Barbara Salutati

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Barbara Salutati (... – post 1544) è stata una cantante italiana, vissuta nel XVI secolo a Firenze alla corte dei Medici. A lei Niccolò Machiavelli dedicò dei versi chiamandola Bárbera.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sposatasi con Pietro Landi morto in seguito ad un'epidemia di peste, di lei si innamorò Niccolò Machiavelli, ma venne allontanato dalla città per svolgere diverse missioni diplomatiche. Presumibilmente i due si erano conosciuti alla fine del 1523 o durante il carnevale del 1524. Infatti per amore di Bàrbera Nicolò compose una nuova commedia, la Clizia, inserì sei canzoni destinate a dare spicco alla voce “dulcissima” della donna.[1].

Attorno al 1525 venne ritratta da Domenico Puligo, come ci attesta Vasari: "Ritrasse anco in un quadro la Barbara Fiorentina in quel tempo famosa, bellissima cortigiana e molto amata da molti, non meno che per la bellezza per le sue buone creanze, e particolarmente per essere bonissima musica e cantare divinamente". Diciassette anni dopo la morte di Machiavelli, ormai vedova di Tommaso Raffacani e trasferitasi a Roma, scrivendo il 5 di luglio del 1544 a Lorenzo Ridolfi, ricordava l'«amore» da lei portato «alla buona memoria di Niccolò Machiavelli» [2]

Probabilmente è lei l'autrice della poesia "Ardeva il petto mio, ardeva l'alma...", in questo caso si tratta di una delle prime poetesse italiane non aristocratiche[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ottavia Niccoli. Machiavelli e Barbera. Un amore attraverso il canto
  2. ^ Roberto Ridolfi, Machiavelli e una lettera della Barbera, in "Rivista Storica degli Archivi Toscani", vol.1 (1929), pagg.202– 203.
  3. ^ Virginia Cox. Lyric Poetry by Women of the Italian Renaissance. P. 86

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario delle grandi figure femminili, in Historia n.264, febbraio 1980 a cura di M.Rivieccio Zaniboni, ed. Cino del Duca.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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