Aviceda leuphotes

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Baza nero
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Ordine Accipitriformes
Famiglia Accipitridae
Sottotribù Perninae
Genere Aviceda
Specie A. leuphotes
Nomenclatura binomiale
Aviceda leuphotes
(Dumont, 1820)

Il baza nero (Aviceda leuphotes Dumont, 1820) è un rapace di piccole dimensioni della famiglia degli Accipitridi diffuso nelle foreste dell'Asia meridionale e del Sud-est asiatico[2]. Molte popolazioni sono migratrici, come quelle originarie della regione indiana, che trascorrono l'inverno nel sud della penisola e nello Sri Lanka. Il baza nero ha zampe brevi e tozze, e piedi muniti di artigli robusti, oltre alla cresta sulla nuca tipica di tutti i baza. Vive nel folto delle foreste, spesso in piccoli gruppi. Trascorre gran parte della giornata appollaiato in cima agli alberi più alti della foresta, svettanti sulla volta sottostante.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il baza nero è stato descritto per la prima volta a partire da un esemplare proveniente da Pondicherry con il nome di Falco leuphotes. In seguito ne sono state descritte varie razze geografiche, tra le quali A. l. wolfei, descritta a partire da un unico esemplare proveniente dal Sichuan[3] che oggi viene considerato appartenente alla sottospecie A. l. syama[2]. Le sottospecie attualmente riconosciute sono le seguenti, ma la validità di alcune di esse è stata messa in questione[4] e sono necessari ulteriori studi per fare ordine nella tassonomia della specie[5][6]:

  • A. l. syama (Hodgson, 1837) (da Himalaya centrale a Cina meridionale e Myanmar settentrionale);
  • A. l. leuphotes (Dumont, 1820) (da India sud-occidentale a Myanmar meridionale e Thailandia occidentale);
  • A. l. andamanica Abdulali e Grubh, 1970 (isole Andamane).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I disegni del sottoala.

Il baza nero è un piccolo rapace dalla colorazione caratteristica; misura 30–35 cm di lunghezza, ha un'apertura alare di 66–80 cm e pesa 168-224 g[7]. È caratterizzato dal becco piccolo e molto ricurvo, nella mascella superiore, la quale porta da ambo i lati due denti taglienti, mentre verso la punta di quella inferiore se ne trovano tre o quattro. Il piumaggio è di un bel grigio quasi nero, col petto di una tonalità ocra-chiara con larghe fasce trasversali scure. Quando è appollaiato, la cresta erettile e la colorazione contrastante lo rendono facile da identificare. Il maschio presenta alcune macchie bianche sulle copritrici primarie e secondarie e sulle scapolari. La femmina ha del bianco solamente sulle scapolari e un numero maggiore di fasce color castano sulla regione ventrale, non troppo numerose nel maschio[8]. I rappresentanti della sottospecie A. l. andamanica hanno la regione ventrale completamente bianca, priva delle bande castane[9].

Si dice che questi uccelli emanino un odore sgradevole, che è stato paragonato a quello emesso da una cimice[6][10].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Sud-est asiatico e in alcune aree dell'Asia meridionale. Gli uccelli originari di certe parti dell'areale hanno abitudini migratorie. Durante le migrazioni i baza neri possono essere scorti in gran numero in alcune località, come Chumphon, in Thailandia, dove costituiscono quasi il 40% dei rapaci di passaggio[11]. Un piccolo numero di esemplari si è stabilito in alcune zone di Hong Kong in tempi recenti, trasformandosi da visitatori estivi a residenti stanziali[12].

In India meridionale la specie compare regolarmente durante l'inverno[13][14], in particolare sui Ghati Occidentali (dove le voci riguardanti possibili casi di nidificazione sono stati messi in discussione[5]) e sui Ghati Orientali (soprattutto durante il passaggio primaverile), e nidifica nell'India nord-orientale e nel Myanmar[15][16]. Durante l'inverno alcuni esemplari vaganti sono comparsi anche in aree metropolitane o nelle zone circostanti, come il parco nazionale di Guindy a Chennai[17][18] e i dintorni di Trivandrum[19] e Bangalore[20]. Studi più recenti hanno suggerito che la specie possa essere una visitatrice invernale regolare nella parte orientale dell'India peninsulare, e non solo una migratrice di passaggio[21]. Alcuni individui sono stati avvistati anche a Capo Calimere[22].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I caratteristici «denti» sulla mascella superiore.

In volo somiglia molto a un corvo e spesso viene avvistato in piccoli gruppi o stormi durante le migrazioni, periodo durante il quale è solito trascorrere la notte in dormitori comunitari[5]. Ha abitudini crepuscolari ed è maggiormente attivo al tramonto e nelle giornate nuvolose[6].

Si nutre principalmente di insetti, che cattura quasi sempre in aria, ma anche dalle foglie degli alberi, sempre afferrandoli con le zampe. È stato visto anche cercare di catturare piccoli uccelli, quali le ballerine, lanciandosi in picchiata tra gli stormi in volo[6]. A volte si aggrega ad altre specie di uccelli che si radunano presso i siti di foraggiamento[23]. Talvolta si nutre anche dei frutti della palma da olio. Il richiamo che emette è un chu-weep[5] che ricorda un po' quello emesso dall'averla cuculo maggiore (Coracina macei). Tra le altre vocalizzazioni figurano una sorta di grido o fischio e un verso stridulo simile a quello di un gabbiano[6].

