Apparecchio alla morte

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Apparecchio alla morte
Frontespizio di un'edizione del 1800 dell'Apparecchio alla morte della famiglia Remondini di Bassano del Grappa.
AutoreAlfonso Maria de' Liguori
1ª ed. originale1758
Generelibro spirituale e ascetico
Lingua originaleitaliano
Ignacio de Ries, l'Albero della vita (1653), Cattedrale di Segovia.

Apparecchio alla morte è un'opera ascetica e classica di spiritualità cristiana scritta da sant' Alfonso Maria de' Liguori, dottore della Chiesa, nel 1758[1]. Il libro può essere considerato uno sviluppo delle Massime Eterne, scritto precedentemente dallo stesso autore[2].

Scopo e caratteristiche generali[modifica | modifica wikitesto]

Il testo consiste in 36 considerazioni, redatte nello stile scorrevole di Sant' Alfonso Maria de' Liguori, per accompagnare la vita presente alla preparazione all'esito finale come l'autore stesso dice nel suo "Scopo dell'opera": «In tale prospettiva, ho provveduto di raccogliere da molti autori i sentimenti più vivi che mi sono parsi a maggiormente adatti a scuotere l'animo. E nell'opera ne ho inseriti parecchi, affinché il lettore possa scegliere quelli che gli sono più graditi e svilupparli poi a suo piacimento. Tutto a gloria di Dio»[3]. L'autore sottolinea il tema centrale della predicazione dei quattro novissimi con la meta di istruire i fedeli all'abbandono del peccato e che è necessario la pratica costante della preghiera come mezzo efficace per «ottenere la salvezza eterna»[4].

«La morte: un argomento di cui non si parla, o non si parla volentieri, un tabù per l'attuale società che fonda spesso il suo valore esclusivamente sul consumismo e sull'efficientismo. Eppure, morire bene è un atto che non dovrebbe cogliere nessuno impreparato.
Scrive Sant'Alfonso: Se osservata dal punto di vista della nostra sensibilità, la morte incute spavento e si fa temere. Ma dal punto di vista della fede, porta consolazione e si fa desiderare.
E ancora: Essa appare tremenda per i peccatori, ma si dimostra amabile e preziosa per i Santi...
Ponendoci di fronte ad una realtà scomoda, Sant'Alfonso ci indica, fin dalle prime pagine, la preparazione adeguata durante il tempo della vita attraverso le Riflessioni, dividendole ciascuna in tre punti, allo scopo di renderle utili ai laici per meditare, (...) ai sacerdoti per predicare. Ad ogni punto ha aggiunto i Sentimenti e le Preghiere.
Riflettere e pregare sulla morte oggi per prepararsi a morire bene domani: questo è l'invito pressante di queste pagine di fronte alle quali non si può rimanere insensibili.»

Commenti e usi di vari personaggi dell'Apparecchio alla morte[modifica | modifica wikitesto]

Il libro è utile «a tutti per meditare ed i sacerdoti per predicare»[5].

  • Papa Pio IX, con la testimonianza del Cardinale Pietro Respighi quando era alunno al seminario, diceva: «Ricominciate a leggerlo»; ai giovani seminaristi che conoscevano il libro a mente, e il rettore lo aveva fatto notare al pontefice il quale rispose insistendo: «Lo rileggano, lo rileggano ancora, perché saperlo anche a memoria c'è sempre frutto da riceverne»[6].
  • Fu prezioso a Santa Gemma Galgani e le rendeva sollievo. «Nel periodo di aridità poi, che fu l'ultimo della sua vita, leggeva con sommo trasporto un voluminetto dei libri santi contenente i Salmi e il Vangelo, e l'Apparecchio alla morte di s. Alfonso M. de Liguori»[6].
  • A San Giovanni Bosco fu prezioso e lo diffuse affinché fosse utile «ad un numero maggiore di anime fece trasportare a piè di pagina le citazioni latine, introducendo nel testo la versione relativa»[7][8].
  • Il giudizio di Giovanni Papini (1881 – 1956), poeta, narratore e saggista italiano nel Dizionario dell'omo selvatico: «Alfonso oltre che predicare ed apostolo fu teologo e mistico. Il suo stile pur risentendo dei fatti del tempo, ha la grazia persuasiva e commovente di s. Francesco di Sales, mentre talvolta nelle discrizioni della morte assurge alla potenza di Jacopone»[6].
  • Daniel O'Connell (politico, avvocato, cattolico irlandese) portava il libro con sé e il p. Gioacchino Ventura fece un elogio nell'eseguire l'esequie: «Era anche molto dedito alla orazione mentale. L'esemplare dell'opera Apparecchio alla morte ... tutto logoro e ripieno di segni e note di suo pugno ad ogni pagina, ne è una prova senza replica»[9].
  • Il Santo Vescovo Antonio Maria Gianelli diede grande valore all'opera di Sant' Alfonso e, sotto lo sguardo degli illuministi, nel gennaio del 1845 impose con una Pastorale nelle parrocchie delle meditazioni quotidiane, fatte alla sera, dopo la corona del santo rosario alla Madonna che un prete facesse la lettura di una considerazione dell'Apparecchio alla morte, ed egli stesso nel Duomo di Bobbio praticava l'esercizio da lui istituito[9].
  • Il canonico Enrico Hennequin scriveva a Sant' Alfonso il 20 febbraio 1776: « Subito che il tempo me lo permetterà, spero di mettere le mie mani ad un'opera di V.S. III.ma non meno importante [delle Visite al S.S. Sacramento], anzi più necessaria della prima, quale è l'Apparecchio alla morte, ossia Massime Eterne, libro veramente divino e necessario in questi tempi calamitosi, ove pare che non ci si crede più a niente»[10].

