205-207.
  22. ^ Tiziana Lazzari, Una mamma carolingia e una moglie supponide: percorsi femminili di legittimazione e potere nel regno italico in C'era una volta un re...". Aspetti e momenti della regalità. Da un seminario del dottorato in Storia medievale, a cura di Giovanni Isabella, Bologna 2003, pp. 41 e 48.
  23. ^ (EN) #ES Genealogy: Carolingi-Bernard I

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • René Poupardin, Ludovico il Pio, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 558–582
  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635
  • (DE) Joerg Jarnut, Kaiser Ludwig der Fromme und Koenig Bernhard von Italien. Der Versuch einer Rehabilitierung, in: Studi medievali 30 (1989), pag. 637 - 648.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re dei Longobardi Successore
Pipino d'Italia
Unterkönig del padre,
l'imperatore Carlo Magno
810818
Unterkönig dell'imperatore Carlo Magno, poi Ludovico il Pio
Ludovico il Pio e Lotario I
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