Battaglia del Buçaco

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Battaglia del Buçaco
parte della Terza invasione del Portogallo
Fanteria britannica schierata in linea sulle pendici del Buçaco
Data27 settembre 1810
Luogomonti del Buçaco, presso Mealhada, Portogallo
EsitoVittoria anglo-portoghese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
32 000 uomini [1]58.000 uomini [1]
Perdite
1.250 morti o feriti [1]4.500 morti o feriti [1]
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La battaglia del Buçaco (o Bussaco) è stata combattuta il 27 settembre 1810 durante la guerra d'indipendenza spagnola sugli omonimi monti del Portogallo centrale.

Arthur Wellesley, futuro duca di Wellington, aveva occupato le cime del Buçaco, una serie di rilievi nel cuore del Portogallo. Il maresciallo Massena, inviato da Napoleone a conquistare la regione, attaccò 5 volte le postazioni alleate, senza riuscire ad ottenere alcun significativo progresso.

La minaccia di accerchiamento da parte delle forze francesi, nettamente superiori in numero, costrinse Wellesley a ripiegare sulle linee di Torres Vedras.[2]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1810, Napoleone aveva affidato a Massena un esercito, con il compito di invadere e conquistare il Portogallo, dopo che Junot lo aveva perso due anni prima.

Dopo aver cinto d'assedio Ciudad Rodrigo ed Almeida, i francesi si ritrovarono con la strada per Lisbona sostanzialmente libera, con unico ostacolo l'esercito di Wellesley.

Il generale inglese aveva come unico obiettivo prendere tempo: dietro di lui, i lavori di costruzione delle linee difensive di Torres Vedras stavano procedendo a ritmo spedito, ma erano ancora in corso d'opera. Una volta completati, la complessa linea di fortificazioni avrebbe provveduto a costituire un ostacolo insormontabile per le truppe di Massena.

Decise quindi di portare le sue truppe sul monte Buçaco, un rilievo di 549 m nel mezzo del Portogallo, che sovrastava la strada che conduceva a Coimbra, quindi a Lisbona. Adottata questa sicura e forte posizione difensiva, a Wellesley non restava che aspettare l'arrivo degli invasori.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Schema della battaglia

Wellesley si era preparato alla battaglia nascondendo le proprie truppe sul fianco est della montagna, impedendo ai francesi di vederle, almeno in parte. Questo, allo stesso tempo, impediva all'artigliera di Massena di colpire efficacemente gli anglo-portoghesi.

Inoltre, per migliorare le proprie linee di comunicazione, aveva chiesto a quattro ufficiali del Royal Corps of Engeneering[3] di creare una strada su tutta la lunghezza del crinale.

Massena, confidando nella presunta superiorità numerica francese e spronato da Ney e dagli altri ufficiali francesi ad attaccare la montagna piuttosto che aggirarla, si decise a lanciare una serie di attacchi contro la posizione degli alleati. Schierò Reynier al centro, laddove credeva si trovasse il centro dello schieramento nemico e, appena avesse ottenuto dei vaghi segnali di successo, gli uomini di Ney si sarebbero lanciati contro i nemici lungo la strada principale.[4]

Lisbona, azulejos ritraenti la battaglia di Buçaco

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver concluso gli assalti senza successo, Massena aveva finalmente una chiara idea delle dimensioni dell'esercito di Wellington e della posizione difensiva che aveva adottato. Decise quindi di mandare dei ricognitori in avanscoperta, cercando di trovare un modo per aggirare la catena montuosa e circondare gli eserciti alleati. La sera del 28 settembre, dopo aver acceso dei fuochi come diversivo, Massena inviò una parte delle sue truppe ad aggirare i rilievi passando sulla strada per Sardaõ, tentando di sorprendere Wellington da nord.[5]

Presa nota della nuova situazione, il generale inglese concluse che il proprio esercito sarebbe dovuto arretrare. Sebbene ancora parzialmente incomplete, le linee difensive di Torres Vedras rappresentavano un muro invalicabile per l'esercito francese: Wellingotn le raggiunge il 10 ottobre, ritirandosi in buon ordine.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bodart, p.420
  2. ^ a b Porter, p.263
  3. ^ Porter, p.262
  4. ^ Howard, p.176
  5. ^ White, p.171

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaston Bodart, Militär-historisches Kriegs-Lexikon (1618-1905), 1908.
  • M.Clodfelter, Warfare and armed conflicts : a statistical encyclopedia of casualty and other figures, 1494-2007, Jefferson, North Carolina, McFarland, 2008, ISBN 978-0786433193.
  • Mark Ellingham, John Fisher e Graham Keynon, Rough Guide to Portugal, 2002.
  • Michael Glover, Wellington's Peninsular Victories, Macmillan, 1971, ISBN 0-330-02789-1.
  • Donald Horward, The French Campaign in Portugal, 1810–1811, a cura di Jean Jacques Pelet, Univ. of Minnesota Press, 1973.
  • Maj Gen Whitworth Porter, History of the Corps of Royal Engineers Vol I, Chatham, The Institution of Royal Engineers, 1889.
  • Douglas L. Wheeler e Walter C. Opello, Historical Dictionary of Portugal, 2010.
  • Kenton White, The Key to Lisbon, Warwick, Regno Unito, Helion & Company, 2019, ISBN 978-1-911628-52-1.
  • Dick Zimmermann, The Battle of Bussaco, Wargamer's Digest, 1978.

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