Arcieparchia di Aleppo degli Armeni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Arcieparchia di Aleppo degli Armeni
Archieparchia Aleppensis Armenorum
Chiesa armena
 
ArcieparcaBoutros Marayati
Presbiteri8, di cui 6 secolari e 2 regolari
625 battezzati per presbitero
Religiosi2 uomini, 3 donne
Diaconi1 permanente
 
Battezzati5.000
StatoSiria
Parrocchie4
 
Erezione1710
Ritoarmeno
CattedraleNostra Signora del Buon Soccorso
IndirizzoB.P. 97, 33 rue Al-Tilal, Alep, Syrie
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Siria

L'arcieparchia di Aleppo degli Armeni (in latino: Archieparchia Aleppensis Armenorum) è una sede della Chiesa armeno-cattolica in Siria immediatamente soggetta al patriarcato di Cilicia degli Armeni. Nel 2020 contava 5.000 battezzati. È retta dall'arcieparca Boutros Marayati.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia estende la sua giurisdizione sulla maggior parte dei fedeli armeno-cattolici della Siria.

Sede arcieparchiale è la città di Aleppo, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora del Buon Soccorso (Notre-Dame du Bon Secours), inaugurata nel 1840 e conosciuta anche come "Santa Rita".

Il territorio è suddiviso in 4 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La serie di vescovi cattolici uniati inizia con Abraham Ardzivian, consacrato vescovo di Aleppo dal patriarca della Chiesa apostolica armena Goughas di Sis, passato in seguito al cattolicesimo, e divenuto nel 1742 primo patriarca della Chiesa armeno-cattolica.

L'eparchia di Aleppo fu elevata al rango di arcieparchia da papa Leone XIII il 3 febbraio 1899 con il breve Quae catholico nomini.

Dal 1992 l'arcieparca governa, in qualità di amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis, l'eparchia di Kamichlié.

Durante la guerra civile siriana, nel 2012 la sede dell'arcieparchia di Aleppo degli Armeni venne trasferita temporaneamente presso la chiesa della Santa Croce. Il 9 gennaio 2015 la cattedrale di Nostra Signora del Buon Soccorso è stata bombardata in un attacco terroristico;[1] è stata poi restaurata e nuovamente consacrata nel 2019.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia nel 2020 contava 5.000 battezzati.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1959 12.900 1.553.000 0,8 11 11 1.172 2 19 7
1970 16.000 1.600.000 1,0 11 7 4 1.454 4 7 4
1980 15.600 ? ? 14 7 7 1.114 7 12 6
1990 15.000 ? ? 14 10 4 1.071 4 14 6
1999 17.000 ? ? 8 6 2 2.125 2 2 7 6
2000 17.000 ? ? 10 8 2 1.700 2 2 7 6
2001 17.000 ? ? 9 7 2 1.888 2 2 7 6
2002 17.000 ? ? 10 7 3 1.700 2 3 7 6
2003 17.000 ? ? 8 6 2 2.125 2 2 8 6
2004 17.000 ? ? 8 6 2 2.125 1 2 7 6
2005 17.000 ? ? 9 6 3 1.888 3 8 6
2009 17.500 ? ? 9 7 2 1.944 2 6 6
2012 18.000 ? ? 12 10 2 1.500 2 7 6
2015 10.000 ? ? 10 10 1.000 6 4
2018 5.000 ? ? 9 7 2 555 1 2 4 3
2020 5.000 ? ? 8 6 2 625 1 2 3 4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Armenian Catholic Cathedral in Aleppo Bombed Hours Before Mass, su armenianweekly.com. URL consultato il 15 gennaio 2015.
  2. ^ Continuò a governare l'eparchia fino alla morte nel 1753.
  3. ^ La diocesi per i successivi 26 anni fu governata da vicari patriarcali.
  4. ^ Nominato arcivescovo titolare di Pedactoe.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi