Adalia

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Adalia
comune metropolitano
Antalya
Adalia – Veduta
Adalia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
RegioneMar Mediterraneo
ProvinciaAdalia
DistrettoNon presente
Amministrazione
SindacoMuhittin Böcek (CHP) dall'11-4-2019 (2º mandato dal 31-3-2024)
Territorio
Coordinate36°54′29.23″N 30°41′44.02″E / 36.90812°N 30.69556°E36.90812; 30.69556 (Adalia)
Altitudine30 m s.l.m.
Superficie1 417 km²
Abitanti2 619 832 (2021)
Densità1 848,86 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale07000–07999
Prefisso0242
Fuso orarioUTC+2
Targa07
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Adalia
Adalia
Adalia – Mappa
Adalia – Mappa
Sito istituzionale

Adalia[1][2][3] (in turco Antalya, in greco Αττάλεια?, Attália[4] o anche Sattalia[5]) è una città della Turchia, capoluogo della provincia omonima, situata sul golfo di Adalia[6] alle pendici dei monti del Tauro occidentale.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione della città è di oltre due milioni e mezzo di abitanti. Situata su una scogliera piuttosto ripida, Adalia è una città pittoresca circondata dalle montagne, dalle foreste, dal mar Mediterraneo e da molte rovine risalenti ai tempi degli antichi greci. Ospita un noto museo archeologico. Gli sviluppi nel settore di turismo, cominciati negli anni settanta, hanno trasformato la città in un centro molto visitato e noto, quindi è chiamata "capitale del turismo turco", oltre ad essere diventata un riferimento nell'automobilismo turco, dopo essersi aggiudicata un posto nel prestigioso Campionato del mondo rally, che ha portato alla ribalta mondiale la città.

Amministrativamente Adalia costituisce uno dei comuni metropolitani della Turchia formato dai centri urbani di 5 distretti: Aksu, Döşemealtı, Kepez, Konyaaltı, Muratpaşa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti in questa zona risalgono al Paleolitico, ma secondo altre fonti la città fu abitata per la prima volta nel Neolitico. Questi insediamenti furono importanti durante la dominazione Ittita e crebbero molto anche durante la guerra di Troia. Dopo le dominazioni persiana e seleucide la zona divenne parte del regno di Pergamo, ed il re Attalo III fondò ufficialmente la città di Attalia. Nel 133 a.C. fu annessa dai Romani.

Durante la dominazione bizantina, si sa che Adalia conobbe un'età dorata fino al VII secolo, quando fu vittima di incursioni saracene. Dopo la battaglia di Manzicerta fu occupata dal Sultanato di Iconio, ma i Bizantini la rioccuparono sotto Manuele I Comneno. Dopo la quarta crociata, e più precisamente nel 1207, la città fu rioccupata dai Selgiuchidi, e poi passò sotto la dominazione ottomana.[7]

Fra il 1900 e il 1925 la quasi totalità della popolazione greca che la abitava fu sterminata, oppure fuggì. Fu occupata dalle truppe italiane sul finire della Prima guerra mondiale (stando al Patto di Londra l'area sarebbe dovuta finire sotto l'influenza italiana).[8] La città venne abbandonata nel contesto della nascita della Repubblica Turca e l'evacuazione delle truppe italiane fu confermata con l'Armistizio di Mudanya.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Aspendo

Il Museo archeologico di Adalia vanta una vasta collezione di sculture, mosaici di Seleucia, sarcofagi e monete. Offre una panoramica della storia della Panfilia, dal neolitico fino all'età del bronzo e al periodo greco e romano. Si possono ammirare statue di divinità, principalmente provenienti da Perge e dalla Galleria degli imperatori romani.

Da segnalare anche la Porta di Adriano e il Minareto Scanalato oltre alle tortuose strade acciottolate della città vecchia costruita seguendo l'interpretazione locale dell'architettura ottomana.

Nei dintorni della città si trovano le cascate del Düden.[9]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Dolmuş ad Adalia.

L'aeroporto di Adalia (codice IATA: AYT) si trova a 14 km dalla città; vi sono due terminal passeggeri: Terminal 1 include il settore internazionale, il settore VIP, il settore nazionale, Terminal 2 serve solo i voli internazionali. Lo scalo dispone di tre piste attive ed è collegato con i voli di linea e charter delle compagnie aeree nazionali e straniere con numerose destinazioni in tutto il mondo. Nel 2008 lo scalo turco ha visto transitare il massimo numero di passeggeri della sua storia, circa 19 milioni di persone. Numerosi autonoleggi, servizi medici, la polizia di frontiera, la dogana, le poste e gli ambulatori medici si trovano nei terminal.[10]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra principale della città è l'Antalyaspor Kulübü.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adalia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  2. ^ Atlante Zanichelli 2009, Zanichelli, Torino e Bologna, 2009, p. 55.
  3. ^ Atlante Geografico d'Europa - Touring Club, 2007, p. 54. Grafia italiana corretta: Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Adalia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7. Toponimo storico Attalia: Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Attalia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7. Cfr. Cipro, regno di, in Enciclopedia fridericiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.
  4. ^ Dizionario d'ortografia e di pronunzia, su dizionario.rai.it. URL consultato il 26 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  5. ^ Cipro, regno di, in Enciclopedia fridericiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.
  6. ^ Cfr. Turchia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  7. ^ (EN) Izabela Miszczak, Antalya, Side and Alanya, ASLAN Publishing House, 2016, p. 49, ISBN 978-83-93-91418-0.
  8. ^ Giovanni Cecini, Il Corpo di Spedizione italiano in Anatolia (1919-1922), Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, Roma 2010.
  9. ^ (EN) Antalya Duden Waterfalls - Düden Şelalesi, su turkishclass.com, Turkish Class. URL consultato il 19 aprile 2016.
  10. ^ Aeroporto di Adalia (codice IATA: AYT), su antalyahavaalani.org. URL consultato il 20 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2010).

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