Austin Maestro

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Austin Maestro
Descrizione generale
CostruttoreBandiera del Regno Unito Gruppo Austin Rover
Tipo principaleBerlina
Produzionedal 1983 al 1994
Sostituisce laAustin Allegro
Esemplari prodotti605 411[1]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4050 mm
Larghezza1690 mm
Altezza1430 mm
Passo2510 mm
Altro
AssemblaggioCowley (Oxford)
StileIan Beech
e David Bache
Altre antenateAustin Maxi
Stessa famigliaAustin/Rover Montego
Auto similiAlfa Romeo 33
Ford Escort
Fiat Ritmo
Honda Civic
Lancia Delta
Nissan Sunny
Opel Kadett
Peugeot 309
Renault 11
Volkswagen Golf

La Maestro è un'autovettura prodotta dal gruppo Austin Rover tra il 1983 ed il 1994 e venduta inizialmente con marchio Austin (fino al 1987) e successivamente Rover.

Dalla Maestro, nel 1984 è stata derivata una versione a tre volumi (e dal 1985 anche familiare), la Austin Montego.

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

L'Allegro, nata nel 1974, non aveva ottenuto del tutto il successo sperato e occorreva produrre un nuovo e più appetibile modello. La crisi finanziaria della British Leyland non solo non consentiva grossi investimenti, ma costrinse anche i progettisti a ricercare soluzioni tecniche semplici e poco costose da realizzare. A farne le spese furono le sospensioni Hydragas, che vennero eliminate dal nuovo modello in favore di un semplice avantreno MacPherson e di un retrotreno a ruote interconnesse. La trazione rimaneva sulle ruote anteriori, mentre il cambio era manuale a 5 marce (di origine Volkswagen[2]) e l'impianto frenante di tipo misto.

Dal punto di vista estetico la Maestro, lanciata nel marzo del 1983, era una hatchback 5 porte. Per quanto riguarda i motori, tutti alimentati con carburatore a controllo elettronico, non c'erano, al momento del lancio, grosse novità, tranne che sulle versioni HLE e Mayfair, la dotazione comprendeva il quadro strumenti digitale e il computer di bordo con sintetizzatore vocale.

Erano disponibili il propulsore A-Series di 1275 cm³ da 61 e 68 cv, cambio a quattro marce di cui una di riposo (61 cv) e cambio a 5 marce (68 cv), e l' R-Series di 1596 cm³ da 86 cv. La gamma includeva gli allestimenti E, LE, HLE, HLS e Mayfair (top di gamma). I primi 2 erano disponibili solo per il motore di 1,3 litri, gli altri solo con motore 1600. Sul mercato d'origine la Mayfair si chiamava Vanden Plas con la differenza degli interni in pelle e radica.

Nel 1984 venne lanciata anche la versione sportiva Maestro MG, con motore R-Series di 1596 cm³ bicarburatore da 103cv. Questa versione si distingueva per una caratterizzazione sportiva molto accentuata (spoiler anteriore, bandelle sottoporta, alettone posteriore in gomma nera e interni sportivi).

L'evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Maestro in versione MG

Nel 1985 la Maestro MG abbandonò il motore R-Series di 1,6 litri in favore di un 4 cilindri S-series di 1994 cm³ aspirato a iniezione da 115 cv (Maestro MG EFI) o turbocompresso a carburatore da 150 cv (Maestro MG Turbo).

Dal 1987 la vendita della Maestro continuò con marchio Rover; in questa occasione la vettura venne sottoposta ad un restyling che interessò principalmente alcuni elementi dell'abbigliamento della carrozzeria (paraurti, mascherina, profili in plastica) e gli interni (con l'adozione di plancia e sedili della Montego).

Dal punto di vista tecnico la novità più importante era l'introduzione di una versione del 1300 A-Series dotata di Economy Fuel System (con carburatore con gestione elettronica rivista e rapporto di compressione ridotto). Questa variante del 4 cilindri di 1275 cm³, in grado di erogare 64 cv, era riservata ad un allestimento particolarmente economico, denominato City. Il resto della gamma era formato dalla combinazione dei motori precedenti coi nuovi allestimenti, denominati L, LX e SLX. Nel 1990 arrivarono anche i 4 cilindri diesel a iniezione diretta di 1991 cm³, sia in versione aspirata (62 cv) che turbocompressa (81 cv), prodotti dall'inglese Perkins Engines.

La parabola della Maestro era tuttavia in fase discendente, dato che nella stessa categoria la Rover aveva già in catalogo la Rover serie 400, e dal 1992 la gamma venne ridotta alle sole versioni diesel. La produzione cessò definitivamente nel 1994, quando il gruppo decise di focalizzarsi sul marchio Rover.

Venne a questo punto tentato un accordo per produrre la vettura in Bulgaria in CKD grazie alla creazione della Rodacar, una joint venture tra il Gruppo Rover e una società statale bulgara. L'accordo ebbe vita breve e terminò dopo pochi mesi e dopo l'invio di circa 2.000 vetture da assemblare[3].

In seguito alcune parti del progetto Maestro/Montego sono state resuscitate per la produzione di alcune nuove vetture in Cina[4].

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

Una MG Maestro in versione 2.0 Turbo del 1989
Austin Maestro in versione Campervan
  • Base (1983-1985)
  • L (1983-1990)
  • LE (1986-1988)
  • HL (1984-1987)
  • HLE (1983-1985)
  • HLS (1983-1986)
  • LX (1990-1993)
  • City (1985-1988)
  • City X (1985-1988)
  • Special (1988-1990)
  • Clubman (1990-1995)
  • SL (1988-1990)
  • Mayfair (1986-1988)
  • Vanden Plas (1983-1988)

Motorizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Modello Disponibilità Motore Cilindrata
(cm³)
Potenza Coppia max
(Nm)
Emissioni CO2
(g/Km)
0–100 km/h
(secondi)
Velocità max
(Km/h)
Consumo medio
(Km/l)
1.3 dal debutto al 1987 Benzina 1275 49 kW (67 Cv) 102 n.d 13.5 156 15.5
1.6 MG dal debutto al 1985 Benzina 1598 72 kW (98 Cv) 123 n.d n.d 179 12.5

[5]

La produzione[modifica | modifica wikitesto]

La Maestro è stata prodotta in 605.411 esemplari (circa 62.000 in meno dell'antenata Allegro)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) History: Production figures, su aronline.co.uk. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2011).
  2. ^ Quattroruote dicembre 1983, pag. 121
  3. ^ (EN) Bulgaria hits back at Rover, su independent.co.uk, 9 aprile 1996. URL consultato il 22 dicembre 2016.
  4. ^ (EN) Chinese Maestro : Lubao CA6410, su aronline.co.uk, 6 febbraio 2012. URL consultato il 22 dicembre 2016.
  5. ^ Austin Rover Maestro (1983-87), su automoto.it. URL consultato il 18 dicembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Quattroruote n°338, Dicembre 1983, pag. 112-123, Editoriale Domus

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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