Attilio Stazio

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Attilio Stazio (Napoli, 18 giugno 1923Napoli, 7 marzo 2010) è stato un numismatico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formatosi alla scuola di Laura Breglia, è stato docente di Numismatica greco-romana all'Università di Napoli "Federico II" presso la quale ricopriva la posizione di professore emerito. È stato animatore, fin dagli esordi, nel 1961, dei Convegni internazionali di studi sulla Magna Grecia di Taranto, noti anche come Convegni tarantini, organizzati dall'ISAMG, Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia, di cui è stato presidente[1].

L'istituto, oltre all'organizzazione dei convegni annuali, dispone di una biblioteca di oltre ventimila volumi, a disposizione di studenti e studiosi. Attilio Stazio ha fatto parte del consiglio direttivo della Società Magna Grecia, fondata da Umberto Zanotti Bianco nel 1920[2], e nel consiglio direttivo della Società napoletana di storia patria[3].

È stato anche membro del Circolo numismatico pugliese, a cui aveva aderito nel 1954. È stato direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, e ha ricoperto l'incarico di presidenza della Soprintendenza alle Antichità per la Puglia e il Materano, al cui vertice gli succederanno Felice Gino Lo Porto e l'amico Dinu Adameșteanu.[4]

Presso l'Università di Lecce ha diretto il Dipartimento di Scienze dell'Antichità, fondato da Giuseppe Nenci come Istituto di Archeologia e Storia antica, al cui vertice era stato in precedenza Dinu Adameșteanu.[5] È stato presidente dell'Istituto italiano di numismatica, con sede in Roma dal 1991 fino alla morte[6], avvenuta il 7 marzo 2010 nella sua casa di Napoli.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006 gli è stata conferita dal Ministero dei beni culturali la Medaglia d'oro ai Benemeriti della cultura e dell'arte[7], accompagnato dalla seguente motivazione: «Archeologo di chiara fama, particolarmente esperto in numismatica greca e romana, è socio di Enti italiani e stranieri e Direttore dei più importanti istituti numismatici italiani. Ha prodotto numerosi scritti sulla storia dell'arte greca, delle antichità greche e romane e della numismatica della Magna Grecia, italica e bizantina»[8]

Nel 2008 ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Taranto[9][10]. Nel 2009 gli è stato conferito il Premio “Maestri di numismatica” dal Circolo numismatico pugliese.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro ai Benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
«Archeologo di chiara fama, particolarmente esperto in numismatica greca e romana, è socio di Enti italiani e stranieri e Direttore dei più importanti istituti numismatici italiani. Ha prodotto numerosi scritti sulla storia dell'arte greca, delle antichità greche e romane e della numismatica della Magna Grecia, italica e bizantina»
— Roma 20 aprile 2006[7]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 1995, Premio internazionale Colonie Magna Grecia "Arialdo Tarsitano" con la seguente motivazione «Ad Attilio Stazio, che in sintesi di studio e d'opera sa mirabilmente ridare voce alla grande civiltà della Magna Grecia»[11]
  • 2009, Premio “Maestri di numismatica” conferito dal Circolo numismatico pugliese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Struttura organizzativa, dell'ISAMG, Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia, dal sito www.isamg.it
  2. ^ Società Magna Grecia Archiviato il 4 febbraio 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Consiglio direttivo Archiviato il 5 ottobre 2009 in Internet Archive. della Società napoletana di storia patria
  4. ^ Sito ufficiale Archiviato il 2 aprile 2015 in Internet Archive. del Museo archeologico nazionale di Taranto.
  5. ^ Laboratori[collegamento interrotto], pagina dal sito dell'ENEA di Brindisi
  6. ^ Storia dell'Istituto italiano di numismatica
  7. ^ a b O Onorificenze - Dettaglio del decorato, da Quirinale.it, sito della Presidenza della Repubblica Italiana
  8. ^ Dal sito ufficiale Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. del Ministero dei beni culturali.
  9. ^ News, dal sito dell'ISAMG, Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia
  10. ^ Articolo del Corriere del Mezzogiorno del 29 aprile 2008
  11. ^ Albo d'oro[collegamento interrotto], dal sito Premiomagnagrecia.it

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN58934972 · ISNI (EN0000 0000 6133 1234 · SBN CFIV083256 · BAV 495/201794 · LCCN (ENnr91013259 · GND (DE140210725 · BNF (FRcb12973428n (data) · J9U (ENHE987007442320605171 · CONOR.SI (SL14389603 · WorldCat Identities (ENlccn-nr91013259