BBC Micro

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BBC Micro
computer
Tipohome computer
Paese d'origineBandiera del Regno Unito Regno Unito
ProduttoreAcorn Computers
Inizio vendita1º dicembre 1981
Fine vendita1994
Prezzo di lancio235 GBP per il "Model A", 335 GBP per il "Model B"
CPUMOS 6502
Frequenza2 MHz
ROM32 kB
RAM di serie16 kB
RAM massima64 kB
SO di serieAcorn MOS

Il BBC Micro (anche British Broadcasting Corporation Microcomputer System) è un home computer progettato e costruito da Acorn Computers per la British Broadcasting Corporation (BBC) tra il 1981 e il 1994.

Nei primi anni ottanta, la BBC creò quello che divenne noto come il BBC Computer Literacy Project (progetto BBC per l'alfabetizzazione informatica). Questo progetto fu messo in atto in buona parte come risposta a un documentario estremamente influente della BBC, The Mighty Micro, in cui il dott. Christopher Evans del National Physical Laboratory predisse l'avvento della rivoluzione informatica e l'impatto che avrebbe avuto sull'economia, sull'industria e sullo stile di vita nel Regno Unito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Progetto[modifica | modifica wikitesto]

La BBC intendeva basare il suo progetto su un microcomputer in grado di svolgere diverse operazioni che sarebbero state descritte nella serie TV The Computer Programme (1981). La lista degli argomenti includeva programmazione, grafica, suono e musica, il Teletext, la gestione di periferiche esterne, l'intelligenza artificiale e così via. Dopo aver preso la decisione di mettere in commercio un computer col proprio marchio, la BBC mise a punto delle specifiche tecniche (piuttosto ambiziose per l'epoca) con cui propose un bando di gara.

Ricerca di collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

La BBC discusse la questione con Sir Clive Sinclair, che tentò di "affibbiarle" il poco fortunato Grundy NewBrain, le cui specifiche erano però ben lontane da quelle stabilite; l'offerta fu quindi rifiutata. La BBC si mise in contatto con diversi altri produttori di computer britannici, tra cui Dragon e Acorn.

Il team Acorn stava lavorando su un aggiornamento dell'Acorn Atom. Noto col nome interno di Proton, disponeva di una grafica migliore e di una più veloce CPU MOS 6512 a 2 MHz. In quel periodo il calcolatore era ancora in fase di prototipo, ma il team Acorn, che si basava in buona parte su studenti dell'Università di Cambridge (come i leggendari Sophie Wilson e Steve Furber), lavorò giorno e notte per presentare alla BBC un esemplare funzionante di Proton. L'Acorn Proton non soltanto soddisfaceva le specifiche BBC, ma le superava in quasi ogni ambito: per questo era senza dubbio il vincitore.

Giunse voce che la BBC, inizialmente, avesse rifiutato il Proton, sostenendo che esso non rappresentava correttamente la moderna era del computer. L'Acorn ribatté proponendo di nuovo il Proton, questa volta con i tasti funzione color arancio chiaro, senza altri cambiamenti: così modificato venne accettato.

Lancio sul mercato e successo[modifica | modifica wikitesto]

Il computer fu prodotto come BBC Micromputer all'inizio del 1982. Era molto popolare nel Regno Unito; così come per il Sinclair ZX Spectrum, prodotto pure in quel periodo, la domanda superava di molto l'offerta, e per qualche mese ci furono lunghi ritardi prima che i clienti ricevessero i prodotti che avevano ordinato. Un breve tentativo di vendita del computer negli Stati Uniti fallì, a causa principalmente del dominio della famiglia degli Apple II. Il successo del prodotto nel Regno Unito fu essenzialmente dovuto all'accoglienza favorevole come computer "scolastico"; la quasi maggioranza delle scuole inglesi utilizzavano BBC Micro per l'alfabetizzazione informatica e varie attività con i computer. Research Machines era stata, fino ad allora, un leader nel mercato dei computer scolastici in Inghilterra. Il BBC Micro fu anche un prodotto più affidabile e durevole rispetto al Sinclair Spectrum, riuscendo a resistere a tutti i maltrattamenti degli scolari.

Il Beeb, come venne presto chiamato dai suoi utenti, inizialmente uscì in due modelli; il Model A a £235, e il Model B a £335. L'Acorn prevedeva di vendere circa 12 000 esemplari ma alla fine furono venduti oltre un milione di BBC Micro.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Interfacce del computer

Il Model A ha 16 kB di RAM; il Model B offre 32 kB di RAM e include varie interfacce aggiuntive di I/O: porte seriali e parallele, una porta I/O a 8 bit, quattro input analogici e un connettore per espansioni che permette di connettere hardware aggiuntivo. È presente anche un'interfaccia detta Tube che permette di aggiungere un secondo processore; essa fu presto sfruttata da terze parti per vari prodotti, tra cui una scheda Z80 abbinata a un'unità a dischi che permette al BBC di eseguire programmi CP/M. Il linguaggio di programmazione usato è il BBC BASIC.

Una grande varietà di periferiche aggiuntive ed espansioni furono disponibili, dato che il PC disponeva di floppy disk drive e di schede di rete Econet da aggiungere; c'erano anche connettori per l'aggiunta di ROM supplementare al sistema. Il BBC BASIC fornito con la ROM interna era in assoluto il più sofisticato del periodo, ed era totalmente compatibile con gli scopi didattici; programmi avanzati potevano essere scritti senza dover perdersi nella giungla della programmazione in assembly (necessaria con molti computer concorrenti). Comunque, se si desiderava o bisognava fare programmazione in assembly, il BBC BASIC disponeva di un assemblatore incorporato.

