Erythromachus leguati

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Rallo di Rodrigues
Stato di conservazione
Estinto (1761)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Gruiformes
Famiglia Rallidae
Genere Erythromachus
Milne-Edwards, 1874
Specie E. leguati
Nomenclatura binomiale
Erythromachus leguati
Milne-Edwards, 1874
Areale

Il rallo di Rodrigues (Erythromachus leguati Milne-Edwards, 1874), unica specie del genere Erythromachus Milne-Edwards, era un uccello della famiglia dei Rallidi originario dell'isola omonima[2]. Incapace di volare, viene talvolta classificato nel genere Aphanapteryx, assieme a un suo stretto parente, il rallo rosso di Mauritius, ma quasi sempre le due specie sono poste in generi separati. Le relazioni con gli altri Rallidi, però, non sono chiare. Si ritiene che sia scomparso verso la metà del XVIII secolo a causa della distruzione dell'habitat e della caccia datale dagli uomini e dagli animali introdotti.

L'aspetto fisico e il comportamento del rallo di Rodrigues sono noti unicamente a partire da due descrizioni: la prima è quella di François Leguat, capo di un gruppo di ugonotti francesi rifugiati abbandonati volontariamente su Rodrigues nel 1691. Il suo nome specifico, leguati, venne coniato appunto in suo onore. La seconda descrizione risale al 1726. I suoi resti subfossili vennero scoperti e attribuiti alla specie del quale parlavano queste vecchie testimonianze nel 1874.

Veniva descritto come un animale ricoperto da un piumaggio grigio, con becco, zampe e una chiazza glabra attorno all'occhio di colore rosso. A seconda degli esemplari il becco variava da diritto a ricurvo, ma la ragione di questa particolarità è sconosciuta. Era attratto dagli oggetti rossi, caratteristica, questa, sfruttata dall'uomo per dargli la caccia.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1848 Hugh Strickland notò che nelle memorie di Leguat era citato un uccello simile al rallo rosso, ma non fu in grado di classificarlo correttamente a causa della mancanza di reperti a esso attribuibili. Ipotizzò che si fosse trattato di un tetraone o di un altro gallinaceo[3]. Nel 1874 Alphonse Milne-Edwards collegò le descrizioni lasciate da Leguat e Julien Tafforet a tre ossa ritrovate in una caverna di Rodrigues, e riconobbe la loro somiglianza con quelle del rallo rosso[4]. Milne-Edwards coniò per la specie il nome generico Erythromachus, derivante dai termini greci che significano «rosso» e «battaglia», in riferimento all'atteggiamento mostrato nei confronti degli oggetti di colore rosso, e il nome specifico leguati in onore di Leguat. Anche il sinonimo recente Miserythrus, dai termini per «rosso» e «odio», coniato da Alfred Newton nel 1893, si riferisce a questa particolarità[5]. J. C. Greenway suggerì che la descrizione pubblicata da Leguat si riferisse a esemplari di pollo sultano comune spinti su Rodrigues dai venti avversi, ma questa ipotesi non è stata accettata dagli altri autori[6].

Gli studiosi non sono ancora riusciti a stabilire le relazioni tassonomiche che legano il rallo di Rodrigues agli altri Rallidi; sappiamo solamente che esso era un parente stretto del rallo rosso. I due attualmente vengono posti in due generi separati, Aphanapteryx ed Erythromachus, ma in passato venivano raggruppati in Aphanapteryx[7]. In un primo periodo, nel 1879, Edward Newton e Albert Günther ritennero addirittura che appartenessero a una stessa specie, date le somiglianze nella struttura scheletrica[8]. Sulla base della distribuzione geografica e della morfologia delle ossa nasali è stato ipotizzato che i due siano imparentati con le specie dei generi Gallirallus, Dryolimnas, Atlantisia e Rallus[5]. I Rallidi hanno raggiunto molti arcipelaghi oceanici, dove hanno dato vita a nuove specie, perdendo spesso la capacità di volare[7].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il rallo di Rodrigues era un rallo grassoccio e incapace di volare, con un piumaggio grigio lucente - probabilmente un effetto dovuto a sottili disegni o marezzature - e becco, zampe e caruncole perioculari di un rosso appariscente. Era un po' più piccolo del rallo rosso di Mauritius, suo stretto parente. Il robusto becco variava molto per dimensioni e forma: alcuni esemplari avevano becchi più brevi e quasi diritti, mentre altri li avevano più lunghi e ricurvi[6]. Non sappiamo se questa caratteristica sia dovuta al dimorfismo sessuale, a una semplice variabilità individuale o perfino a una plasticità genetica in risposta a diverse fonti di cibo[8].

Differiva dal rallo rosso, il suo parente più stretto, per avere omeri relativamente più lunghi, cranio più largo e breve e narici più lunghe e poste più in basso. Secondo i resoconti dei primi viaggiatori, i due differivano anche nella colorazione del piumaggio[5].

Le descrizioni dei contemporanei[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione di rallo di Rodrigues

Il rallo di Rodrigues viene citato per la prima volta nelle memorie di François Leguat (1708), intitolate A New Voyage to the East Indies[9]. Leguat era a capo del gruppo di nove ugonotti francesi rifugiati che colonizzarono Rodrigues per la prima volta, tra il 1691 e il 1693, dopo esser stati abbandonati là dal loro capitano. Le osservazioni di Leguat sono considerate tra le prime testimonianze esaustive del comportamento di un animale in natura[7].

Leguat si riferì al rallo utilizzando il vecchio termine francese gelinote, «gallina», e lo descrisse con queste parole:

«Le nostre gelinotes sono grasse tutto l'anno e di un gusto delicatissimo. Hanno sempre un colore grigio acceso, e vi sono pochissime differenze nel piumaggio dei due sessi. Nascondono i loro nidi così bene che non siamo riusciti a trovarne uno, e di conseguenza non abbiamo potuto assaporare le loro uova. Hanno un'area glabra rossa attorno agli occhi, e i loro becchi, rossi anch'essi, sono diritti e appuntiti, lunghi quasi due pollici-due pollici e mezzo. Sono talmente pesanti da non essere in grado di volare. Se si mostra loro qualcosa di rosso, si infuriano a tal punto che ti attaccano per cercare di strappartelo dalle mani e nella foga del combattimento possono essere catturate con facilità.[10]»

Un'altra descrizione dell'aspetto e del comportamento della specie si trova in un documento anonimo ritrovato nel 1874 intitolato Relation de l'Ile Rodrigue, attribuito a un uomo chiamato Julien Tafforet, abbandonato volontariamente su Rodrigues nel 1726:

«Vi è una specie di uccello, delle dimensioni di una giovane gallina, che ha becco e zampe rossi. Il suo becco è piccolo come quello di un chiurlo, tranne per il fatto che è leggermente più spesso e non così lungo. Il piumaggio è macchiato di bianco e grigio. Si nutre generalmente delle uova delle testuggini terrestri, che trova sul terreno, che lo rendono così grasso da avere spesso difficoltà nel correre. Sono molto buoni da mangiare, e il loro grasso, di colore rosso-giallastro, è eccellente per i dolori. Hanno ali piccole, senza penne, che non consentono loro di volare; ma d'altra parte corrono molto bene. Il loro richiamo è un fischiettio continuo. Non appena vedono qualcuno che li insegue producono un altro tipo di richiamo, paragonabile al suono emesso da un uomo col singhiozzo.[7]»

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Sembra che il rallo di Rodrigues vivesse soprattutto nelle foreste costiere dell'isola, dal momento che il più grosso e caratteristico solitario di Rodrigues, che preferiva le foreste dell'interno dell'isola, veniva ancora avvistato dopo la scomparsa del rallo. Si nutriva di invertebrati, forse anche di piccoli vertebrati, e, durante la stagione di nidificazione delle tartarughe, scavava nella sabbia alla ricerca delle loro uova, di cui si rimpinzava, ingrassando notevolmente; sembra perciò probabile che, come il solitario, avesse un ciclo annuale in cui ingrassava e dimagriva a seconda del variare delle fonti di cibo nella stagione umida e secca. I suoi richiami consistevano in un fischio continuo, ma quando era inseguito produceva un suono paragonabile a una serie di colpi di singhiozzo. Leguat scrisse che i ralli venivano catturati in un modo simile a quello impiegato a Mauritius per catturare i ralli rossi: veniva mostrato loro un pezzo di stoffa rossa, al quale essi rispondevano con un atteggiamento aggressivo; non avendo paura alcuna dell'uomo, essendosi evoluti in assenza di predatori, saltavano in direzione della stoffa cercando di strapparla via, consentendo così ai cacciatori di catturarli in gran numero. Leguat e i compagni non riuscirono mai a localizzare le uova e i nidi[7].

Estinzione[modifica | modifica wikitesto]

La scomparsa del rallo di Rodrigues coincise con l'intensificarsi del commercio delle testuggini tra il 1730 e il 1750; i cacciatori di testuggini incendiarono la vegetazione, cacciarono gli uccelli e importarono sull'isola gatti e maiali (che razziavano uova e nidiacei)[7]. Il grasso degli esemplari che avevano consumato uova di tartaruga era di colore arancio brillante ed era ritenuto ottimo per favorire la ripresa degli ammalati (probabilmente era ricco dei caroteni presenti nel tuorlo delle uova). Sebbene il rallo di Rodrigues fosse stato in grado di difendersi dai ratti che erano stati accidentalmente introdotti alla fine del XVII secolo e che al tempo della visita di Leguat erano già numerosissimi, non fu in grado di resistere alla persecuzione umana. Alexandre Guy Pingré sostiene in un rapporto steso nel 1763 che il rallo scomparve nel 1761[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Erythromachus leguati, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 maggio 2014.
  3. ^ H.E. Strickland e A. G. Melville, The Dodo and Its Kindred; or the History, Affinities, and Osteology of the Dodo, Solitaire, and Other Extinct Birds of the Islands Mauritius, Rodriguez, and Bourbon, Londra, Reeve, Benham and Reeve, 1848.
  4. ^ Milne-Edwards, Alphonse (1874): Recherches sur la faune ancienne des Îles Mascareignes. Ann. Sci. Nat. Zool. (Paris) 5(19), Article 3, plates 11-12.
  5. ^ a b c Olson, S.: A synopsis on the fossil Rallidae In: Sidney Dillon Ripley: Rails of the World - A Monograph of the Family Rallidae. Codline. Boston, 1977. ISBN 0-87474-804-6
  6. ^ a b Errol Fuller, Extinct Birds, revised, Comstock, 2001, ISBN 0-8014-3954-X.
  7. ^ a b c d e f A. S. Cheke e J. P. Hume, Lost Land of the Dodo: an Ecological History of Mauritius, Réunion & Rodrigues, T. & A. D. Poyser, 2008, ISBN 978-0-7136-6544-4.
  8. ^ a b Gunther, A.; Newton, E. (1879). "The Extinct Birds of Rodriguez". Philosophical Transactions of the Royal Society of London 168: 423. doi:10.1098/rstl.1879.0043.
  9. ^ Leguat, F. (1708): Voyages et Avantures de François Leguat & de ses Compagnons, en Deux Isles Desertes des Indes Orientales, etc. 2: 71. Jean Louis de Lorme, Amsterdam. [1]
  10. ^ W. Rothschild, Extinct Birds (PDF), Londra, Hutchinson & Co, 1907.
  11. ^ J. P. Hume e M. Walters, Extinct Birds, A & C Black, 2012, ISBN 1-4081-5725-X.

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