Baldovino II di Costantinopoli

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo zio, sempre imperatore latino di Costantinopoli, vedi Baldovino I di Costantinopoli.
Baldovino II di Costantinopoli
Baldovino II (al centro) offre la Corona di Spine al nipote Luigi IX di Francia da Saint-Louis recevant la sainte couronne de Baudouin II di Rafael Tejeo, 1827 - 1832
Imperatore latino di Costantinopoli
Stemma
Stemma
In caricagennaio 1228[1] –
26 agosto 1261
(in co-regno con il suocero Giovanni I dal 1229 al 1237)
Incoronazione15 aprile 1240
PredecessoreRoberto I
EredeFilippo di Courtenay
SuccessoreFilippo I (de jure)
Michele VIII Palaeologo (de facto)
Marchese di Namur
In carica1237 –
1256
PredecessoreMargherita
SuccessoreEnrico III
Altri titoliSignore di Courtenay
NascitaCostantinopoli, dicembre 1217
MorteBarletta, ottobre 1273
Casa realeCasa di Courtenay
PadrePietro II di Courtenay
MadreIolanda di Fiandra
ConiugeMaria di Brienne
FigliFilippo
ReligioneCattolicesimo

Baldovino II di Costantinopoli (in francese Baudouin II de Courtenay) (Costantinopoli, dicembre 1217Barletta, ottobre 1273) fu l'ultimo imperatore latino dal 1228 fino al 26 luglio 1261, anno in cui i Bizantini riconquistarono Costantinopoli e fu anche Marchese di Namur, dal 1237 al 1256.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Baldovino, secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, era il figlio ultimogenito del signore di Courtenay, Marchese consorte di Namur, che era stato Conte consorte e poi Conte reggente di Nevers d'Auxerre e di Tonnerre e che sarà imperatore latino di Costantinopoli, Pietro II di Courtenay e della Marchesa di Namur e futura imperatrice reggente dell'impero latino di Costantinopoli, Iolanda di Fiandra[2], che, ancora secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, era la figlia secondogenita del Conte di Hainaut, Marchese di Namur e Conte di Fiandra, Baldovino V di Hainaut e della Contessa di Fiandra, Margherita d'Alsazia[3] che, secondo la Flandria Generosa (Continuatio Claromariscensis) era la figlia femmina secondogenita del conte delle Fiandre, Teodorico di Alsazia (1099 circa – 4 gennaio 1168) e di Sibilla d'Angiò[4] (1112 circa – 1165).
Pietro II di Courtenay, sempre secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium a monacho novi monasterii hoiensis interpolata era figlio di Pietro e della moglie Elisabetta di Courtenay [5], che secondo la Historia Regum Francorum era figlia del signore di Courtenay, Rinaldo[6] e della prima moglie Helvise di Donjon.

Blasone dei Courtenay
Stemma dell'Impero latino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di suo zio, il fratello di sua madre, Iolanda, Enrico di Fiandra, Imperatore dell'Impero latino di Costantinopoli, nel 1216, il trono rimase vacante sino a che suo padre Pietro di Courtenay fu eletto Imperatore, come ci informa la Ex Historia Episcoporum Autissiodorensium, che ci conferma anche che Pietro e Iolanda furono incoronati a Roma da papa Onorio IIi, il 9 aprile 1217[7].
Dopodiché, attraversato l'Adriatico, con navi veneziane[8], mentre Iolanda continuò la navigazione sino a Costantinopoli[8]; secondo il Recueil des historiens des croisades. Historiens occidentaux. Tome second Iolanda, che era incinta, passò dal principato di Acaia, dove fu ben accolta da Goffredo I di Villehardouin e si accordarono per il matrimonio della figlia di Pietro e Iolanda, Agnese, col figlio di Goffrdo I, Goffredo II di Villehardouin; quindi proseguì per Costantinopoli, dove poco dopo il suo arrivo, partorì l'ultimogenito[9], Baldovino[10] e dove esercitò la reggenza per conto del marito[11], Pietro, che, con un potente esercito di 5.500 uomini[8], combattendo contro il Despotato d'Epiro, mise l'assedio a Durazzo[11], che non si arrese; per cui abbandonato l'assedio, Pietro si diresse verso Costantinopoli, ma durante il tragitto, sulle montagne dell'Albania[8], fu sconfitto e catturato[11], dal despota dell'Epiro, Teodoro I[8][12].

