Arco della Riunificazione

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L'Arco della Riunificazione nel 2014

L'Arco della Riunificazione, nome ufficiale Monumento alla Carta dei Tre Punti per la Riunificazione Nazionale (조국통일3대헌장기념탑?, 祖國統一三大憲章紀念塔)?, Choguk T'ongil Samtae Hŏnjang Kinyŏmt'ap oppure Joguk Tongil Samdae Heonjang GinyeomtapLR)[1] era un arco di trionfo situato nella parte sud del territorio di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. Inaugurato nell'agosto 2001, intendeva celebrare gli sforzi del governo nordcoreano tesi a conseguire la riunificazione della penisola.[2]

La struttura era in calcestruzzo armato rivestita di granito bianco ed era modellata nella forma di due figure femminili vestite in abito tradizionale, protese l'una verso l'altra, che reggevano l'emblema della Carta dei Tre Punti (in coreano 3대헌장, il protocollo d'intenti stilato nel 1972 per addivenire alla caduta della frontiera col sud[3]) e un globo con l'immagine della penisola di Corea unita, cinto da due fiori di Magnolia sieboldii (uno dei simboli nazionali coreani).[1] L'arco sovrappassava l'autostrada della riunificazione, che collega Pyongyang alla Zona demilitarizzata coreana.

Alla base del monumento vi erano due gruppi scultorei bronzei, raffiguranti i cittadini di Corea del Nord e Corea del Sud che corrono gli uni verso gli altri, oltre a varie frasi incise su pietra inneggianti alla riunificazione.

Nel gennaio 2024, Kim Jong-un ha chiesto la distruzione del monumento a causa della rottura dei rapporti diplomatici con il Sud e della vecchia politica di riunificazione pacifica.[4]

Secondo un'immagine satellitare, il monumento è stato demolito tra il 19 e il 23 gennaio 2024 nonostante non ci siano state conferme da parte del governo nordcoreano.[5][6][7] La notizia è stata ulteriormente confermata dal Ministero dell'unificazione della Corea del Sud il 24 gennaio 2024.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Justin Corfield, Historical Dictionary of Pyongyang, Anthem Press, July 2013, pp. 8–, ISBN 978-0-85728-234-7.
  2. ^ Mark Edward Harris, Inside North Korea, Chronicle Books, 2007, p. 37, ISBN 978-0-8118-5751-2.
  3. ^ I tre punti sono i seguenti: 1. La riunificazione nazionale dev'essere conseguita in autonomia, senza far affidamento su forze esterne o subire intereferenze di terze parti, 2. L'unità nazionale dev'essere promossa al di là dei reciproci idee, ideali e sistemi, 3. La riunificazione nazionale dev'essere conseguita pacificamente, senza ricorrere all'uso delle armi.
  4. ^ (EN) Hyunsu Yim, North Korea's Kim calls for South to be seen as "primary foe", warns of war, in Reuters, 16 gennaio 2024. URL consultato il 16 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) North Korea demolishes symbolic unification arch, satellite imagery suggests, in Nknews.org, 23 gennaio 2024. URL consultato il 23 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2024).
  6. ^ (EN) North Korea tears down monument symbolizing union with the South - report, in Reuters, 23 gennaio 2024. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  7. ^ Kim Jong-un abbatte l’arco fatto costruire dal padre come simbolo di pace con la Corea del Sud. Ex agenti Cia: “È pronto a premere il grilletto”. Nyt: “Paura di uso armi letali contro Seoul”, su La Stampa, 25 gennaio 2024. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  8. ^ (KO) 통일부 "북한, 평양서 '조국통일 기념탑' 철거" (Ministero dell'unificazione: "La Corea del Nord demolisce il "Monumento dell'Unificazione Nazionale' a Pyongyang"), in Munhwa Broadcasting Corporation, 24 gennaio 2024. URL consultato il 24 gennaio 2024.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Coordinate: 38°57′51.5″N 125°42′56.5″E / 38.964306°N 125.715694°E38.964306; 125.715694
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