Indice dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Papa Pio X sul letto di morte all'alba del 20 agosto 1914.
Introduzione
Dedica all'Immaculata e sempre Vergine Maria
Scopo dell'opera
Considerazione I - Ritratto di un uomo morto da poco
Considerazione II - Tutto finisce con la morte
Considerazione III - Brevità della vita
Considerazione IV - Certezza della morte
Considerazione V - Incertezza dell'ora della morte
Considerazione VI - La morte del peccatore
Considerazione VII - Sentimenti di un moribondo negligente
Considerazione VIII - Morte dei giusti
Considerazione IX - La pace del giusto morire
Considerazione X - Mezzi per prepararsi
Considerazione XI - Il prezzo del tempo
Considerazione XII - L'importanza della salvezza
Considerazione XIII - Vanità del mondo
Considerazione XIV - La vita è un viaggio verso l'eternità
Considerazione XV - La malvagità del peccato mortale
Considerazione XVI - La misericordia di Dio
Considerazione XVII - L'abuso della divina misericordia
Considerazione XVIII - Il numero dei peccati
Considerazione XIX - Lo stato di grazia e di disgrazia di Dio
Considerazione XX - La follia del peccatore
Considerazione XXI - Vita infelice del peccatore e vita facile di chi ama Dio
Considerazione XXII - L'abitudine al male
Considerazione XXIII - Gli inganni del demonio
Considerazione XXIV - Il giudizio particolare
Considerazione XXV - Il giudizio universale
Considerazione XXVI - Le pene dell'inferno
Considerazione XXVII - L'eternità dell'inferno
Considerazione XXVIII - I rimorsi del dannato
Considerazione XXIX - Il paradiso
Considerazione XXX - La preghiera
Considerazione XXXI - La perseveranza
Considerazione XXXII - La fiducia del patrocinio di Maria Santissima
Considerazione XXXIII - L'amore di Dio
Considerazione XXXIV - La Santa Comunione
Considerazione XXXV - La presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento
Considerazione XXXVI - Conformarsi alla volontà di Dio
Indice

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfonso Maria de'Liguori, Introduzione, sezione La vita e le opere di Sant'Alfonso Maria de'Liguori, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle verità eterne, Gribaudi, 1995, p. 12.
  2. ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p. XIII.:«Più che imbottire le teste di speculazioni teologiche si preoccupava di colmare i cuori di amore a convincere durevolmente. Con questi criteri pubblicò verso il 1728 il libriccino Massime eterne, che in certa maniera può considerarsi il germe dell'Apparecchio alla morte
  3. ^ Alfonso Maria de'Liguori, Scopo dell'opera, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle vertità eterne, Gribaudi, 1995, p. 18.
  4. ^ Alfonso Maria de'Liguori, Scopo dell'opera, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle vertità eterne, Gribaudi Considerazioni sulle verità eterne, 1995, p. 16.
  5. ^ Alfonso Maria de'Liguori, Retro copertina, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle massime eterne, Edizioni San Paolo, 2011.
  6. ^ a b c Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.LI.
  7. ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.XXXIII.
  8. ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, Nota a p.XXXIII.:«Mi riferisco all'ed. III uscita nel 1879 a Torino. Don Bosco consigliò particolarmente ai giovani l'Apparecchio alla morte: vedi Il giovane provveduto, art. VI, Lettura spirituale e parola di Dio; Torino 1885, p. 17, e se ne servì nella elaborazione del Mese di Maggio (Torino 1858), per cui osserva il rev. Stella: « Confrontando ad esempio gli argomenti di Don Bosco con i 36 dell’Apparecchio alla morte di s. Alfonso risulta che ben 12 son uguali, quasi con la stessa formulazione » (PIETRO STELLA, I tempi e gli scritti che prepararono il « Mese di Maggio » di Don Bosco, in Salesianum, 20 [Torino 1958], 675)».
  9. ^ a b Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.L.
  10. ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.XLIX, L.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]