Siccome non si conobbe mai il destino di Pietro, dopo la cattura (probabilmente fu ucciso), Iolanda dovette regnare come reggente[9]. La nuova imperatrice si alleò con i Bulgari per combattere contro i vari Stati bizantini e, per arginare l'avanzata dei Greci in Asia minore, siglò la pace con Teodoro I Lascaris dell'Impero di Nicea, dandogli in moglie sua figlia Maria[9].

Dopo circa due anni, nel (1219), però, Iolanda morì[13].
Le succedette il suo secondo figlio Roberto di Courtenay[13], poiché il primogenito aveva rifiutato il trono[9]. Siccome Roberto rimase in Francia fino al 1221 tecnicamente il trono rimase vacante fino a quel momento[13].

Suo fratello, l'imperatore, Roberto di Courtenay, morì in Morea, nel 1228, mentre stava ritornando a Costantinopoli dall'Italia; gli succedette Baldovino, che era ancora un ragazzo di soli undici anni, cosa che obbligava alla nomina di un Reggente[14]; fu scelto l'ottantenne Giovanni di Brienne che era un vecchio soldato e rivendicava il titolo di re di Gerusalemme), che, avrebbe svolto questo compito fino alla sua morte, e quando Baldovino II avesse raggiunto i vent'anni, avrebbero governato insieme; nel frattempo Baldovino era stato fidanzato con la figlia di Giovanni, Maria di Brienne[15].

Baldovino ereditava una situazione difficile, l'impero latino non aveva fatto altro che ridimensionarsi dopo la morte di Baldovino I, primo imperatore latino, Costantinopoli era minacciata dai niceni, bulgari e epirioti. Baldovino II si trovava a governare sulla quasi sola Costantinopoli. La situazione finanziaria dello stato latino, era disperata, se questo stato rimaneva in vita era solamente grazie ai tributi che riceveva in aiuto dagli altri stati europei e dall'aiuto navale della Repubblica di Venezia.
Dopo che era scaduto il patto di non aggressione, si attendeva un attacco a Costantinopoli da parte di Teodoro I d'Epiro, che aveva conquistato Adrianopoli, ma, nel 1230, preferì attaccare il suo alleato, Ivan Asen II, zar di Bulgaria, che a Klokotnica, venne sconfitto, fatto prigioniero ed accecato[15]; l'impero bulgaro si espanse e diede sicurezza anche a Giovanni III Vatatze, imperatore di Nicea, avendogli eliminato un pretendente al trono di Costantinopoli[15].
Nel 1235, Bulgari e Niceni, ormai alleati strinsero un assedio per terra e per mare a Costantinopoli, strenuamente difesa da Giovanni di Brienne, e riprovarono l'anno dopo, ma fu salvata dall'intervento di Goffredo II di Villehardouin, principe d'Acaia[16].

