Armando De Stefano

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Armando De Stefano (Napoli, 27 novembre 1926Napoli, 16 marzo 2021) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha iniziato il suo percorso artistico da ragazzo, durante la Seconda guerra mondiale, quando a Napoli disegnava personaggi famosi di colonnelli e militari americani. Si è iscritto a 15 anni all'Accademia e ha avuto tra i suoi più illustri maestri anche Emilio Notte.

Nel 1947 ha dato vita con altri sei pittori napoletani, tra cui Franco Palumbo, Mario Colucci, Renato Barisani, al "Gruppo Sud", espressione dell'adesione a una pittura realistico-sociale. Gli anni dal '56 al '61 lo hanno visto impegnato in un'area che si richiama all'Espressionismo materico e astratto.[1]

Dal 1962 è ritornato alla figurazione. Sono nati i cosiddetti "grandi cicli" che, dall'Inquisizione a Masaniello, dalla Rivoluzione napoletana del '99 al Profeta, lo stanno impegnando fino a questi ultimi anni di attività.[2] Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica[3].

Ha lavorato come artista per molti anni con il Club Sant'Erasmo di Milano. Dal 1950 al 1992 ha insegnato all'Accademia di Belle Arti di Napoli,[4] dove ha dipinto il soffitto dello studio del rettore e dove è stato il maestro di vari artisti come Guglielmo Longobardo.

Ha partecipato alla Biennale di Venezia dal 1950 al 1956 e nel 1961 è presente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia[5] e alla Rassegna Internazionale di Madrid. È presente alla Quadriennale di Roma nel 1951, nel 1955, nel 1960 e nel 1986.[6]

Tra le sue mostre recenti più importanti, si ricordano quella al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli)[7] e al MADRE (Museo d'arte contemporanea Donnaregina).[8]

Alcune sue opere sono ospitate nella chiesa della Santissima Annunziata e nella chiesa di San Giovanni Evangelista (frazione Bonea) in Vico Equense e soprattutto nei maggiori Musei Nazionali: al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli,[9] al Cam di Casoria,[10] al Museo di Chieti, al museo DAMA di Caserta,[11] al Museo in Palazzo d'Avalos a Vasto, a Giulianova, a Milano, a Firenze; alcune opere si trovano al Museo Puškin delle belle arti di Mosca, molte a New York nella collezione Ernst Kahn, alla fondazione Marschall Field di Chicago e nella collezione del Museo di Durazzo in Albania.

De Stefano è morto a Napoli, a 94 anni, il 16 marzo 2021.[12][13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Testori - Odette e il Jolly - Edizioni 32 - Milano 1977
  • Raffaele Crovi - Il profeta - Edizioni 32 - Milano 1981
  • Arturo Fratta - Il Mercato dei Miti - Ed. Istituto Editoriale Europeo - Roma
  • Nino D'Antonio - Disegni - Ed. Minchio - Bassano del Grappa 1986
  • Paolo Mamone Capria, Paolo De Marco, Sergio Piro - La figurazione di Armando De Stefano negli anni Sessanta - Electa - Napoli 1999
  • Arturo Fratta - Dafne - Arte Tipografica Editrice - Napoli 2002
  • Arturo Fratta - Continuità nel realismo - Arte Tipografica Editrice - Napoli 2005
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