Atti di Pietro e dei dodici

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Atti di Pietro e dei dodici
Datazionemetà II secolo o inizio III secolo
Luogo d'origineNag Hammadi
FontiMt13,45-46
Temaracconto allegorico

Gli Atti di Pietro e dei dodici (apostoli) sono un apocrifo del Nuovo Testamento relativo a Pietro, apostolo, scritto in greco tra la metà del II secolo e l'inizio del III secolo. Di origine gnostica, perduto per secoli, è stato ritrovato nel 1945 tra i Codici di Nag Hammadi.

Il testo è un racconto allegorico relativo a un mercante di perle, ispirato alla parabola canonica di Mt13,45-46[1].

Dato l'avanzato periodo di composizione e lo stile eccessivamente favolistico l'apocrifo non può essere considerato un fedele resoconto storico, sebbene non si possa escludere una ripresa di precedenti tradizioni orali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mt13,45-46, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Voce dal sito earlychristianwritings.com
  • (EN) Traduzione inglese a cura di Douglas M. Parrott e R. McL.Wilson dal sito gnosis.org
  Portale Apocrifi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di apocrifi