Nel 1236 Baldovino andò in Occidente, sì recò a Roma, in Francia e nelle Fiandre, cercando di raccogliere denaro e uomini per recuperare il territorio perduto dai suoi predecessori[16]. Nel 1237 i baroni avevano dato in pegno a Venezia la reliquia della corona di spine (ricavandone 13.134 monete d'oro), ma non riuscendo a riscattarla, cedettero l'opzione a Luigi IX il Santo, che pagò i creditori e la portò a Parigi[17].
Nel contempo Baldovino pretese che gli fossero restituiti i suoi possedimenti nelle Fiandre e il marchesato di Namur, che, secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, alla morte di suo fratello, Enrico II, Marchese di Namur (comite Namucensi Henrici puero), nel 1229, era stato occupato dal marito di sua sorella Margherita, Enrico I, Conte di Vianden. Anche Ferdinando del Portogallo, conte di Fiandra avrebbe voluto succedergli nel titolo; ma trovandolo già occupato dalla sorella di Enrico II, Margherita, Ferdinando si accontentò di due castelli: Vieuville, nei pressi di Charleroi e Golzinne, nei pressi di Namur[18]; Margherita era succeduta al fratello come Margherita II; nonostante la resistenza di Margherita, Baldovino, con l'appoggio del re di Francia, Luigi IX il Santo e la contessa di Fiandra, Giovanna di Costantinopoli, cugina prima di Margherita e Baldovino, quest'ultimo ottenne il marchesato di Namur e i castelli di Vieuville e Golzinne[19].

Baldovino II divenne unico Imperatore quando compì vent'anni, nel 1237, alla morte di Giovanni di Brienne, allorché l'Impero si era ridotto quasi alla sola città, sempre più povera e spopolata[16] e Baldovino era ancora in Europa, dove i suoi sforzi non avevano avuto molto successo, avendo raccolto un gruppo non molto numeroso di cavalieri franchi[16]. Finalmente, nell'estate del 1239, poté iniziare il viaggio di rientro, via terra, alla guida di un esercito di circa 30.000 uomini[17], e, all'inizio del 1240, arrivò a Costantinopoli, dopo aver attraverso la Germania e l'Ungheria) e avuto il permesso di attraversare anche la Bulgaria[17]. In quello stesso anno fu incoronato a Santa Sofia[20].

I suoi tentativi, tuttavia, furono fallimentari, in quanto faceva fatica a pagare le truppe e iniziarono ben presto le diserzioni in favore dell'Impero di Nicea[17].
In quel periodo, Baldovino pensò di poter far fidanzare una sua parente al sultano selgiuchide Kaykhusraw II[17]; in una lettera alla regina madre di Francia, Bianca di Castiglia, propose una sua nipote, figlia di sua sorella, Elisabetta[21].

Nel 1245, Baldovino, nominando reggenti la moglie, l'imperatrice Maria, e Filippo di Toucy, compì nuovamente un nuovo viaggio in Occidente, prima in Italia e poi in Francia, dove partecipò al Concilio di Lione I[22] e poi trascorse due anni alla ricerca di soccorsi, andando persino a Londra da Enrico III d'Inghilterra[22], e, trovandosi nuovamente in Francia, nel 1247, prima di tornare in oriente, fece giurare ai notabili ed ai militari di Namur, che nel caso di sua morte, senza una sua discendenza diretta il marchesato sarebbe andato a sua sorella, Margherita, o a una delle altre sorelle ancora in vita, Elisabetta e/o Agnese[23]; queste disposizioni le scrisse nel suo testamento[24].

Rientrato a Costantinopoli, con l'Impero in dissesto economico, nel 1248, Baldovino fu costretto a vendere il piombo del tetto del suo palazzo[22], fu poi costretto a richiedere nuovi prestiti presso i mercanti veneziani i quali lo costrinsero a inviare presso di loro suo figlio, Filippo di Courtenay, come pegno finché il padre non avesse pagato[22]. Filippo fu poi rilasciato quando Alfonso X di Castiglia pagò i debiti di Baldovino.

Nel 1249 fu a Damietta da Luigi IX di Francia[20], dove ricevette molto denaro in cambio di reliquie.

Il suo regno vide la decadenza dell'Impero Latino, ormai ridotto alla sola capitale Costantinopoli, la cui popolazione era scesa a meno di 35.000 persone mentre dai Balcani e dall'Anatolia i Bizantini dell'Impero di Nicea si preparavano alla riconquista degli ultimi territori in mano ai Latini. I Bizantini tentarono un primo assalto nel 1260, che fu respinto da Baldovino II solo grazie all'aiuto veneziano; fu stipulata quindi una tregua.

