Antonio Ruberti

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Antonio Ruberti
Antonio Ruberti nel 1996

Vicepresidente della Commissione europea
Durata mandato6 gennaio 1993 –
22 gennaio 1995
PresidenteJacques Delors

Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo e l'istruzione, la formazione e la gioventù
Durata mandato1º gennaio 1993 –
22 gennaio 1995
PresidenteJacques Delors
PredecessoreFilippo Maria Pandolfi[1]
Vasso Papandreou[2]
SuccessoreÉdith Cresson[3]
Marcelino Oreja[4]

Ministro dell'università e della ricerca scientifica
Durata mandato13 aprile 1988 –
28 giugno 1992
Capo del governoCiriaco De Mita
Giulio Andreotti
PredecessoreSé stesso[5]
SuccessoreSandro Fontana

Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
Durata mandato28 luglio 1987 –
13 aprile 1988
Capo del governoGiovanni Goria
PredecessoreLuigi Granelli
SuccessoreSé stesso[6]

Rettore dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Durata mandato1º dicembre 1976 –
19 luglio 1987
PredecessoreGiuseppe Vaccaro
SuccessoreGiuseppe Talamo

Presidente della 14ª Commissione Affari Europei della Camera dei deputati
Durata mandato10 agosto 1996[7] –
4 settembre 2000
PredecessoreCarica creata
SuccessoreLuigi Berlinguer

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
12 gennaio 1993

Durata mandato9 maggio 1996 –
4 settembre 2000
LegislaturaXI, XIII
Gruppo
parlamentare
XI: PSI
XIII: DS-L'Ulivo
CoalizioneXIII: L'Ulivo
CircoscrizioneXI: Roma
XIII: Lazio 1
CollegioXIII: Roma-Gianicolense
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSI (fino al 1994)
PDS (1996-1998)
DS (1998-2000)
Titolo di studioLaurea in Ingegneria elettrica
UniversitàUniversità degli Studi di Napoli "Federico II"
ProfessioneDocente universitario

Antonio Ruberti (Aversa, 24 gennaio 1927Aversa, 4 settembre 2000) è stato un ingegnere e politico italiano, che ha ricoperto gli incarichi di rettore dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ministro e commissario europeo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Aversa, in provincia di Caserta, laureatosi in ingegneria all'Università degli Studi di Napoli Federico II, ricercatore presso la Fondazione Ugo Bordoni dal 1954, vincitore del primo concorso italiano alla cattedra di Controlli automatici, ha insegnato presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" prima (dal 1962) tale disciplina, poi (dal 1973) Teoria dei Sistemi. È stato anche direttore di corsi di specializzazione post laurea, nel medesimo Ateneo.

Nel 1969 ha fondato e diretto (fino al 1976) l'Istituto di automatica presso l'Università di Roma (ora Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale "Antonio Ruberti")[8], e il Centro dei sistemi di controllo e di calcolo automatico del CNR (ora Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica "Antonio Ruberti"), i primi organismi di ricerca realizzati in Italia nei settori dell'informatica e dell'automatica.

È stato preside (1973-1976) della Facoltà d'Ingegneria della Sapienza di Roma e rettore della Sapienza stessa (1976-1987).

Nel corso della sua attività di ricerca, Ruberti ha pubblicato numerosi articoli scientifici ricevendo riconoscimenti internazionali. I suoi studi riguardano in particolare la simulazione dei calcolatori analogici per i quali propone e realizza nuovi componenti, il controllo dei motori a corrente alternata con tecniche di simulazione ibrida, i fondamenti della teoria dei sistemi e del controllo con nuovi metodi sulla realizzazione dei sistemi lineari e bilineari.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Ministro dell'università e della ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Ruberti (al centro) nel 1985 come Rettore della Sapienza di Roma

Ministro senza portafoglio per il coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica (1987-1989), Ruberti è stato dal 1989 al 1992 Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Il suo impegno per la diffusione dell'educazione scientifica è sfociata in iniziative come le Settimane della cultura scientifica e tecnologica (1991).

Durante la sua permanenza al ministero dell'Università e della Ricerca fu promotore della cosiddetta "Riforma Ruberti" o l.341/1990 la quale riordinò la struttura di numerosi corsi di studio e pose le basi per la realizzazione dell'autonomia universitaria conferendo ai singoli atenei e agli enti di ricerca il diritto di redigere il proprio statuto e i propri organi direttivi. Si prevedeva, inoltre, la possibilità di usufruire dell'insegnamento universitario a distanza[9].

Accanto a queste disposizioni si posero, tuttavia, alcuni aspetti, che divennero sin dalle origini oggetto di una forte contestazione di cui si fece promotore il movimento della Pantera del '90.

Infatti, furono particolarmente criticate le norme che confinavano le rappresentanze studentesche in un Consiglio degli studenti dalle sole funzioni consultive e la disposizione che permetteva alle università di avvalersi di finanziamenti privati. Tale aspetto, secondo i contestatori, avrebbe portato maggiori vantaggi alle facoltà scientifiche rispetto a quelle umanistiche e agli atenei maggiori rispetto a quelli più piccoli o meno noti, incapaci di reperire autonomamente le risorse.

