Basilica di San Giovanni Evangelista (Castelseprio)

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Basilica di San Giovanni Evangelista
I ruderi della basilica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCastelseprio
Coordinate45°43′44.4″N 8°51′34.2″E / 45.729°N 8.8595°E45.729; 8.8595
Religionecattolica
Stile architettonicopaleocristiano e longobardo
 Bene protetto dall'UNESCO
Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774)
 Patrimonio dell'umanità
Tipoculturali
Criterio(ii)(iii)(vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2011
Scheda UNESCO(EN) Longobards in Italy. Places of the power (568-774 A.D.)
(FR) Scheda

La basilica di San Giovanni Evangelista sorgeva a Castelseprio (Varese) e costituiva il principale complesso religioso del castrum romano, poi longobardo. Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso comprendeva la basilica, intitolata a san Giovanni Evangelista, e un battistero ottagonale di ascendenza paleocristiana; entrambi gli edifici, come l'intero castrum, furono tuttavia radicalmente ristrutturati nel VII secolo dai Longobardi, che li utilizzarono, sia internamente sia esternamente, come sepolcreti per i notabili locali. Scampati, come gli altri edifici religiosi longobardi di Castelseprio, alla distruzione del castrum operata dai Visconti nel tardo XIII secolo, la basilica e il battistero sono successivamente andati in rovina; ne rimangono a testimonianza soltanto i ruderi[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.). La descrizione dei siti (PDF) [collegamento interrotto], su beniculturali.it. URL consultato il 03-10-2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angela Surace, Il parco archeologico di Castelseprio, Ministero per i beni e le attività culturali. Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, 2005.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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