Gli uccelli dell'India nord-orientale iniziano a riprodursi in aprile. Entrambi i genitori collaborano alla costruzione del nido, alla cova e alla nutrizione dei piccoli. Il nido è costituito da una piattaforma di ramoscelli sottili con una depressione al centro, foderata di fili d'erba e fibre a cui si sovrappongono foglie verdi. Le uova impiegano circa 26-27 giorni per schiudersi. I piccoli vengono alimentati prevalentemente con insetti[24].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Aviceda leuphotes, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.
  3. ^ H. G. Deignan, The races of the Black-crested Baza (PDF), in The Auk, 65 (2), 1948, pp. 284–285, DOI:10.2307/4080303.
  4. ^ Hamayun Abdulali and V. C. Ambedkar, Occurrence of the Blackcrested Baza [Aviceda leuphotes (Dumont)] in Madhya Pradesh, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 62 (3), 1965, p. 556.
  5. ^ a b c d P. C. Rasmussen and J. C. Anderton, Birds of South Asia: The Ripley Guide. Volume 2, Smithsonian Institution and Lynx Editions, 2005, pp. 82–83.
  6. ^ a b c d e S. Ali and S. D. Ripley, Handbook of the birds of India and Pakistan, vol. 1, 2ª ed., Oxford University Press, 1978, pp. 217–221.
  7. ^ Black Baza Archiviato il 13 gennaio 2016 in Internet Archive. on Oiseaux-Birds.
  8. ^ S. Sivakumar e Vibhu Prakash, Sexual dimorphism in Black Baza Aviceda leuphotes (PDF), in Forktail, vol. 20, 2004, p. 139 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2008).
  9. ^ Humayun Abdulali and Robert B. Grubh, A new race of the Blackcrested Baza, Aviceda leuphotes (Dumont): from the Andaman Islands, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 67 (2), 1970, pp. 137–138.
  10. ^ A. O. Hume and W. Davison, A revised list of the birds of Tenasserim, in Stray Feathers, vol. 6, 1878, pp. 1–526.
  11. ^ Robert Decandido, Chukiat Nualsri, Deborah Allen and Keith L. Bildstein, Autumn 2003 raptor migration at Chumphon, Thailand: a globally significant raptor migration watch site (PDF), in Forktail, vol. 20, 2004, pp. 49–54 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2008).
  12. ^ Michael R. Leven and Richard T. Corlett, Invasive birds in Hong Kong, China (PDF), in Ornithological Science, vol. 3, 2004, pp. 43–55, DOI:10.2326/osj.3.43.
  13. ^ K. Ullas Karanth, Indian Blackcrested Baza (Aviceda leuphotes) a sighting record from Karnataka, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 82 (1), 1985, p. 193.
  14. ^ Ulhas Rane and Renee Borges, Sighting of the Blackcrested Baza (Aviceda leuphotes) at Bhimashankar, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 84 (3), 1987, p. 679.
  15. ^ T. A. Hanxwell, Nest and eggs of the Crested Black Kite, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 7 (3), 1892, pp. 403–404.
  16. ^ A. M. Primrose, The nesting of the Black-crested Baza (Baza lophotes), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 17 (2), 1906, pp. 531–532.
  17. ^ R. Kannan, Sight record of Blackcrested Baza (Aviceda leuphotes) in Madras, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 82 (3), 1985, pp. 654–655.
  18. ^ V. Santharam, Some new records from Madras city, in Newsletter for Birdwatchers, 21 (3–4), 1981, pp. 4–8.
  19. ^ C. Mohan Kumar, Unusual sighting of an Indian Black Crested Baza (Aviceda leuphotes), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 96 (3), 1999, pp. 470–471.
  20. ^ Photo record from near Bangalore, su indianaturewatch.net. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  21. ^ V. Santharam, The Black Baza Aviceda leuphotes in Chennai: a review of sight records, in Indian Birds, 5 (1), 2009, pp. 19–20.
  22. ^ R. Sugathan, Some interesting aspects of the avifauna of the Point Calimere Sanctuary, Thanjavur District, Tamil Nadu, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 79 (3), 1982, pp. 567–575.
  23. ^ Hari Sridhar, Participation by Black Baza Aviceda leuphotes in mixed-species bird flocks in rainforests of the Anamalai hills, Western Ghats, India, in Indian Birds, 3 (1), 2007.
  24. ^ S. Sivakumar and Vibhu Prakash, Nesting of Jerdon's Baza Aviceda jerdoni and Black Baza A. leuphotes in Buxa Tiger Reserve, West Bengal, India (PDF), in Forktail, vol. 21, 2005, pp. 169–171 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. A. Hussain (1985) Comments on Mr Abdulali's note on Dr. Sugathan's paper on Avifauna of Point Calimere. J. Bombay Nat. Hist. Soc. 82(1):210–212.
  • C. M. Inglis (1948) Plumage of the young of the Indian Black-crested Baza. Jour. Bengal Nat. Hist. Soc. 23(1):73–75.

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