Balufu Bakupa-Kanyinda

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Balufu Bakupa-Kanyinda (Kinshasa, 1957) è un regista congolese (Repubblica Democratica del Congo) naturalizzato belga.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Balufu Bakupa-Kanyinda nacque il 30 ottobre 1957 a Kinshasa. Ha studiato sociologia, storia e filosofia a Bruxelles, in Belgio. Ha seguito corsi di regia in Francia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Dal 1979 al 1981 è stato istruttore presso il Centro culturale francese di Lubumbashi.

Nel 1991 ha realizzato il suo primo documentario, Dix mille ans de cinéma , e nel 1993 ha pubblicato un secondo documentario su Thomas Sankara. Il suo primo film di finzione è stato Le Damier - Papa national oyé! (The Draughtsmen Clash) realizzato nel 1996[1].

È stato membro del consiglio di amministrazione di cortometraggi al CNC in Francia dal 1999 al 2001. Balufu è stato anche membro dell'Input 2000 (International Public Television) a Città del Capo, in Sud Africa e membro di CreaTV, il programma Unesco per televisori nel Sud tra il 2000 e il 2003[2]. La New York University lo ha invitato a tenere una conferenza nel 2006/2007 nel campus NYU-Ghana ad Accra[3]. Balufu è membro fondatore della Gilda dei produttori e registi africani[2]. Nel 2015 Bakupa-Kanyinda ha partecipato a La Belle at the Movies, un documentario di Cecilia Zoppolletto sulla storia e la scomparsa del cinema congolese, dichiarando che stava lavorando per fondare una scuola di cinema e per l'invio di opere ai festival internazionali affermando che "Il cinema è un'arte importante: è l'arte di raccontare il mondo di te stesso"[4].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dix mille ans de cinéma (1991) - documentario
  • Thomas Sankara (1993) - documentario
  • Le Damier – Papa national oyé! (1996) - film tv
  • Bongo libre… (1996) - documentario
  • Watt (1999)
  • Balangwa Nzembo (l’ivresse de la musique congolaise) (1999)
  • Afro@Digital (2002)
  • Article 15 bis (2002)
  • Juju Factory (2007)
  • Nous aussi avons marché sur la lune (2009)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Il film Le Damier – Papa national oyé (1996) ha ricevuto il premio ACCT – Agence de la Francophonie, Fespaco 1997 in Burkina Faso, il Reel Black Talent Award a Toronto, Canada nel 1997, il Grand Prize a il Festival de Villeurbanne in Francia nel 1997, il premio Qualità dal CNC in Francia nel 1998 e diversi premi al Festival internazionale del cinema francofono di Namur nel 1998.
  • Article 15 bis (1999) ha vinto una menzione di giuria al Festival international du court métrage de Clermont-Ferrand, Francia. 2000, menzione della giuria al Festival International du Film Francophone di Namur, Belgio, 2000, medaglia di bronzo alle Journées Cinématographiques de Carthage di Cartagine, Tunisia, 2000 e altri premi.
  • AFRO @ DIGITAL ha ottenuto una menzione di giuria al Festival del cinema internazionale dello Zimbabwe ad Harare, Zimbabwe, nel 2004

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BALUFU BAKUPA-KANYINDA, in Mubi. URL consultato il 18 marzo 2012.
  2. ^ a b Congolese filmmaker Balufu Bakupa-Kanyinda Recovery of cinemas in Kinshasa, in San Finna, 14 agosto 2011. URL consultato il 18 febbraio 2012.[collegamento interrotto]
  3. ^ The Nigger Who Dared Conquer The Sky, su extracity.org, Extra City Kunsthal. URL consultato il 18 marzo 2012.
  4. ^ Colm McAuliffe, The death of cinema in Congo: how churches killed off cowboy films: As the country is left without a single film theatre, a new documentary explores the end of a once thriving movie culture, su theguardian.com, The Guardian, 16 novembre 2015. URL consultato l'8 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Centro Missionario Diocesano, Nigrizia multimedia, Progettomondo mlal, Lvia, Catalogo del XXVII Festival di Cinema Africano di Verona

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN248905872 · ISNI (EN0000 0003 6983 1315 · LCCN (ENnr99031115 · WorldCat Identities (ENlccn-nr99031115