Atenodoro Cananita

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Atenodoro di Tarso)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Atenodoro di Tarso

Atenodoro di Tarso, o Atenodoro Cananita o Atenodoro Calvo (Cana, 74 a.C.7 d.C.), è stato uno storico e filosofo stoico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cana presso Tarso da un uomo di nome Sandone[1]; fu studente di Posidonio di Rodi e maestro dell'imperatore romano Ottaviano Augusto a Apollonia e, in seguito, di diversi esponenti della famiglia imperiale. Nel 44 pare che abbia seguito il futuro imperatore a Roma. Ottaviano, proprio per i natali dati allo storico, alleviò la tassazione della città di Tarso[2].

In seguito fece ritorno a Tarso dove aiutò ad eliminare il governo di Boeto e abbozzò una nuova costituzione che diede vita ad un'oligarchia pro-romana[3]. Dopo la sua morte in suo onore fu tenuto un festival ed un sacrificio annuale a Tarso[4].

Plinio il giovane racconta un episodio secondo il quale Atenodoro prese in affitto una casa a basso prezzo poiché era infestata da un fantasma[5]. Mentre scriveva di filosofia a tarda notte, un fantasma incatenato gli apparve e lo invitò a seguirlo fino in cortile ove sparì. Il giorno successivo, con il permesso dei magistrati della città, Atenodoro fece scavare nel punto in cui il fantasma era scomparso e trovò uno scheletro incatenato. Dopo che allo scheletro venne data una degna sepoltura si dice che il fantasma non abbia più infestato la casa.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Gli vengono attribuite le seguenti opere[6]:

  • un'opera contro le Categorie aristoteliche (sebbene venga talvolta attribuita a Atenodoro Cordilione[7])
  • una storia di Tarso
  • un'opera di qualche tipo dedicata a Ottavia minore[8]
  • un'opera intitolata περί σπουδη̃ς και παιδείας ("Sul fervore e la giovinezza")
  • un'opera intitolata περίπατοι ("Discorsi").

Nessuna di queste opere ci è pervenuta.

Aiutò anche Cicerone nella scrittura del De Officiis ed è stato suggerito che le sue opere possano aver influenzato Seneca e Paolo di Tarso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Plutarco: Vita di Publicola 17; Strabone, Geografia, XIV, 5, 14.
  2. ^ Pseudo-Luciano, Macrobii, 21.
  3. ^ Strabone, Geografia, libro XIV, 5, 14
  4. ^ Pseudo-Luciano, Macrobii, 21, secondo il quale Atenodoro morì a 82 anni.
  5. ^ Plinio il giovane, Lettere, libro VII, lettera 27. A Sura
  6. ^ Griffin, p. 201.
  7. ^ Griffin, p. 201; sempre Griffin, pp. 206-208, ritiene possibile che l'autore di questo trattato sia l'Atenodoro logico stoico menzionato da Diogene Laerzio in Vite dei filosofi, VII, 68.
  8. ^ Plutarco: Vita di Publicola 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN42230050 · BAV 495/352589 · CERL cnp00283629 · GND (DE102382530 · WorldCat Identities (ENviaf-42230050