Asiago

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«Asiago: la più piccola ma la più luminosa città d'Italia»


Asiago (lingua cimbra: Slege, pronuncia Sleghe, ted.: Schlegen) è un comune di 6.758 abitanti della provincia di Vicenza. Già capoluogo della storica Federazione dei Sette Comuni, è il principale centro dell'Altopiano dei sette comuni.

Una frazione e tante contrade

Il comune è composto da molte contrade: Ave, Klama, Longhini, Pènnar, Stocke, Laiten, Orkentaal (ora Valdorco), Ebene, Untargeicke, Prüdegar (ora Rodeghieri), Balde (ora Bosco), Büscar, Tulle, Bortune (ora Bortoni), Làmara, Schacher, Oba, Taal (ora Valle), Bischofarn (ora Vescovi), Hollar, Rützer, Mosele, Mörar, Schbanz (ora Coda), Kaberlaba. Anche l'unica frazione, Sasso di Asiago, è suddivisa in contrade: Lobba, Chiesa, Mori, Grulli, Sprunch, Gianesoni, Colli, Cotti, Ecchelen, Ruggi, Caporai.

Cenni storici

I primi insediamenti umani risalgono al periodo paleolitico e mesolitico e i primi abitanti stabili appartengono all'epoca preromana. Nella lingua e nella tradizione cimbra, sono stati rilevati anche indizi che sono ricondotti ai Goti o ad altre popolazioni “barbare”, quindi un'influenza longobarda.

È invece ormai certo che dalla Germania meridionale sono scesi, intorno e particolarmente dopo l'anno Mille, dei gruppi provenienti per lo più dall'area linguistica bavaro-tirolese e forse in parte anche dalla Danimarca delle famiglie in cerca di terre da coltivare che raggiunsero l'Altopiano e qui si stabilirono colonizzandone il territorio, portando i loro costumi e la loro lingua, il cimbro, parlata da alcune persone ancora oggi.

Dal 1310 al 1807 si costituì uno dei primi governi autonomi e democratici della storia, la Spettabile Reggenza dei Sette comuni, con moneta e milizia proprie.

Agli inizi del XIII secolo gli insediamenti tedeschi, che daranno in seguito vita ai Sette Comuni, dovettero organizzarsi militarmente per difendersi dalle mire espansionistiche dei vicini; come il potente signorotto di Castel Ivano della Valsugana e in questo, trovarono l'appoggio di Ezzelino III da Romano. Tra il 1036 e il 1260 i comuni dell'Altopiano (Asiago, Enego, Lusiana, Gallio, Foza, Roana e Rotzo), si alleano fornendo le migliori truppe all'esercito del ghibellino Ezzelino III.

Il 29 giugno 1310 venne definito lo statuto della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni; l'insegna che lo sosteneva e guidava recitava il motto: “Dise saint Siben, Alte Komeun, Prudere Liben”, Questi sono i Sette Antichi Comuni, Fratelli Cari.

Nel 1327 la Federazione dei Sette Comuni, pur mantenendo la propria autonomia amministrativa, passò sotto l'ala protettiva degli Scaligeri di Verona. La Reggenza nel 1387 passò sotto la protezione dei Visconti di Milano, che ne rispettarono lo statuto, ne assicurarono l'autonomia amministrativa, ne riconobbero le esenzioni e i privilegi, denominando gli abitanti dei Sette Comuni “i tedeschi delle montagne del distretto di Vicenza”. Il 20 febbraio 1404 secondo il calendario veneto, il 1405 secondo quello attuale, la Federazione dei Sette Comuni fece uno spontaneo atto di dedizione alla Repubblica di Venezia, che con la decadenza delle signorie degli Scaligeri e dei Visconti allargò il suo dominio nella terraferma.

Chiesa parrocchiale di San Matteo apostolo ed evangelista in Asiago

Non fu un atto di sudditanza, quanto piuttosto di un patto che permise ai Sette Comuni un certo sviluppo economico e democratico, favorendo la produzione e il commercio del legname, del carbone, della lana, dei formaggi, dell'artigianato. L'organizzazione interna delle comunità locali fu in genere lasciata all'iniziativa e all'autodeterminazione della gente dell'Altopiano. La comunità costituiva delle frazioni identificate col cognome dei residenti, tutti imparentati tra di loro, in cui ogni decisione veniva discussa in un'assemblea dei capifamiglia che eleggeva tra i suoi membri i governatori del colonnello. I governatori eleggevano a loro volta i deputati per l'amministrazione del comune, che nominavano uno o due rappresentanti a formare il consiglio della Reggenza.

Con la rivoluzione francese e le vittorie di Napoleone, il 22 maggio 1797 il doge Ludovico Manin decretava la fine della Repubblica Serenissima. Il 22 luglio 1797 fu stipulata una convenzione, e con ciò venne evitato lo scontro diretto tra la milizia dei Sette Comuni e le truppe dell'esercito francese, forti di 1.200 uomini comandati dal generale Joubert. La convenzione stabiliva la conservazione delle franchigie, l'esenzione dei dazi, il mantenimento in vita del pensionatico, cioè del diritto di pascolo nelle aree demaniali della pianura veneta, e della milizia. Con il tempo, tuttavia, andò crescendo il sospetto che i francesi non intendessero confermare la convenzione del 22 luglio e così ci fu una richiesta per riavere la propria autonomia fatta pervenire a Innsbruck, mediante il conte di Lehrbach, all'imperatore Francesco II d'Asburgo; sopraggiunse invece il trattato di Campoformio. Con la cessione di vari territori all'Austria, il 24 febbraio 1798 i quattro delegati dei Sette Comuni giurarono fedeltà e obbedienza allo stesso imperatore, che già in precedenza aveva ripristinato quattordici membri dell'antica Reggenza, in sostituzione dei ventotto municipali alla francese.

