Bassa Atesina

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Bassa Atesina
La Bassa Atesina, con in primo piano il Castelfeder
StatiBandiera dell'Italia Italia
RegioniBandiera del Trentino-Alto Adige Trentino-Alto Adige (  Bolzano)
TerritorioAlto Adige

La Bassa Atesina (Bozner Unterland o Südtiroler Unterland in tedesco[1]) è un territorio dell'Alto Adige, compreso tra Bolzano a nord e la chiusa di Salorno a sud. La zona è particolarmente nota per la sua produzione di vino, ad esempio il Gewürztraminer, e la Strada del Vino dell'Alto Adige passa attraverso il suo territorio.

La zona è attraversata dal fiume Adige, dall'autostrada del Brennero e dalla ferrovia del Brennero. I comuni della Bassa Atesina sono Aldino, Anterivo, Bronzolo, Cortaccia, Cortina, Egna, Laives, Magrè, Montagna, Ora, Salorno, Termeno, Trodena e Vadena. Il territorio fa parte della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina. Il paese capoluogo è Egna, nonostante il più grosso centro abitato sia Laives.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dall'Alto Medioevo la Bassa Atesina, assieme all'Oltradige e alla parte bassa del Burgraviato, fu il territorio più settentrionale della diocesi di Trento, e ne formava il cosiddetto Deutscher Anteil (parte tedesca) che politicamente però era dal Duecento parte integrante della Contea del Tirolo.[2] Dal 1922 al 1948, la Bassa Atesina fu accorpata alla provincia di Trento. Il provvedimento era stato deciso dal governo fascista per promuovere l'italianizzazione dei cosiddetti "territori mistilingui". La popolazione, però, resistette creando pure un sistema scolastico clandestino in lingua tedesca, le cosiddette Katakombenschulen.[3]

La Südtiroler Volkspartei organizzò, il 30 maggio 1946, una manifestazione di protesta sulla collina di Castelfeder, durante la quale i cittadini hanno chiesto l'unificazione di questo territorio con maggioranza germanofona all'Alto Adige.

I comuni della Bassa Atesina vennero riaccorpati alla provincia di Bolzano solo nel 1948 in seguito all'introduzione del primo statuto d'autonomia che implementava in parte l'Accordo De Gasperi-Gruber[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bildersammlung »Bozner Unterland«, Tirol Atlas, su tirolatlas.uibk.ac.at. URL consultato il 5 aprile 2022.
  2. ^ (EN) Hannes Obermair, How to Record a Conflict? The Communities of the German Part of the Diocese of Trent during the Late Middle Ages, in Marco Bellabarba, Hannes Obermair e Hitomi Sato (eds.), Communities and Conflicts in the Alps from the Late Middle Ages to Early Modernity (Fondazione Bruno Kessler. Contributi/Beiträge, 30), Bologna-Berlino, Il mulino - Duncker & Humblot, 2015. ISBN 978-88-15-25383-5, pp. 101-118, qui pp. 103-105.
  3. ^ Letizia Flaim, Milena Cossetto, Scuole clandestine in Bassa Atesina 1923-1939, op. cit.
  4. ^ Gemeinde Kurtinig (a cura di), Kurtinig - Ein Dorf an der Sprachgrenze in Vergangenheit und Gegenwart, Bolzano, Athesia, 1998.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Südtiroler Kulturinstitut (a cura di), Das Südtiroler Unterland (Jahrbuch des Südtiroler Kulturinstitutes, 9), Bolzano, Athesia, 1980. ISBN 88-7014-134-9
  • (DE) Erich Egg, Kunst im Südtiroler Unterland, 2ª ediz., Bolzano, 1991. ISBN 88-7014-474-7
  • Letizia Flaim, Milena Cossetto, Scuole clandestine in Bassa Atesina 1923-1939 (Suppl. al n. 1-2-3-2009 di Storia E), Bolzano, Lab*doc, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE4007902-8
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