Bicchetto

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I Bicchetto, Becket o Becchet sono una famiglia nobile inglese, con diramazioni in Sicilia, che ha annoverato tra gli esponenti il santo martire Thomas Becket[1][2][3][4].

La famiglia fu espulsa dall'Inghilterra, dove aveva titoli nobiliari e possedimenti[1][2][4], da Enrico II d'Inghilterra a causa di sue divergenze di vedute con il santo per delle riforme, che limitavano i poteri ecclesiastici, introdotte durante il concilio di Clarendon. La famiglia si rifugiò in Sicilia nel 1150 o nel 1173[5], precisamente in Sciacca, Mazara e Palermo originando nuovi rami che ebbero massime cariche statali nel territorio[1]. Nel caso di Sciacca la famiglia prese le parti dei de Luna d'Aragona[3]. Un Arcadio Bicchett e Zumbo con diploma datato 22 luglio 1653 ottenne il titolo di marchese di Camporeale.[senza fonte]

Arma: D'oro, allo stambecco rampante di nero[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica pagina 100 (TXT), Visconti & Huber, 1875.
    «[...] sappiamo derivare questa famiglia d'Inghilterra, dove possedé titoli, provincie e contee, e si rese illustre per un santo martire Tommaso Becchet arcivescovo di Cantuaria, e gran cancelliere del regno. Espulsa da Enrico rè d'Inghilterra per l'odio che portava a quel santo, riparò in Sicilia nel 1150, e fermò sua stanza in Sciacca, Mazzara e Palermo, ove si rese illustre per molti distinti gentiluomini, che occuparono le prime cariche di quella città»
  2. ^ a b Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagina 133, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 2011.
    «Oriunda dall'Inghilterra, dove possedé titoli, provincie e contee, e si rese illustre per un santo martire Tommaso Becchet [...] esiliata dal re Enrico, nel ..., si trasferì in Sicilia»
  3. ^ a b Francesco Savasta, Il famoso caso di Sciacca pagina 29, Felicella, 1726.
    «La famiglia Bicchetti nel caso di Sciacca seguì le parti del conte Luna. Fu nobissima ed antichissima nell'Inghilterra e maggiormente la nobilitò essere stato uno dei suoi rampolli San Tommaso Bicchetti, arcivescovo di Cantuaria»
  4. ^ a b Filadefo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie del regno di Sicilia volume I pagina 133, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 2007.
    «Ebbe chiarissima origine nella città di Cantuaria del regno d'Inghilterra la famiglia Bicchet o Becchet, dove possedé titoli, provincie e contadi molto grandi ma più d'ogni altro la illustrò il glorioso martire San Tommaso Becchet arcivescovo di Cantuaria e gran cancelliere del regno, per il quale fu indi la sua famiglia scacciata, prendendo per abitazione la Sicilia»
  5. ^ Secondo il già citato Palizzolo Gravina nel 1150, secondo il già citato Savasta nel 1173, nel già citato Crollalanza c'è in questa edizione un refuso di battitura
  6. ^ Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, A. Reber, 1912.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filadelfo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie del regno di Sicilia volume I pagine 133-135, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 2007
  • Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagine 133, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 2011
  • Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica, Visconti & Huber Editore, 1875
  • Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, A. Reber Editore, 1912
  • Francesco Savasta, Il famoso caso di Sciacca, Felicella Editore, 1726
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