Tony Curtis

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Tony Curtis nel 1958

Tony Curtis, pseudonimo di Bernard Schwartz (New York, 3 giugno 1925Henderson, 29 settembre 2010), è stato un attore statunitense.

Attore brillante ed estremamente versatile, fu uno dei divi hollywoodiani di maggior successo negli anni '50 e '60.[1] I suoi ruoli più celebri si ritrovano nei film Piombo rovente, A qualcuno piace caldo, Operazione sottoveste, Spartacus, La grande corsa e Lo strangolatore di Boston; ebbe inoltre successo nella serie televisiva Attenti a quei due in coppia con Roger Moore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tony Curtis, nato Bernard Schwartz il 3 giugno 1925 al Flower Fifth Avenue Hospital sulla 105sima a Manhattan, fu il primo dei tre figli maschi di Helen Klein ed Emanuel Schwartz, di professione sarto. La sua famiglia era ebraica aschenazita di origini slovacche/ungheresi (la madre era di Vaľkova). Molte biografie hanno riportato il Bronx come luogo di nascita di Curtis, probabilmente perché gli Schwartz vi si trasferirono quando Tony era ancora molto giovane, ma questa informazione fu corretta dallo stesso attore nel corso di un'intervista televisiva. Nel 1938 la famiglia fu sconvolta dalla morte del fratello di Tony, Julius, travolto da un camion.

Curtis debuttò nel cinema nella parte di un fatuo ballerino in Doppio gioco (1949) di Robert Siodmak. Nel 1950 partecipò, in ruoli secondari, anche ai film western Sierra di Alfred E. Green, Winchester '73 di Anthony Mann e I predoni del Kansas di Ray Enright. Negli anni cinquanta alternò ruoli leggeri, in cui mise in evidenza il fisico prestante e la morbida bellezza virile, con ruoli in parti drammatiche, dimostrando notevole versatilità. Fanno parte del primo gruppo, tra gli altri, Il principe ladro (1951) di Rudolph Maté, Il figlio di Alì Babà (1952) di Kurt Neumann e Il mago Houdini (1953) di George Marshall, ove ebbe come partner per la prima volta Janet Leigh; nel secondo gruppo si segnalano Furia e passione (1952) di Joseph Pevney (in cui interpretò un pugile sordomuto), La giungla del quadrato (1955) Jerry Hopper, Trapezio (1956) di Carol Reed, Piombo rovente (1957) di Alexander Mackendrick, in cui impersonò Sidney Falco, un portaborse nel mondo corrotto del giornalismo americano, e Cenere sotto il sole (1958) di Delmer Daves.

Tony Curtis con Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo (1959)

Ebbe una parte di assoluto rilievo, particolarmente apprezzata dalla critica, in La parete di fango (1958) di Stanley Kramer, in cui impersonò un carcerato fuggiasco incatenato a Sidney Poitier, interpretazione che gli valse una candidatura al premio Oscar. Dopo avere dato prova di abile commediante in coppia con Cary Grant in Operazione sottoveste (1959) di Blake Edwards, ottenne la definitiva e duratura consacrazione nel triplo ruolo di suonatore di sassofono, di magnate del petrolio e di Josephine in A qualcuno piace caldo (1959), capolavoro di Billy Wilder, accanto a Marilyn Monroe e Jack Lemmon. Nel kolossal Spartacus (1960) di Stanley Kubrick recitò accanto a Laurence Olivier, Jean Simmons e Kirk Douglas, protagonista e produttore dello stesso film, insieme al quale aveva già lavorato in I vichinghi (1958) di Richard Fleischer.

Nell'arco degli anni sessanta si specializzò tuttavia in ruoli brillanti, ottenendo il favore del pubblico e buoni riscontri anche da parte della critica. Di questo periodo particolarmente intenso della sua carriera, si segnalano tra gli altri: Chi era quella signora? (1960) di George Sidney, accanto a Janet Leigh, 20 chili di guai!... e una tonnellata di gioia (1962) di Norman Jewison, Ciao, Charlie (1964) di Vincente Minnelli, Donne, v'insegno come si seduce un uomo (1964) di Richard Quine, La grande corsa (1965) di Blake Edwards, Due assi nella manica (1966) di Norman Panama, Arrivederci, Baby! (1966) di Ken Hughes, Piano piano non t'agitare (1967) di Alexander Mackendrick, La cintura di castità (1967) di Pasquale Festa Campanile, Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole (1969) di Ken Annakin e Supponiamo che dichiarino la guerra e nessuno ci vada (1970) di Hy Averback.

Sembra che nel 1961 il regista Blake Edwards, con il quale aveva già lavorato, lo avesse preso in considerazione per Colazione da Tiffany, in un ruolo poi assegnato a George Peppard. Nel 1965 avrebbe dovuto recitare in un film di George Cukor e con accanto Gina Lollobrigida - già sua partner insieme a Burt Lancaster nel citato Trapezio - poi riadattato ed uscito con il titolo Lady L, diretto da Peter Ustinov e interpretato da Sophia Loren e Paul Newman. In quello stesso anno apparve insieme a Jerry Lewis nella commedia Boeing Boeing di John Rich.