Pochi mesi dopo, tuttavia, nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1261 il generale bizantino Alessio Strategopulo, approfittando del fatto che la guarnigione della capitale e la marina veneziana era lontana dalla città ad assediare un forte sulla costa del Mar Nero, riconquistò Costantinopoli[9].

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Baldovino non poté reagire all'assalto dei Niceni e fu costretto a cercare scampo nella fuga, insieme alla famiglia e alla corte[9], su di una nave veneziana: finiva così l'Impero latino d'Oriente. Baldovino II riuscì a raggiungere Negroponte[9] e, fatta tappa ad Atene e in Puglia, infine arrivò in Francia. In Francia e presso i paesi europei continuò ad essere considerato come il legittimo Imperatore titolare, cercando di ottenere aiuti per riconquistare Costantinopoli ma senza molto successo[25].
Nel gennaio del 1266, Baldovino vendette i suoi diritti sul regno di Tessalonica[20].

Nel 1263, Baldovino vendette a Guido di Dampierre la contea di Namur[26], che era stata conquistata alcuni anni prima da Enrico V di Lussemburgo.

Nel 1267 si recò in sud Italia, presso la corte di Carlo d'Angiò, dove nel maggio dello stesso anno Baldovino firmò il trattato di Viterbo con cui Carlo si sarebbe impegnato ad armare un esercito e una marina allo scopo di restaurare l'Imperatore, in cambio dei diritti su tutta la Grecia[20]; ma la riconciliazione del Basileus bizantino Michele VIII con la Chiesa cattolica fece fallire il progetto. In seguito a ciò l'Imperatore e il figlio Filippo vissero stabilmente presso la corte di Carlo d'Angiò. Nel luglio del 1273 la corte fu a Firenze con papa Gregorio X per la firma della pace tra guelfi e ghibellini, evento poi rivelatosi di effimera durata. Nell'ottobre 1273, secondo il Chronicon Guillelmi de Nangiaco, Filippo, il figlio di Baldovino (Balduino imperatore...Philippus eiusdem filius) sposava Filippa Beatrice, figlia di Carlo (filiam Karoli regis Siciliæ)[27] : le nozze furono celebrate a Foggia.

Pochi giorni dopo Baldovino morì a Barletta, nella cui chiesa madre verrà sepolto. L'informazione ci viene tramandata da una lettera scritta da Carlo I d'Angiò a Maroldo de Curtesio di Barletta il 27 ottobre 1273, la quale recita:

«Fidelitati tue precipiendo mandamus quatenus Philippo de Sancta Cruce milite etc. ad ipsius requisitionem de marmoribus Curie que penes te sunt in quantitate sufficienti pro faciendo fieri sepulcro quodam in Barulo, ubi corpus Balduini quondam imperatoris Constantinopolitani clare memorie recordatur debeas assignare. In simili forma scriptum est magistro Iurato Syponti novelli de assignandis eidem Philippo de marmoribus quondam Manfredi Malette dicti Comitis Camerarii existentibus in Syponto[28]»

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Baldovino (Balduini iuveni qui est heres illius imperii, filius comitis Petri) aveva sposato, nel 1234, come conferma la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, Maria di Brienne (filiam suam Mariam) (1225 - 1275), figlia di Giovanni di Brienne (rex vero Iohannes super Grecos)[29] e di Berenguela di León, figlia del re di León, Alfonso IX e della seconda moglie Berenguela I, regina di Castiglia[30].
Baldovino e Maria ebbero un solo figlio[20][31]:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Luigi VI di Francia Filippo I di Francia  
 
Berta d'Olanda  
Pietro I di Courtenay  
Adelaide di Savoia Umberto II di Savoia  
 
Giselda di Borgogna  
Pietro II di Courtenay  
Rinaldo di Courtenay Miles di Courtenay  
 
Ermengarda di Nevers  
Elisabetta di Courtenay  
Helvise di Donjon Ferry di Donjon  
 