Una versione ridotta del BBC Micro, destinato più al mercato domestico e ai giochi, fu Acorn Electron. Nel 1986, la Acorn seguì al model B il BBC Master, che offriva 128 kB di memoria e molti altri perfezionamenti che migliorarono l'originale del 1982.

Il case è stato progettato dal disegnatore industriale Allen Bothroyd della Cambridge Product Design Ltd.

Specifiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Processore MOS Technology 6502 a 2 MHz
  • 32 KB di ROM (16 KB per il MOS (Machine Operating System), 16 KB per il BBC BASIC)
  • 32 KB di RAM (16 KB nel model A, 64 KB nel model B+)
  • Otto diverse modalità grafiche, con varie risoluzioni e numero di colori, e quindi anche varie occupazioni di memoria (vedi tabella)
  • Chip audio Texas Instruments SN76489 con quattro canali audio indipendenti (tre melodici e uno di rumore)
  • Hardware supportato di serie:
    • ROM inseribili direttamente in uno scomparto o tramite scheda.
    • Interfaccia per mangiacassette (con controllo del motore)
    • porta parallela Centronics per stampante (solo Modello B)
    • interfacce seriali (standard RS-423, di cui l'RS-232 è un sottoinsieme)
    • uscita video per TV, RGB o 1v p-p video monitor
    • quattro ingressi analogici (utilizzabili per due joystick)
    • Interfaccia proprietaria "Tube" per espansioni CPU esterne
    • "porta utente" (solo Model B)
    • porta di espansione generica nota come "1 MHz bus"
  • L'uso di unità a floppy disk richiede l'installazione di una ROM DFS (per la gestione del filesystem su disco) e una scheda controller
  • Attraverso il "Tube" si poteva collegare una seconda CPU (come il 6502, lo Zilog Z80 per permettere l'utilizzo del CP/M, il NS32016, un ARM1, e altri)
  • Tabella dei modi grafici (pixel e caratteri. risoluzione in colonne X × linee Y):
Modo Ris. pixel Caratteri Colori Memoria
0 640 × 256 80 × 32 2 20 KB
1 320 × 256 40 × 32 4 20 KB
2 160 × 256 20 × 32 16 20 KB
3 - 80 × 25 2 16 KB
4 320 × 256 40 × 32 2 10 KB
5 160 × 256 20 × 32 4 10 KB
6 - 40 × 25 2 8 KB
7 Teletext 40 × 25 8 1 KB
  • I Modi dallo 0 al 6 potevano mostrare quattro colori scelti tra una tavolozza di sei. I Colori potevano anche lampeggiare.
  • Il settimo modo introduceva una modalità compatibile con quella del televideo

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Videogiochi per BBC Micro.

Nonostante i suoi obiettivi educativi, il BBC Micro fu molto utilizzato anche per il gioco. In particolare il BBC ospitò molte buone conversioni di videogiochi arcade, spesso cloni non ufficiali; ciò era possibile grazie al processore e all'hardware grafico potenti (rispetto ai computer della sua generazione), nonostante mancasse la gestione hardware degli sprite[1]. Molti sono anche i giochi originali, oppure varianti peculiari di temi già noti, esclusivi del BBC Micro[2]. Agli inizi della vita commerciale del BBC i videogiochi furono prodotti soprattutto dalla Acornsoft e già da allora uscirono alcuni dei titoli più notevoli. Acornsoft pubblicò anche lo storico successo Elite[3]. La Micro Power (di Leeds) fu un altro produttore molto importante, ma infine la Superior Software divenne il principale editore per il BBC Micro[4].

In tutto i videogiochi conosciuti, usciti commercialmente per il sistema, sono circa 1900[5]; in gran parte sono per il BBC Model B, meno per i modelli superiori e rari per il Model A[6]. Molti giochi per Acorn Electron possono essere eseguiti anche sul BBC Micro; quelli del tutto incompatibili sono pochi, ma la maggior parte non vengono eseguiti alla velocità giusta[7].

Secondo una selezione fatta dalla rivista Retro Gamer, dieci dei più grandi giochi per BBC Micro sono Repton, Granny's Garden, Imogen, Cylon Attack, Mr. Ee! (clone di Mr. Do!), Exile, Citadel, Planetoid (clone di Defender), Lords of Time, Elite[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BBC Micro - King of the arcade clone, in Retro Gamer, n. 179, Bournemouth, Imagine Publishing, marzo 2018, pp. 38-43, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
  2. ^ Retro Gamer 101, p. 33.
  3. ^ Retro Gamer 101, pp. 26-28.
  4. ^ Retro Gamer 101, pp. 30, 32.
  5. ^ (EN) Commercial Release, su bbcmicro.co.uk. URL consultato il 10 luglio 2021.
  6. ^ (EN) Machine Types, su everygamegoing.com. Riporta diverse migliaia, ma conta anche le varie edizioni dello stesso gioco.
  7. ^ (EN) Frequently Asked Questions, su acornelectron.co.uk.
  8. ^ Retro Gamer 42, pp. 66-67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Retroinspection: BBC Micro, in Retro Gamer, n. 42, Bournemouth, Imagine Publishing, settembre 2007, pp. 58-69, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
  • (EN) Re-educating the masses, in Retro Gamer, n. 101, Bournemouth, Imagine Publishing, marzo 2012, pp. 26-33, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
  • (EN) Inside the BBC Micro, in Retro Gamer, n. 116, Bournemouth, Imagine Publishing, maggio 2013, pp. 42-47, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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