Battaglia di Bataan (1945)

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Battaglia per la riconquista di Bataan
parte della campagna delle Filippine
Data31 gennaio - 21 febbraio 1945
LuogoPenisola di Bataan, Filippine
EsitoVittoria degli Alleati
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
35 000 uomini
Guerriglieri filippini
2 800 uomini
Perdite
338 morti
688 feriti
2 400 morti
75 feriti
25 prigionieri
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La battaglia per la riconquista di Bataan, combattuta dal 31 gennaio al 21 febbraio 1945 dalle forze degli Stati Uniti e dai guerriglieri filippini alleati contro i giapponesi e facente parte della campagna di liberazione delle Filippine, fu intrapresa per rendere sicura la costa occidentale della Baia di Manila così da permettere l'utilizzo del suo porto e aprire nuove linee di rifornimento per le truppe americane impegnate nella decisiva battaglia per la liberazione di Manila.

La riconquista della penisola di Bataan vendicò anche la resa delle disciolte Forze dell'Esercito degli Stati Uniti in Estremo Oriente (USAFFE) alle forze di invasione giapponesi il 9 aprile 1942.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

La rapida avanzata delle forze statunitensi che dirigevano su Manila aveva spinto la capacità delle loro linee di rifornimento al Golfo di Lingayen, che avevano così efficacemente integrato la loro offensiva a sud sulla capitale, quasi fino al punto di rottura.

Mentre la conquista di Manila era importante per ragioni sia militari che psicologiche, la presa della Baia di Manila era cruciale da un punto di vista logistico. Il suo porto era in mani americane ma sarebbe rimasto inutilizzato se la penisola di Bataan e l'isola di Corregidor a ovest non fossero state rese sicure.

Il generale Douglas MacArthur conferì alla Sesta Armata del luogotenente generale Walter Krueger il compito di prendere Bataan e più tardi Corregidor. L'XI Corpo americano, appena tornato dalla campagna di Leyte, agli ordini del maggior generale Charles P. Hall, incrementò la Sesta Armata. Includendo la 38ª Divisione di Fanteria comandata dal maggior generale Henry L.C. Jones e il 34º Fanteria (della 24ª Divisione di Fanteria) del colonnello Aubrey "Red" S. Newman, l'XI Corpo doveva sbarcare sulla costa di Zambales circa 40 km a nord ovest di Bataan e avanzare rapidamente a est attraverso la base della penisola, e quindi dilagare a sud, liberando Bataan, compresa la sua costa orientale.

Ma i servizi segreti americani avevano seriamente sovrastimato la forza nemica su Bataan, pensando che i giapponesi avessero una intera divisione sulla penisola. Intanto il luogotenente generale Tomoyuki Yamashita, comandante delle forze giapponesi nelle Filippine, aveva deciso che difendere la Baia di Manila era ben oltre le possibilità delle sue forze, così solo circa 4 000 soldati giapponesi del "Gruppo Kembu" del maggior generale Rikichi Tsukada, che erano state sparpagliate sulla adesso conquistata Mindoro, su Corregidor e sulla Luzon Meridionale, furono lasciate a contrastare gli americani. L'unità di comando era il Distaccamento Nagayoshi agli ordini del colonnello Nagayoshi Sanenobu.

Marcia verso la penisola[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 gennaio 1945, la 38ª Divisione atterrò nella zona di San Narciso della provincia meridionale di Zambales, su Luzon, senza opposizione. Immediatamente corsero alla pista di aviazione di San Marcelino ma scoprirono che i guerriglieri filippini sotto il comando del capitano Ramón Magsaysay (in seguito presidente della Repubblica delle Filippine) avevano già reso sicuro il campo tre giorni prima. Le strutture portuali a Olongapo erano state conquistate dal 34° Regimental Combat Team (l'equivalente statunitense del Kampfgruppe, una unità a livello reggimentale ma di soli combattenti, senza servizi) il 30 gennaio così come Isola Grande nella Baia di Subic dopo uno sbarco anfibio. Dovunque lo stupore fu totale, e ci fu solo una vittima americana, una recluta incornata da un toro infuriato. Per la fine di gennaio, la provincia di Zambales fu liberata.

