Eupsittula cactorum

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Parrocchetto della caatinga
Eupsittula cactorum
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Psittaciformes
Famiglia Psittacidae
Sottofamiglia Arinae
Genere Eupsittula
Specie E. cactorum
Nomenclatura binomiale
Eupsittula cactorum
(Kuhl, 1820)
Sinonimi

Aratinga cactorum

Il parrocchetto della caatinga (Eupsittula cactorum Kuhl, 1820) è un uccello della famiglia degli Psittacidi.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con una taglia attorno ai 25 cm, e un aspetto timido, questo parrocchetto dal piumaggio generale verde nelle parti superiori e giallo-arancio in quelle inferiori presenta anello perioftalmico bianco, un cappuccio bruno che comprende fronte, gola e petto, copritrici secondarie blu, becco e zampe grigiastre e iride arancio. Gli immaturi hanno le parti brune sbiadite in verde.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive in coppie o piccoli gruppi di 6-8 individui e si nutre di frutti, semi, bacche e fiori, che raccoglie sia dal terreno sia dagli arbusti sia dalle piante succulente. La femmina depone 4-6 uova e la cova dura circa 28 giorni; i giovani lasciano il nido a circa 6 settimane dalla nascita.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Vive numeroso in un vasto areale del Brasile nord-orientale ed è abbastanza noto anche in cattività dove si è riprodotto per la prima volta nel 1883.

È il tipico abitante di quelle comunità vegetali dette «caatinga» che si sviluppano in aree aride dove crescono pochi alberi decidui, arbusti, cactus e altre piante succulente; frequenta anche le foreste meno aperte e le savane alberate.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Comprende due sottospecie:

  • E. c. cactorum, sottospecie nominale:
  • E. c. caixana, che presenta le parti brune più tendenti al grigio e il ventre giallo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Aratinga cactorum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psittacidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.

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