Autotomia

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L'autotomìa è la capacità di alcuni animali di perdere una parte del corpo o di automutilarsi. Viene usata come strategia di difesa lasciando una parte non vitale (un arto o la coda) al predatore. Mentre la parte abbandonata continua a contrarsi distraendo il predatore, la preda è libera di fuggire. La parte monca è destinata a ricrescere.

Praticano l'autotomia le lucertole con la coda, gli insetti con le zampe, alcuni granchi con le chele. L'autotomia è documentata anche in alcuni molluschi[senza fonte], echinodermi (stelle marine e crinoidi[1]) ed anche alcuni pesci, tra i quali il regaleco[senza fonte], pesce d'acqua salata vivente negli oceani; il regaleco usa questo sistema per difendersi dagli attacchi degli squali e di altri predatori marini. Recentemente è stato scoperto che alcune specie di lumache di mare (sacoglossa) sono in grado di autodecapitarsi e di rigenerare l'intero corpo nel giro di venti giorni[2].

Autotomia negli insetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Automutilazione negli insetti.

Negli insetti il fenomeno dell'autotomia coinvolge gli arti: in seguito ad un'eccitazione di natura varia (meccanica, termica, fisica, ecc.), l'arto si rompe in un punto di minore resistenza (articolazione femoro-trocanterica) e si distacca. La presenza, in alcune specie, di un diaframma anulare (o membrana emostatica) riduce al minimo l'emorragia. La trachea ed il nervo vengono strappati. Il meccanismo dell'autotomia varia a seconda che si tratti di autotomìa immediata o differita.

L'autotomia immediata si verifica quando l'arto si distacca subito. In questi casi ha luogo una brusca contrazione muscolare. Nel grillo domestico, ad esempio, la contrazione interessa i tre muscoli trocanterici che attraversano la coxa.

L'autotomia differita si verifica quando l'arto si distacca alcune ore, o alcuni giorni, dopo avere subito l'eccitazione. In questi casi si determina una degenerazione dei tessuti. Il tempo che intercorre fra eccitazione e reazione è molto variabile, come pure molto variabili sono la facilità con la quale il fenomeno si determina e la sua frequenza, a seconda dell'età, dello stato fisiologico del soggetto, del sesso, ecc.

L'autotomìa appare, in generale, come un fenomeno puramente riflesso. L'arco più comune nasce dai sensilli della zampa e procede attraverso i recettori sensoriali superficiali o profondi, con conduzione lungo il nervo femorale, riflessione a livello del ganglio metatoracico e influsso motore fino ai muscoli trocanterici, come fu accertato da BROUSSE-GAURY. Le sue conseguenze sono quasi sempre importanti per le forme adulte, molto più gravi per quelle preimmaginali, particolarmente se il fenomeno avviene poco prima di una muta. L'autotomia è stata riscontrata fra i Blattoidei, i Fasmidi, gli Ortotteri, i Ditteri ed in qualche altro ordine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I. C. Wilkie, A. Barbaglio, W.M. Maclaren and M.D. Candia Carnevali, Physiological and immunocytochemical evidence that glutamatergic neurotransmission is involved in the activation of arm autotomy in the featherstar Antedon mediterranea (Echinodermata: Crinoidea), in J Exp Biol, vol. 213, 2010, pp. 2104-2115, DOI:10.1242/jeb.039578.
  2. ^ Sayaka Mitoh and Yoichi Yusa, Extreme autotomy and whole-body regeneration in photosynthetic sea slugs, in Current Biology, 31(5), 2021, pp. R233-R234.

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