 
Baldovino II di Costantinopoli  
Baldovino IV di Hainaut Baldovino III di Hainaut  
 
Iolanda di Gheldria  
Baldovino V di Hainaut  
Alice di Namur Goffredo I di Namur  
 
Ermesinda di Lussemburgo  
Iolanda di Fiandra  
Teodorico di Alsazia Teodorico II di Lorena  
 
Gertrude delle Fiandre  
Margherita I di Fiandra  
Sibilla d'Angiò Folco V d'Angiò  
 
Eremburga del Maine  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ fino al settembre 1228, Baldovino II regnò sotto la reggenza della sorella Maria di Courtenay
  2. ^ (LA) MGH SS 23, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1217, p. 906
  3. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1191, p. 868 Archiviato il 1º ottobre 2017 in Internet Archive.
  4. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Flandria Generosa (Continuatio Claromariscensis, p. 326 Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  5. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium a monacho novi monasterii hoiensis interpolata, anno 1197, pagina 874 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
  6. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France, tomus XII, Historia Regum Francorum, p. 219
  7. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France, tomus XVIII, Ex Historia Episcoporum Autissiodorensium, cap. LVIII, p. 728, nota a
  8. ^ a b c d e D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 532
  9. ^ a b c d e f g D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 556
  10. ^ (FR) #ES Recueil des historiens des croisades. Historiens occidentaux. Tome second, chapitre XIV, p. 291
  11. ^ a b c (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France, tomus XVIII, Ex Historia Episcoporum Autissiodorensium, cap. LVIII, p. 728
  12. ^ (FR) #ES Recueil des historiens des croisades. Historiens occidentaux. Tome second, chapitres XV, XVI e XVII pp. 291-293
  13. ^ a b c D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 534
  14. ^ D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 536
  15. ^ a b c D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 537
  16. ^ a b c d D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 539
  17. ^ a b c d e D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 541
  18. ^ (LA) MGH SS 23, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1229, p. 924
  19. ^ (FR) Histoire du comté de Namur, pagina 83
  20. ^ a b c d e (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: LATIN EMPERORS of CONSTANTINOPLE 1216-1261 (SEIGNEURS de COURTENAY) - BAUDOUIN de Courtenay
  21. ^ (LA) Histoire généalogique des ducs de Bourgogne de la maison de France, Preuves, pagine 136 - 138
  22. ^ a b c d D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III pag. 544
  23. ^ (FR) Histoire généalogique de la Maison royale de Courtenay, pagina 57
  24. ^ (FR) Histoire généalogique des ducs de Bourgogne de la maison de France, Preuves, pagine 138 e 139
  25. ^ D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, p. 557
  26. ^ Austin Lane Poole, "L'interregno in Germania", cap. IV, vol. V, p. 150
  27. ^ a b (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France, tomus XX, Chronicon Guillelmi de Nangiaco, p. 567
  28. ^ Giuseppe Del Giudice, Codice diplomatico del regno di Carlo I e Carlo II d’Angiò, Firenze, 1863, p. 42.
  29. ^ (LA) MGH SS 23, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1233, pagina 933
  30. ^ (LA) MGH SS 23, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1212, p. 895
  31. ^ (EN) #ES Genealogy: Capet 7 - Baldwin de Courtenay

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III (L'impero bizantino) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 503–558
  • Austin Lane Poole, "L'interregno in Germania", cap. IV, vol. V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 128–152
  • (FR) Histoire du comté de Namur
  • Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino, Milano, Einaudi, 1968, ISBN 88-06-17362-6.
  • Antonio Carile, Per una storia dell'impero latino di Costantinopoli: 1204-1261, Patron, Bologna 1972

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Imperatore dell'impero latino Successore
Giovanni di Brienne
(reggente)
1228-1273
dal 1261 titolare
Filippo di Courtenay
(titolare)
Predecessore Marchese di Namur Successore
Margherita 1237-1256 Enrico III
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