Tony Curtis e Janet Leigh alla 25ª edizione del premio Oscar (1953)

Dopo aver interpretato anche ruoli drammatici come in Ragazzi di provincia (1960) di Robert Mulligan, accanto a Debbie Reynolds, Taras il magnifico (1962) di J. Lee Thompson (sul set del quale conobbe la sua seconda moglie Christine Kaufmann) e Capitan Newman (1963) di David Miller, ove affiancò Gregory Peck ed Angie Dickinson, verso la fine degli anni sessanta Curtis affrontò personaggi più impegnativi e in sintonia con modelli cinematografici che stavano rapidamente mutando: tra gli altri, fu protagonista nel ruolo di un serial killer schizofrenico in Lo strangolatore di Boston (1968) di Richard Fleischer, ove affiancò Henry Fonda e per il quale venne candidato al Golden Globe come migliore attore. Uno dei suoi film di quel periodo fu anche Al soldo di tutte le bandiere (1970) di Peter Collinson, accanto a Charles Bronson e Michèle Mercier.

A partire dai primi anni settanta di un certo rilievo fu anche la sua attività televisiva, in particolare come coprotagonista della serie di produzione britannica Attenti a quei due (1970-1972), di grande successo soprattutto in Europa, in cui impersonò il ricco e disinvolto playboy americano Danny Wilde, contrapposto all'elegante e raffinato lord inglese Brett Sinclair (interpretato da Roger Moore), entrambi impegnati a fronteggiare malviventi e belle donne in scanzonate avventure di intrighi e mistero.

Alla fine del decennio tornò al cinema e alla commedia, interpretando personaggi scanzonati, pur se in ruoli secondari. Da ricordare le sue partecipazioni ai film E io mi gioco la bambina (1980) di Walter Bernstein, accanto a Walter Matthau e Julie Andrews, Assassinio allo specchio (1980) di Guy Hamilton, con Angela Lansbury, C'è qualcosa di strano in famiglia (1984) e La signora in bianco (1985) di Nicolas Roeg, accanto a Theresa Russell. Tra le sue ultime apparizioni di rilievo vanno ricordate quelle nei film Gli ultimi fuochi (1976) di Elia Kazan, Brainwaves onde cerebrali (1983) di Ulli Lommel, Una vita spezzata (1986) e Vado a vivere a New York (1993).

Tony Curtis morì a 85 anni nella sua casa nei pressi di Las Vegas, il 29 settembre 2010, a seguito di una broncopneumopatia cronica ostruttiva di cui soffriva da tempo.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Curtis fu sposato sei volte:

  • con l'attrice Janet Leigh dal 1951 al 1962. La coppia ebbe due figlie, Kelly (1956) e Jamie Lee (1958).
  • con l'attrice tedesca Christine Kaufmann dal 1963 al 1968, dalla quale ebbe altre due figlie, Alexandra (1964) e Allegra (1966).
  • con l'attrice Leslie Allen dal 1968 al 1982: la coppia ebbe due figli, Nicholas (1970-1994, morto per un'overdose di eroina) e Benjamin (1973).
  • con l'attrice Andrea Savio, dal 1984 al 1992.
  • con Lisa Deutsch dal 1993 al 1994.
  • con Jill Vandenberg, dal 1998 fino alla morte.

Nell'agosto del 2009 Curtis rivelò, in uno dei suoi tanti libri di memorie, di avere avuto una relazione occasionale con l'attrice Marilyn Monroe nel 1948. Entrambi erano agli esordi della carriera artistica. Queste le parole di Curtis: «Tutto era bello con lei sebbene non sapessi mai cosa pensasse la mia partner mentre eravamo a letto insieme. Scoprii solo in seguito che durante quel nostro rapporto segreto Marilyn era rimasta incinta e aveva perso il nostro bambino».

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

  • Pino Locchi in La roulette, Francis, il mulo parlante, Bolide rosso, Lo scudo dei Falworth, Tre americani a Parigi, La rapina del secolo, La maschera di porpora, I corsari del grande fiume, Trapezio, Le avventure di mister Cory, Piombo rovente, Mezzanotte a San Francisco, I vichinghi, Cenere sotto il sole, La parete di fango, In licenza a Parigi, A qualcuno piace caldo, Operazione sottoveste, Chi era quella signora?, Ragazzi di provincia, Spartacus[2], Il grande impostore, Taras il magnifico, 20 chili di guai!... e una tonnellata di gioia, I cinque volti dell'assassino, Capitan Newman, Insieme a Parigi, Monsieur Cognac, Ciao, Charlie, Donne, v'insegno come si seduce un uomo, La grande corsa, Boeing Boeing, Lo strangolatore di Boston, Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole, Attenti a quei due, Assassinio allo specchio, C'è qualcosa di strano in famiglia, La troviamo a Beverly Hills
  • Giulio Panicali in Il principe ladro, Furia e passione, Non c'è posto per lo sposo, Il figlio di Alì Babà, Il mago Houdini, Contrabbandieri a Macao
  • Giuseppe Rinaldi in Missione suicidio, La cintura di castità
  • Dario Penne in E io mi gioco la bambina, Agatha Christie: Delitto in tre atti
  • Gianfranco Bellini in Winchester '73
  • Stefano Sibaldi in La giungla del quadrato
  • Cesare Barbetti in Piano, piano non t'agitare!
  • Adalberto Maria Merli in Al soldo di tutte le bandiere
  • Gianni Marzocchi in McCoy
  • Renzo Palmer in Gli ultimi fuochi
  • Sergio Rossi in Un bacio da un milione di dollari
  • Elio Zamuto in Tarzan a Manhattan
  • Gabriele Carrara in Gli immortali
  • Luigi La Monica in CSI - Scena del crimine
  • Massimiliano Lotti in Attenti a quei due (doppiaggio tardivo Ep. 17)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Curtis, Tony nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 2 maggio 2021.
  2. ^ Nelle scena aggiunta della riedizione cinematografica del 1991, Curtis è stato ridoppiato da Fabrizio Temperini

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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