Ma con la vittoria dei francesi sull'Austria, il Veneto entrò a far parte dell'Impero napoleonico. Alla Reggenza dei Sette Comuni fu tolto lo status di terra separata e quindi abolita la sua indipendenza e sovranità nel 1807 ed essa fu integrata ai territori occupati dai Francesi.

Come accennato, il primo articolo dello statuto della Reggenza così recitava: «Il bene del popolo è il bene della Reggenza e il bene della Reggenza è il bene del popolo». Per il prevalere comunitario su boschi, pascoli e acque tale statuto era più simile a quello delle Gemeinde tedesche o svizzere che non a quello dei Comuni rustici italiani. A tal punto è radicata questa usanza che ancora oggi la maggior parte del territorio dell'Altopiano di Asiago non è proprietà privata e nemmeno proprietà pubblica demaniale, ma proprietà collettiva, proprietà a "mani riunite" secondo il costume tedesco, ossia proprietà degli antichi abitanti riuniti in "colonnelli" o frazioni di Comune.

A formare l'amministrazione venivano scelti quattordici Reggenti, due per ogni paese. Durante le Vicinie o Assemblee dei capifamiglia si prendevano o le decisioni più importanti. La Reggenza aveva diplomatici a Venezia, Verona e Padova e perfino a Vienna.

La Reggenza dei Sette Comuni cessa di esistere definitivamente il 29 giugno 1807, per volere Napoleone Bonaparte. Nel 1866, assieme al Veneto, alla provincia di Mantova e al Friuli (eccetto l'area di Gorizia) venne annesso al Regno d'Italia. Cessò così di vivere, dopo cinque secoli di vita, «la più piccola delle Federazioni politiche d'Europa e nello stesso tempo la più antica assieme alla confederazione elvetica» (Antonio Domenico Sartori).


La Città di Asiago, come tutti gli altri paesi dell'Altopiano, è stata direttamente interessata dagli eventi della prima guerra mondiale: durante la Strafexpedition venne rasa al suolo.

Foto del Sacrario Militare di Asiago contenente i resti di oltre 60.000 soldati italiani ed austriaci

Il grande monumento ossario, costruito sul colle Leiten nel dopoguerra per raccogliere le spoglie dei soldati caduti in tre anni di aspri combattimenti, è diventato insieme a quelli del Pasubio, del Monte Grappa e di Tonezza del Cimone, simbolo della provincia di Vicenza.

Asiago è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione essendo stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Personalità legate a Asiago

Calà del Sasso

Una frazione di Asiago, Sasso di Asiago, è collegata con il fiume Brenta in prossimità di Valstagna con la scalinata più lunga del mondo (4444 gradini) detta Calà del Sasso.

Osservatori astronomici

L'Università di Padova ha nel comune di Asiago due osservatori astronomici che costituiscono il principale centro italiano di astronomia ottica.

Referendum

Nel 2006 la popolazione degli otto comuni dell'Altopiano (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo) ha votato a grande maggioranza (94%) a un referendum per il distacco del territorio dalla Regione Veneto e per la successiva aggregazione alla Provincia Autonoma di Trento.

Città gemellate

Sport

L'Altopiano di Asiago è considerato la "patria dello sci nordico" (o "sci di fondo") con sette centri fondo e oltre 500 chilometri di piste battute e "paradiso della mountain bike" con oltre 750 chilometri di strade sterrate. Ad Asiago vi è un importante campo da golf a 18 buche, considerato una delle migliori strutture di montagna in Europa.

Affermata la locale compagine di hockey su ghiaccio, l'Asiago Hockey A.S., vincitrice di uno scudetto, tre coppe Italia e una supercoppa.

Affermata anche la locale squadra di hockey in-line, l'Asiago Vipers, vincitrice di cinque scudetti, tre coppa Italia, cinque supercoppa italiana e due Champions League.

Ad Asiago e sull'Altopiano, si possono praticare numerose attività sportive. Durante l'inverno: sci nordico, sci alpino, snowboard, sci alpinismo, telemark, pattinaggio su ghiaccio, pattinaggio artistico, pattinaggio di velocità, hockey su ghiaccio, passeggiate con le racchette da neve (dette anche ciaspole). Durante l'estate: trekking ed escursionismo, nordic walking, mountain bike, equitazione, golf, orienteering, sci d'erba, ski roll, volo a vela e a motore. Tutto l'anno, nelle diverse strutture sportive: atletica, calcio, basket, volley, nuoto, tennis.

Asiago è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Geografia

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Asiago.

Amministrazione comunale

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Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Voci correlate

Alcune citazioni su Asiago

«...Asiago e quanti altri ancora; piccoli paesi di confine nei giorni dell'anteguerra; Monte Grappa; Monte Corno, e molti altri ancora, non è che contavate molto nei giorni della dolce pace...»

«Le mitragliatrici falciarono le prime ondate e il battaglione non arrivò neppure alle trincee. Per tutta la giornata, nella stretta vallata, non si sentivano che i lamenti dei feriti. Com'eravamo in pochi! Così se ne andava la brigata del Carso, sull'Altipiano d'Asiago.»

Avvenimenti

Bibliografia

  • Tarcisio Bellò, Storie di Confine, Alta via dell'Alpi Vicentine., Vicenza, La Serenissima, 2006.

Collegamenti esterni

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  1. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.