Azoturo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Azidi)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
ione azoturo
Struttura di Lewis
Struttura di Lewis
Struttura 3D a sfere
Struttura 3D a sfere
Nome IUPAC
ione triazoturo(1-)
Caratteristiche generali
Massa molecolare (u)42,021 g/mole
Aspettocolore bianco, inodore, solido cristallino.
Numero CAS14343-69-2
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante
attenzione
Frasi H---
Consigli P---
Struttura generale di un azoturo organico

I triazoturi,[1] nome sistematico del nome comune "azoturi" (ambiguo) e impropriamente detti anche azidi (traduzione pedestre dall'inglese), sono composti salini binari formati dall'azoto con un metallo (M), di formula generale M(N3)n, oppure composti organici in cui il gruppo N3 è unito ad un alchile o arile, di formula R-N3. Il "triazoturo di idrogeno" (HN3) è il nome sistematico dell'acido azotidrico (nome comune).[1]

N3 è un anione pressoché lineare isoelettronico con CO2 e N2O, con distanze di legame pari 116 pm.

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Si ottengono facendo gorgogliare protossido d'azoto in ammoniuri alcalini fusi:

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Questo comportamento viene sfruttato nei detonatori militari (azoturo di piombo) e commerciali (capsule esplosive degli airbag), con il più comune azoturo di sodio; altri composti sono l'azoturo di mercurio o di argento.

L'azoturo di sodio (NaN3) è un composto bianco, assai velenoso, usato nei laboratori come preservante di fluidi biologici (plasma, siero, diluizioni anticorpali ed altri campioni biologici contenenti proteine), poiché è dotato di proprietà battericide. Trova infine uso, come già accennato, come carica propellente negli airbag.

Un secondo uso applicativo riguarda la sintesi chimica; gli azoturi sono impiegati per inserire in una molecola la specie N-. Recentemente è stato dimostrato che il composto azabicicloeptadiene[2] (il cui anione per cessione dello N- si trasforma in antracene) è molto meno pericoloso e agisce nello stesso modo in condizioni assai più favorevoli.

Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

L'anione azide è tossico per l'organismo umano, in quanto inibisce il complesso IV e di conseguenza la catena di trasporto degli elettroni nella fosforilazione ossidativa. Ha effetti simili a quelli dell'avvelenamento da cianuro (inibizione sintesi di ATP).

  • Composti come l'azoturo di sodio vengono scomposti in monossido di azoto dai globuli rossi, avviando un processo di avvelenamento.
  • A contatto con acidi, i sali azoturi si decompongono in acido azotidrico e idrogeno.
  • La maggior parte (soprattutto gli azoturi di metalli pesanti) sono molto sensibili sia al calore che a sollecitazioni meccaniche, ed in queste condizioni si decompongono ad alta velocità generando una deflagrazione o un'esplosione, pertanto la loro sintesi o stoccaggio richiede delle speciali precauzioni.
Formula del C2N14
  • L'azoturo di sodio non deve mai essere usato in reazioni in cui si utilizza diclorometano come solvente in quanto i due composti reagiscono formando il diazidometano, estremamente esplosivo.
  • Il 1-diazidocarbamoil-5-azidotetrazolo (C2N14) è uno dei composti più esplosivi e instabili conosciuti.

I ricercatori che lo hanno sintetizzato scrivono: La sensibilità di C2N14 è al di là delle nostre capacità di misura. Il più piccolo peso disponibile per test di urto e frizione ne provoca la decomposizione esplosiva... Durante la registrazione di spettri IR e Raman si sono verificate esplosioni per semplice esposizione a luce laser a bassa intensità.[3]

L'azoturo di piombo, ad esempio, si decompone secondo la seguente reazione:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b NEIL G. CONNELLY e TURE DAMHUS (a cura di), Nomenclature of inorganic chemistry: IUPAC recommendations 2005, Royal society of chemistry, 2005, p. 73, ISBN 978-0-85404-438-2.
  2. ^ Angew. Chem. Int. Ed., 1998, 37, 945
  3. ^ (EN) T. M. Klapötke, F. A. Martin e J. Stierstorfer, C2N14: An Energetic and Highly Sensitive Binary Azidotetrazole, in Angew. Chem. Int. Ed., vol. 50, n. 18, 2011, pp. 4227-4229, DOI:10.1002/anie.201100300.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 31774 · LCCN (ENsh85010647 · GND (DE4143789-5 · BNF (FRcb12269660q (data) · J9U (ENHE987007282316005171
  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia