Arbedo

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Arbedo
frazione
Arbedo – Stemma
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoBellinzona
ComuneArbedo-Castione
Territorio
Coordinate46°12′46″N 9°02′44″E / 46.212778°N 9.045556°E46.212778; 9.045556 (Arbedo)
Altitudine278 m s.l.m.
Superficie18,88 km²
Abitanti2 972 (2012)
Densità157,42 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6517
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
TargaTI
Nome abitantiarbedesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Arbedo
Arbedo

Arbedo (in dialetto ticinese Arbed[senza fonte]) è una frazione di 2 972 abitanti del comune svizzero di Arbedo-Castione, nel Canton Ticino (distretto di Bellinzona).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La zona è molto soleggiata e si trova su un conoide di deiezione[senza fonte], all'imbocco della valle di Arbedo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante i lavori di costruzione della ferrovia del Gottardo furono scoperte delle necropoli dell'età del bronzo; la maggior parte dei reperti si trova presso il Museo nazionale svizzero[1].

Nel territorio di Arbedo il 30 giugno 1422 si svolse la battaglia di Arbedo tra milanesi e confederati i quali furono costretti ad abbandonare l'assedio di Bellinzona e ripiegare in Valle Leventina[2]; il villaggio fu incendiato[senza fonte].

Veduta aerea del comune di Arbedo-Castione

È stato un comune autonomo fino al 1820, quando è stato accorpato alla località di Castione, fino ad allora frazione del comune di Lumino, per formare il nuovo comune di Arbedo-Castione, del quale Arbedo è il capoluogo. L'aggregazione fra Castione e Arbedo avvenne su proposta fatta da due delegati di Castione nel 1810 e ribadita nel 1817, e fu motivata in primo luogo dal desiderio di mitigare in qualche modo la povertà in cui si trovava la regione, sia in seguito alle guerre napoleoniche che causarono indirettamente danni a tutta la regione (le truppe di passaggio gravarono pesantemente sugli scarsi redditi della popolazione), sia a seguito di una carestia che colpì il Canton Ticino alcuni anni dopo[3].

La fusione provocò varie polemiche fra le poche decine di abitanti di Castione e di Arbedo. L'aggregazione non pose fine alle dispute, anzi: contrastata sin dall'inizio da Lumino, che vi vedeva la perdita di alcuni suoi privilegi, sfociò dal 1840 in una serie di tentativi di secessione di Castione da Arbedo, che si conclusero solo nel 1863 con un accordo fra i tre villaggi[3].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Chiesi, Martin Peter Schindler, Arbedo-Castione, in Dizionario storico della Svizzera, 4 agosto 2009. URL consultato l'11 agosto 2017.
  2. ^ Alain François Berlincourt, Battaglia di Arbedo, in Dizionario storico della Svizzera, 16 giugno 2015. URL consultato l'11 agosto 2017.
  3. ^ a b Storia, su sito istituzionale del comune di Arbedo-Castione. URL consultato l'11 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2011).
  4. ^ Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, pp. 181-183.
  5. ^ Mulino Erbetta, su mulinoerbetta.ch. URL consultato l'11 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. pp. 3.
  • Virgilio Gilardoni, Inventario delle cose d'arte e di antichità, Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955, pp. 165-178.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, pp. 36-37, 40, 181-183, 254.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, pp. 26-28, 35.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, pp. 280, 288.
  • AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, pp. 18, 22, 38, 59, 60, 61.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN234326051 · GND (DE4518358-2
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