Antonio Signorini

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Antonio Signorini

Antonio Signorini (Arezzo, 2 aprile 1888Roma, 23 febbraio 1963) è stato un matematico e ingegnere italiano.

Compì numerose ricerche in fisica matematica, meccanica razionale e applicata, meccanica del continuo, balistica, termodinamica e teoria dell'elasticità, in particolare sulle deformazioni finite. Fu professore all'Università di Palermo (1916), di Napoli (1923) e di Roma (1938-1958).

Il suo nome è legato alla formulazione del cosiddetto problema di Signorini, da lui posto e poi così denominato da Gaetano Fichera, suo allievo, che lo risolse.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Signorini si laureò alla Scuola Normale Superiore nel 1909 in matematica, avendo come relatore Gian Antonio Maggi e co-relatori Luigi Bianchi e Tullio Levi-Civita. Nel 1921 vi aggiunse una seconda laurea in ingegneria civile, conseguita all'Università di Palermo dove era stato chiamato a insegnare qualche anno prima. A seguito dell'emanazione delle leggi razziali del 1938, Signorini ottenne la cattedra di Meccanica razionale che era stata tolta al suo maestro, Tullio Levi Civita. A questo proposito Signorini scrisse a Levi Civita: "Io sono ancora molto turbato dagli avvenimenti recenti e mi domando, con viva apprensione, se verso di voi non ho mancato accettando l’offerta del gruppo matematico romano"[1].

Riconoscimenti importanti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1909 ottenne il Premio Giovanni Maria Lavagna. Nel 1920, quando era professore all'Università di Palermo, ricevette la Medaglia d'Oro dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL: i membri della Commissione Giudicatrice erano Luigi Bianchi, Guido Castelnuovo e Tullio Levi-Civita.[2] Mauro Picone osservò che non gli fu assegnato il Real Premio dell'Accademia Nazionale dei Lincei solo perché era già stato eletto membro dell'Accademia.[3]

Opera[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«While only very few scientists between 1845 and 1945 studied the foundations of continuum mechanics, among them there were some of the most distinguished savants of the period: (...). In that period, however, many papers on the subject were published. When not essentially repetitions of earlier studies, these concerned special theories or approximations, most of which have turned later to be unnecessary in the cases when they are justified. Knowledge of the true principles of the general theory seems to have diminished except in Italy, where it was kept alive by the teaching and writing of Signorini.»

(IT)

«Mentre solo pochissimi studiosi tra il 1845 e il 1945 si occuparono dei fondamenti della meccanica del continuo, tra di loro c'erano i più importanti scienziati dell'epoca: [...]. In quel periodo, tuttavia, furono pubblicati molti articoli in questo campo. Quando non si trattava essenzialmente di ripetizioni di studi precedenti, tali articoli si occupavano di speciali teorie di approssimazione, la maggior parte delle quali si sono rivelate in seguito inessenziali anche nei casi in cui erano giustificate. La conoscenza dei veri principi della teoria generale appaiono essere diminuita, eccetto che in Italia, dove venne tenuta viva dall'insegnamento e dalle pubblicazioni di Signorini.»

Attività di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

La sua produzione scientifica consiste di 114 opere, siano essi articoli, monografie, e libri di testo, 17 dei quali sono ripubblicati nelle sue "Opere Scelte".[4]

Attività didattica[modifica | modifica wikitesto]

Tra i suoi allievi ci sono alcuni dei più importanti matematici e fisici-matematici italiani, tra cui:

Fu amico e maestro di Gaetano Fichera all'Istituto Nazionale di Alta Matematica, ispirando le sue ricerche nella meccanica del continuo, in particolare la sua soluzione del problema di Signorini e la creazione del campo delle disuguaglianze variazionali.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michele Emmer (a cura di), Matematica e cultura 2000, Springer-Verlag, Milano, 2000, pp. 41-42.
  2. ^ Vedi la relazione per l'assegnazione del premio scritta da Bianchi, Castelnuovo & Levi-Civita (1920).
  3. ^ Vedi la sua commemorazione in Picone (1965). Questo testo è il più rilevante riferimento biografico, che tratta estensivamente la vita e gli aspetti della personalità di Antonio Signorini; Mauro Picone e Signorini erano amici d'infanzia ad Arezzo.
  4. ^ Vedi Signorini (1991).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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