Attilio Firpo

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Attilio Firpo

Attilio Firpo, nome di battaglia Attila (Genova, 9 marzo 1916Genova, 14 gennaio 1945), è stato un partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di professione impiegato, partigiano della resistenza durante la seconda guerra mondiale, appartenente alla Brigata Squadre di azione patriottica "Mirolli" con il nome di battaglia di Attila.

Fu fucilato in corso Galliera a Genova nel quartiere di Marassi il 14 gennaio 1945 e gli venne successivamente intitolata una brigata Gruppi di Azione Patriottica mentre suo fratello Giovanni fu fra i martiri dell'eccidio di Cefalonia[1].

La morte di Firpo è legata all'episodio detto del "panino e della mela", doppiamente tragico sia perché non avvenne per atto di rappresaglia ad un attacco delle forze di Liberazione sia per il modo in cui furono uccisi i partigiani: tredici detenuti furono prelevati dal carcere di Marassi con diversi camion e portati in località prossime alle loro abitazioni.
Gli era stato detto che sarebbero stati liberati e a ciascuno di loro furono messi in tasca un panino ed una mela. Probabilmente tale gesto aveva lo scopo di tenerli tranquilli e rassicurarli durante il tragitto.

Alcuni furono fulminati con colpi alla nuca appena scesi dal camion: nello specifico si trattava dei partigiani Giuseppe Biscuola, Antonio Tronfi, Giovanni Meloni, Efisio Atzeni, Attilio Firpo, tutti abitanti nel popolare quartiere di Marassi, Jursè e Spataro (questi ultimi uccisi al quartiere del Campasso, vicino a Sampierdarena), altri due a Borzoli e quattro in piazza Baracca a Sestri Ponente.

Lo sdegno provocato in città fu tale che i fascisti inventarono una versione dei fatti affidandola ai giornali di regime, nella quale si imputava la strage a regolamenti di conti tra bande di ribelli e ad "esecuzioni bolsceviche".

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Genova ha dedicato a Firpo un ponte e una piazzetta sul Bisagno nel quartiere di Marassi.

La sezione genovese dell'ANPI e il comune hanno dedicato una lapide in Corso Galliera di fronte al civico 10 dove venne fucilato nel 1945 dalle Brigate nere[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Attilio Firpo
  2. ^ I partigiani di Quezzi, su lacadellolmo.altervista.org. URL consultato il 30 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]