Aquilegia

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Aquilegia
Aquilegia caerulea
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni basali
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Thalictroideae
Tribù Isopyreae
Genere Aquilegia
L.
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Thalictroideae
Tribù Isopyreae
Genere Aquilegia
Sinonimi

Aquilina
Bubani

Specie

Aquilegia (L., 1753) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, diffuso in buona parte dell'emisfero boreale[1].

Il nome deriva dal latino aquilegus che significa "che tira acqua" o "che trattiene acqua. Nell'antichità la pianta era anche conosciuta come "erba del leone" e il suo nome comune, "colombina", allude alla somiglianza del fiore a un gruppo di colombe[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Piante erbacee perenni, hanno fogliame leggero e finemente diviso, fiori leggeri con lunghi speroni colorati di bianco, azzurro, giallo, rosso, rosa, lilla, viola e avorio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Originarie dell'America, Asia e zone alpine dell'Europa, solo alcune sono africane; con alcune specie spontanee in Italia sulle Alpi e gli Appennini.

Non è presente in Sardegna, tranne tre specie:

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Aquilegia.

Comprende circa 130 specie, con numerosi ibridi e varietà orticole.
In Italia sono presenti, allo stato spontaneo, una decina di specie riunite in tre gruppi (Pignatti, 1982): gruppo di Aquilegia vulgaris (comprendente 4 specie), gruppo di A. alpina (comprendente 2 spp.) e gruppo di A. einseleana (comprendente 5 spp.).

Tra le specie più utilizzate come piante ornamentali nei giardini per bordure miste o gruppi isolati, industrialmente per la produzione del fiore reciso o per la coltivazione in vaso sui terrazzi, ricordiamo l'A. coerulea nordamericana con fiori bianchi e azzurri; l'A. flabellata originaria del Giappone a fiori bianchi; l'A. formosa della California con fiori gialli e rosa; l'A. vulgaris spontanea dei nostri boschi, con fiori azzurro-violacei, petali con sperone uncinato alta fino a 1 m; altre specie spontanee sono l'A. atrata con fiori piccoli di colore viola cupo; l'A. chrysantha alta 60 cm con foglioline pubescenti, viscide profondamente divise in tre lobi e piccoli fiori azzurro-violacei; l'A. alpina alta 80 cm con grandi fiori azzurri con speroni non uncinati.

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Preferisce posizioni a mezzo sole, pur sopportando esposizione in pieno sole in clima fresco, con terreno acido o neutro, soffice e ricco di sostanze organiche, privo di calcio e fresco anche d'estate, ben drenato, in zone con buona umidità ambientale e con estate mitigata da pioggia. Da prevedere la potatura tempestiva delle corolle sfiorite, per stimolare nuove e copiose fioriture. Si semina facilmente in periodo primaverile con fioritura dal secondo anno di vita, o si moltiplica per via agamica con la divisione dei cespi o per talea. Una volta collocate a dimora, le piante non devono essere trapiantate per alcuni anni se si desiderano cespi vigorosi e molto fioriferi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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