Il 151º Reggimento di Fanteria della 38ª Divisione mise in sicurezza l'entrata alla Baia di Subic da sud e fu ordinato nella riserva dell'XI Corpo. Nel frattempo, al 152º Reggimento di Fanteria fu affidata la missione di passare attraverso posizioni occupate dal 34° e avanzare verso est lungo l'irregolare e poco sviluppata Strada 7 circa 30 km fino a Dinalupihan mentre al 149º Reggimento di Fanteria fu ordinato di muoversi verso est, a nord e parallelo al 152°, mettersi in contatto con il XIV Corpo, poi svoltare a sud e ovest lungo la Strada 7 per incontrarsi con il 152°. Il generale Hall dell'XI Corpo credeva che la Strada 7 potesse essere percorsa e resa sicura in meno di una settimana.

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Scontro sul Passo Zig Zag[modifica | modifica wikitesto]

Nagayoshi aveva deciso di opporre resistenza sugli accidentati monti Zambales alla base settentrionale della penisola di Bataan, che gli americani chiamavano Passo Zig Zag. L'abbondanza di provviste e munizioni lo rendevano preparato per una lunga battaglia, ma le sue linee difensive principali erano sottili, e dispiegate per circa 2 000 m, questo fatto lasciava le sue posizioni vulnerabili a manovre di aggiramento. Il Passo Zig Zag, attraversato dai tornanti della dissestata e rudimentale Strada 7, fu descritto come una zona di asperità e giungla molto fitta. Tutte le colline erano state fortificate dai giapponesi con un fitto sistema di buche individuali, tunnel, trincee e forti di tronchi o terra, collegati tra loro e ben mimetizzati dal fogliame. In effetti, una piccola forza avrebbe potuto tenere a distanza un intero esercito da questa posizione indefinitamente.

Il 31 gennaio 1945, spingendosi a ovest di Olongapo, la 38ª Divisione avanzò a est sull'intricato labirinto delle fortificazioni nemiche nel Passo Zig Zag, cercando allo stesso tempo entrambi i fianchi giapponesi. Ma alla mattina del 1º febbraio, dopo circa 5 km di costante avanzamento, il 152º Reggimento incappò nei forti giapponesi alla Curva Ferro di Cavallo, il primo grande ostacolo conosciuto al Passo Zig Zag. In due giorni di aspro combattimento, con conseguenti elevate perdite per il reggimento, tutta l'avanzata verso est si era fermata. Lo sfavorevole, tortuoso terreno, le difficoltà di comunicazione nella fitta giungla, e il trasferimento dei battaglioni per tentare di trovare la linea principale di resistenza, insieme con la caparbia resistenza dei giapponesi, tutto contribuì alla difficoltà nell'identificare correttamente tutte le unità del 152° in ogni momento rispetto alla loro esatta posizione. La linea da nord ovest a sud est delle difese giapponesi, non conosciuta al tempo in modo definitivo, pure contribuiva alla confusione. Con questa offensiva effettivamente bloccata, il generale Jones sollevò dal comando il comandante del 152º reggimento.

Al 34° Regimental Combat Team fu allora ordinato di riprendere la fallita offensiva verso est del 152° sul Passo Zig Zag. Comunque, dopo sei giorni di duro combattimento, nonostante sbarramenti di artiglieria pesante di supporto e incursioni di bombardamento con napalm da parte della Forza Aerea dell'Esercito, il 34° RCT subì pesanti perdite, e la sua offensiva si arenò, bloccando ogni ulteriore progresso. Il generale Jones allora inviò il 152° a riprendere l'attacco sulla destra giapponese a nord della Strada 7, mentre il 6 febbraio, il 151º Reggimento si unì alla battaglia per dare il cambio al 34° RCT che si disimpegnava. Ma ancora confusione e frustrazione regnavano sul passo per la fine del giorno, il generale Hall sollevò dal comando il generale Jones e lo sostituì con il brigadier generale William C. Chase.

