Belfagor (opera)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Belfagor
Titolo originaleBelfagor
Lingua originaleitaliano
Generecommedia lirica
MusicaOttorino Respighi
LibrettoClaudio Guastalla
(libretto online)
Fonti letterarieBelfagor, «arcidiavoleria» di Ercole Luigi Morselli
Atti1 prologo, 2 atti, 1 epilogo
Prima rappr.26 aprile 1923
TeatroTeatro alla Scala, Milano
Personaggi
  • Belfagor (baritono)
  • Mirocleto (basso)
  • Madonna Olimpia (mezzosoprano)
  • Candida (soprano)
  • Fidelia (soprano)
  • Maddalena (soprano)
  • Baldo (tenore)
  • don Biagio (basso)
  • Menica (mezzosoprano)
  • Un vagabondo (basso)
  • Una vagabonda (soprano)

Belfagor P 137 è una commedia lirica di Ottorino Respighi su libretto di Claudio Guastalla, basato sul dramma Belfagor di Ercole Luigi Morselli. L'opera venne rappresentata per la prima volta a Milano al Teatro alla Scala il 26 aprile 1923.

Lo spettacolo ebbe un consenso «pieno e cordiale», con numerose chiamate per l'autore[1], ma i giudizi della critica furono discordi: si passò dall'entusiasmo di Marinetti (affascinato degli aspetti futuristi dell'opera) e del critico S. A. Lucani, a coloro che giudicarono l'opera e il libretto per nulla divertenti.[2] Gaetano Cesari scrisse che il lavoro gli pareva un tentativo non del tutto riuscito di fondere nell'opera comica «il meraviglioso e il buffo, il miracoloso e il sentimentale» e che mancassero «l'incisività dell'idea melodica e la capacità di quest'idea di svolgersi rapidamente», con conseguente senso di uniformità, dannoso all'espressione comica.[3]

Cast della prima assoluta[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio Interprete[4]
Belfagor Mariano Stabile
Mirocleto Gaetano Azzolini
Madonna Olimpia Anna Gramegna
Candida Margaret Sheridan
Fidelia Thea Vitulli
Maddalena
una vagabonda
Cesira Ferrari
Baldo Francesco Merli
don Biagio Giovanni Azzimonti
Menica Ida Mannarini
un vagabondo Amleto Galli

Il direttore d'orchestra era Antonio Guarnieri, le scenografie erano di Vittorio Rota.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

[modifica | modifica wikitesto]

Belfagor appare in un piccolo paesino e spiega allo speziale Mirocleto, padre di tre figlie da maritare (Candida, Fidelia e Maddalena), di essere venuto in missione dagli inferi, per scoprire se veramente il matrimonio è l'inferno degli uomini, come spesso dicono coloro che giungono nell'aldilà. Per fare ciò Belfagor, che ha a disposizione molto denaro, deve cercare una sposa e trascorrere con lei dieci anni.

Atto primo[modifica | modifica wikitesto]

Belfagor, nei panni del ricchissimo e bellissimo Ipsilonne, si presenta a casa di Mirocleto. Fidelia e Maddalena rimangono ammaliate da Ipsilonne, ma questo sceglie la terza figlia, Candida, che invece mostra indifferenza. Mirocleto e la moglie Olimpia pensano al denaro e acconsentono a cedere a Ipsilonne la ragazza, che è disperata perché è innamorata del marinaio Baldo.

Atto secondo[modifica | modifica wikitesto]

Un mese dopo, in un lussuoso castello di Ipsilonne. Candida è stata costretta a sposarlo, ma è riuscita a resistergli e il matrimonio non è ancora stato consumato. Infine Candida, aiutata da Baldo, riesce a fuggire, dopo aver fatto credere a Ipsilonne di essere pronta a trascorrere la notte con lui.

[modifica | modifica wikitesto]

Candida e Baldo si rifugiano dal prevosto. Nella piazza del paese ricompare Belfagor, questa volta nelle vesti di un vagabondo, e riesce a insinuare il dubbio in Baldo, facendogli credere che Candida ha perso la verginità con Ipsilonne, che ha così ottenuto il suo scopo di divertirsi con una bella fanciulla prima di fuggire. Inutilmente Candida cerca di convincere Baldo che le parole del vagabondo sono una menzogna. Baldo cede alle suppliche dell'amata solo quando quest'ultima, disperata, si rivolge alla Madonna chiedendole un miracolo, e le campane cominciano a suonare da sole.

Organico orchestrale[modifica | modifica wikitesto]

Ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, clarinetto piccolo, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, triangolo, raganella, tamburo, grancassa, piatti, tam-tam, xilofono, campanelli, campane, celesta, arpa, archi[5]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Belfagor di Respighi. La prima rappresentazione alla Scala, La Stampa, 27 aprile 1923, pagina 3
  2. ^ Zidarich, pp. 195-197
  3. ^ Il Corriere della Sera, 27 aprile 1923
  4. ^ almanacco di amadeusonline Archiviato l'8 febbraio 2015 in Internet Archive. (consultato il 14 gennaio 2013)
  5. ^ Ottorino Respighi - catalogo, su flaminioonline.it, Orchestra Virtuale del Flaminio. URL consultato il 29 giugno 2014.
  6. ^ Operaclass (URL consultato il 15 novembre 2013)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario dell'Opera 2008, a cura di Pietro Gelli, edizione aggiornata da Filippo Poletti, Baldini Castoldi Dalai editore, Milano, 2007. ISBN 978-88-6073-184-5

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Scheda dell'opera (consultato il 14 gennaio 2013)
  • Testo sull'opera di Walter Zidaric, Chroniques italiennes, Université Paris 3 - Département d'études italiennes et roumaines (consultato il 14 gennaio 2013)
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica