Antonio da Montefeltro (1445-1508)

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Antonio da Montefeltro
NascitaUrbino, 19 aprile 1445
MorteGubbio, 15 agosto 1508
Cause della mortesifilide
Luogo di sepolturaCastello di Cantiano
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Nella Pala di Brera, dipinta da Piero della Francesca nel 1472, Antonio da Cantiano è identificato dalla critica come il primo dei due angeli sulla destra, dietro il mantello della Vergine Maria, ritratta da Piero con le sembianze della Duchessa Battista Sforza

Antonio da Montefeltro (Urbino, 19 aprile 1445Gubbio, 15 agosto 1508) è stato un condottiero italiano.

Stemma della famiglia Da Montefeltro

Fu il figlio naturale del Duca Federico III da Montefeltro, nato spurio e poi legittimato per volontà del padre da Papa Niccolò V, con Bolla pontificia del 1448.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio da Montefeltro, signore di Cantiano, nacque ad Urbino nel 1445 dopo la morte prematura di suo fratello Buonconte da Montefeltro, avvenuta a Sarno nel 1458 a causa della peste, ereditò da lui il titolo di conte e signore di Cantiano, divenendo anche il primogenito tra i figli di Federico da Montefeltro; fu allevato alla corte feltresca da Gentile Brancaleoni, prima moglie di suo padre Federico, che lo trattò come se fosse figlio suo, ed ebbe come precettore lo zio, Ottaviano Ubaldini della Carda. Quando Federico, dopo la morte di Gentile Brancaleoni si risposò con Battista Sforza, vista la loro vicinanza di età, Antonio fu per lei quasi un fratello e fu determinante per il suo felice inserimento a corte.

Ritratto di Emilia Pia da Montefeltro, opera di Raffaello eseguita nel 1505

Formazione, carriera militare e vita pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Antonio abbandonò gli studi nel 1464 per esercitare il mestiere delle armi; Federico - sostenuto da suo fratello, il Conte Ubaldini, che voleva fare di Antonio un uomo di lettere - inizialmente avversò questa decisione; poi però, vedendo la dedizione e le notevoli capacità fisiche e strategiche del figlio, decise di avallare la volontà di Antonio e seguire personalmente la sua formazione militare, assumendolo tra i suoi scudieri. Antonio seguì così Federico in tutte le successive condotte e vicende militari del Ducato. Antonio affiancò il padre contro i pontifici comandati da Alessandro Sforza e venne incaricato da Federico di muovere in soccorso di Roberto Malatesta. Nell'agosto del 1470, partecipò, sempre con Federico, alla battaglia di Mulazzano in Emilia-Romagna; il padre, vedendo le sue abilità in battaglia, lo nominò sul campo suo Luogotenente. Nel 1472 ebbe parte all'assedio e alla successiva presa di Volterra come Luogotenente del padre Federico che gli assegnò il comando dei balestrieri a cavallo.

Assunto ormai un ruolo di primo piano nello Stato, nel settembre 1471 si recò nell'Urbe in visita ufficiale presso il Palazzo Apostolico insieme ad Ottaviano Ubaldini della Carda, per rendere omaggio al Papa Sisto IV appena eletto, in rappresentanza del padre Federico.

Nel 1473 ottenne da Federico il Rettorato di Sant'Agata Feltria, che governò fino al 1500.

Nel 1474 si portò a Napoli al seguito del padre. Alfonso V d'Aragona lo armò solennemente cavaliere e gli concesse, insieme a Federico, l'Ordine dell'Ermellino.

Nello stesso anno, seguì Federico a Roma in visita al Papa, presso la Corte Pontificia. Sisto IV concesse ad entrambi l'Ordine di San Pietro, conferito loro dallo stesso Pontefice nella Basilica Vaticana il 29 giugno 1474.

Matrimonio e affetti familiari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1475 sposò, per volontà del padre, Emilia Pio di Savoia, figlia di Marco II Pio (?-1493), di Giberto (?-1466), e di Alda Da Polenta,[1] del quale fu, per un decennio, anche capitano delle armi.

Nella vita fu molto legato al fratello Guidobaldo, erede del padre e terzo Duca d'Urbino, per il quale - dopo la morte di Federico avvenuta nel 1482 - fu un secondo padre. Insieme al conte Ottaviano Ubaldini della Carda, fu protettore di Guidobaldo e vigilò affinché potesse giungere serenamente ad assumere le redini del Ducato. Fino a quando Guidobaldo non fu sufficientemente indipendente, Antonio difese i confini del Ducato, assumendo pro tempore, come Comandante Generale della Compagnia Feltria - sembra per volontà dello stesso Federico - il comando dell'esercito del Ducato.

Decesso[modifica | modifica wikitesto]

Morì a Gubbio, probabilmente di sifilide, chiamata allora mal francese, nell'agosto del 1508, pochi mesi dopo Guidobaldo. Fu tumulato nella cappella del suo Castello a Cantiano.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sua morte la moglie, Emilia Pio (nota soprattutto come Emilia Pia Montefeltro), divenne una delle più strette amiche e confidenti della cognata, la duchessa Elisabetta Gonzaga. La nobildonna visse pertanto esclusivamente dividensi tra Urbino e Cantiano, occupandosi dell'amministrazione del suo castello, dove morì nel 1520 e dove fu sepolta accanto alle spoglie del marito. La coppia non ebbe figli.[2]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Antonio II da Montefeltro Federico II da Montefeltro  
 
Teodora Gonzaga  
Guidantonio da Montefeltro  
Agnesina di Vico  
 
 
Federico da Montefeltro  
Guido Paolo Accomanducci  
 
 
Elisabetta degli Accomanducci  
?  
 
 
Antonio da Montefeltro  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
Cavaliere di San Pietro
— Roma, 1474
Ducato di Urbino
Da Montefeltro

Oddantonio II
Federico III
Figli
Guidobaldo
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Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, Pio e Pio di Savoia, 1820, Milano.
  2. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Conti di Montefeltro, Duchi di Urbino, Torino, 1835.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • V. Cimarelli, Istoria dello Stato di Urbino, 1644, Brescia;
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, Montefeltro, 1834, Milano.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, Pio e Pio di Savoia, 1820, Milano.
  • G. Franceschini, I Montefeltro, 1970, Varese.