Battaglia di Artah

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Battaglia di Artah
parte della guerra tra crociati e selgiuchidi
Tancredi d'Altavilla
Data1105
LuogoArtah, Siria settentrionale
EsitoVittoria dei crociati
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
SconosciutiSconosciuti
Perdite
Sconosciute
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La battaglia di Artah fu combattuta nel 1105 tra le forze dei crociati ed i turchi selgiuchidi. I turchi erano guidati da Ridwan ibn Tutush di Aleppo mentre i crociati erano comandati da Tancredi d'Altavilla, principe di Galilea, reggente del Principato di Antiochia. I crociati vinsero e procedettero minacciando la stessa Aleppo.

Scenario[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la grande sconfitta subita dai crociati nel 1104 alla battaglia di Harran, tutte le fortezze del Principato di Antiochia ad oriente del fiume Oronte furono abbandonate[1]. Allo scopo di ottenere ulteriori rinforzi per i crociati, Boemondo di Taranto si imbarcò per l'Europa, lasciando Tancredi come reggente di Antiochia. Il nuovo reggente cominciò pazientemente recuperare i castelli e città fortificate che erano state perdute.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Tancredi strinse d'assedio il castello di Artah, che si trova 40 chilometri a nord-est di Antiochia. Quando Ridwan tentò di interferire con le operazioni, Tancredi diede battaglia e sconfisse l'esercito di Aleppo. Si suppone che il principe latino abbia vinto grazie al suo "sapiente uso del terreno"[2]. Gli ifranj potrebbero aver acquisito un vantaggio tattico utilizzando lo "strumento di una finta ritirata"[3]. A parte questo, si conosce poco circa la battaglia.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sua vittoria, Tancredi poté espandere le sue conquiste ad oriente dell'Oronte incontrando scarsa opposizione. Le susseguenti azioni militari nella Siria settentrionale furono la battaglia di Shayzar nel 1111 e la battaglia di Sarmin nel 1115.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Smail,  p. 28.
  2. ^ Smail,  p. 178.
  3. ^ Smail,  pp. 78-79.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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