Il giorno in cui il generale Chase assunse il comando, il 149º Reggimento di Fanteria completò la sua marcia verso est a nord della Strada 7 e si mise in contatto con il XIV Corpo. Poi tornò verso ovest a cavallo della Strada 7 per unirsi con il resto della 38ª Divisione. In tandem, il 151º e il 152º Reggimento cominciarono a fare progressi verso est attraverso il passo. Gradualmente, i giapponesi furono respinti e infine annientati l'8 febbraio. Tre giorni più tardi, l'11 febbraio, il 151° fu richiamato per un'altra missione, mentre il 152° continuava l'offensiva, e per il 14 febbraio 1945, il 149º e 152º Reggimento finalmente si collegarono.

Dopo operazioni di pulizia contro piccole e sparpagliate sacche di resistenza, il Passo Zig Zag fu saldamente nelle mani della 38ª Divisione. A riprova della intensità delle scontro, l'XI Corpo uccise circa 2 400 dei 2 800 uomini della forza giapponese prendendo solo 25 prigionieri.

Sbarchi a Bataan Meridionale[modifica | modifica wikitesto]

Dal 15 febbraio, due squadre speciali della 38ª divisione sotto il comando dell'XI Corpo furono impiegate per sbarchi anfibi a Bataan meridionale. Una, la Forza Sud, comandata dal generale Chase in persona, era composta dal 151º Reggimento di Fanteria rinforzato da un battaglione del 34° RCT, dal 139º Battaglione di Artiglieria Campale, e da altri elementi assegnati. L'altra, la Forza Est, era composta dal rinforzato 1º Reggimento di Fanteria della 6ª Divisione di Fanteria, che fu assegnato alla 38ª Divisione per la missione. Il brigadier generale William Spence, comandante della 38ª Divisione di Artiglieria, guidava la forza.

L'11 febbraio, la Forza Sud salpò verso sud dalla costa ovest a nord di Bataan, passò la notte del 14 febbraio in mare, e sbarcò alle 10:00 del 15 febbraio al Porto di Mariveles. Furono ritrovati degli elmetti d'acciaio americani del tipo della prima guerra mondiale forati da proiettili che erano stati lì per tre anni, insieme ai resti sbiancati di soldati americani che i giapponesi non avevano seppellito. Da Mariveles la forza si divise, parte facendosi strada sulla costa ovest verso Bagac, e l'altra parte muovendosi lungo la costa est verso Pilar.

Nel frattempo, la Forza Est mosse il 12 febbraio da Dinalupihan a sud verso Pilar. Fu presto accresciuta da elementi del 149º Reggimento di Fanteria. A Pilar la forza si divise, parte continuando a sud oltre la città, e parte svoltando a ovest a cavallo della Strada 111. Il 18 febbraio le due forze si unirono nei pressi di Bagac. Un grande scontro finale avvenne durante la notte del 15 febbraio, e operazioni di pulizia continuarono per tutta la penisola per un'altra settimana circa. Infine, il 21 febbraio, dopo tre anni, Bataan fu di nuovo sicura in mani americane e filippine.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

I giapponesi subirono molte perdite nella difesa del Passo Zig Zag, con più di 2 400 morti e 75 feriti. Il colonnello Nagayoshi sfuggì con 300 uomini e si unì alle altre forze di difesa più lontano a sud della penisola, resistendo fino a metà febbraio. La 38ª Divisione di Fanteria perse 270 uomini e ebbe 420 feriti, mentre il 34º Reggimento subì 68 perdite e 268 feriti.

Fatta eccezione per il violento scontro della 38ª Divisione al Passo Zig Zag, la rapida e facile riconquista della provincia di Zambales e della penisola di Bataan permise agli americani il pieno utilizzo della Baia di Manila e del suo porto d'acque profonde di prim'ordine. Questo progresso successivamente permise il facile rifornimento delle forze americane che stavano riconquistando Manila.

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