Si è impegnato per un sempre maggior coinvolgimento italiano nelle attività internazionali. Ha pubblicato numerosi saggi relativi alla politica dell'università e della ricerca nonché ai problemi dell'innovazione tecnologica; si ricordano i volumi Tecnologia domani (1985) ed Europa a confronto (1989).

Commissario europeo[modifica | modifica wikitesto]

Eletto in Parlamento per il Partito Socialista Italiano nel 1992, Ruberti si dimise nel (1993) per assolvere all'incarico di commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo e l'istruzione, la formazione e la gioventù e vicepresidente della Commissione nell'ambito della Commissione Delors III. Il governo italiano discusse a lungo se indicare Ruberti o Raniero Vanni d'Archirafi come vicepresidente della Commissione, optando infine per il primo[10]. La nomina di Vanni d'Archirafi e Ruberti venne accolta piuttosto male dal presidente della Commissione Jacques Delors, che avrebbe preferito personaggi di maggiore spessore politico[11]. Anche per questa ragione, ai due commissari italiani vennero assegnati portafogli relativamente marginali[12].

Come commissario europeo, Ruberti elaborò il quarto programma quadro europeo per la ricerca 1994-1998, stabilendo accordi di cooperazione anche con i paesi dell'ex Unione Sovietica e con altri organismi multinazionali europei, quali il CERN e l'ESA. Lanciò una serie di nuove iniziative, come i programmi europei di istruzione e formazione Leonardo e Socrates e la settimana europea della cultura scientifica. Ha promosso l'istituzione dell'Assemblea europea delle scienze e delle tecnologie.

Presidente della Commissione Affari Europei[modifica | modifica wikitesto]

Concluso nel gennaio 1995 il mandato europeo, alle elezioni politiche del 1996 Ruberti fu nuovamente eletto deputato alla Camera, nel collegio maggioritario di Roma-Gianicolense per il Partito Democratico della Sinistra, dove nel corso delle XIII legislatura ha presieduto la 14ª Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera.[13]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È padre di Albino Ruberti, dirigente d'azienda e anch'egli politico, conosciuto nell'ambiente come "er pugile", ed è stato capo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.[14]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Salute Pubblica - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 2 giugno 1983[17]
Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte - nastrino per uniforme ordinaria

Scritti (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scienza, ricerca e sviluppo, telecomunicazioni ed innovazione e Tecnologia dell'informazione.
  2. ^ Occupazione, relazioni industriali e affari sociali; Risorse umane, istruzione e formazione.
  3. ^ Scienza, ricerca e sviluppo.
  4. ^ Relazioni con il Parlamento, Cultura e politica audiovisiva.
  5. ^ Come Ministro senza portafoglio per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
  6. ^ Come Ministro dell'università e della ricerca scientifica
  7. ^ Già presidente della Commissione speciale per le politiche comunitarie dal 12 giugno 1996.
  8. ^ Dipartimento Di Ingegneria Informatica E Gestionale Antonio Ruberti, su diag.uniroma1.it.
  9. ^ NETTUNO - Network per l'Università Ovunque - HomePage
  10. ^ Andrea Bonanni, Pasticcio italiano alla CEE, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 18 aprile 1993. URL consultato il 19 agosto 2011.
  11. ^ Pietro Sormani, E Delors considerò quelle nomine quasi un'offesa, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 10 dicembre 1992. URL consultato il 17 agosto 2011.
  12. ^ Andrea Bonanni, Pasticcio italiano alla CEE, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 18 aprile 1993. URL consultato il 19 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2015).
  13. ^ Camera dei Deputati - XIII legislatura - Deputati - La scheda personale, su leg13.camera.it. URL consultato il 9 gennaio 2023.
  14. ^ Chi è Albino Ruberti, il braccio operativo ieri di Zingaretti e oggi di Gualtieri, su RomaToday. URL consultato il 9 gennaio 2023.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  16. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  17. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  18. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Deputato del Collegio elettorale di Roma - Gianicolense Successore
Maurizio Bertucci 9 maggio 1996 – 4 settembre 2000 Walter Tocci
Predecessore Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo e l'istruzione, la formazione e la gioventù Successore
Filippo Maria Pandolfi[A1 1]
Vasso Papandreou[A1 2]
6 gennaio 1993 – 22 gennaio 1995 Édith Cresson[A1 3]
Marcelino Oreja[A1 4]

  1. ^ Scienza, ricerca e sviluppo, telecomunicazioni ed innovazione e Tecnologia dell'informazione.
  2. ^ Occupazione, relazioni industriali e affari sociali; Risorse umane, istruzione e formazione.
  3. ^ Scienza, ricerca e sviluppo.
  4. ^ Relazioni con il Parlamento; Cultura e politica audiovisiva.
Predecessore Commissario europeo dell'Italia Successore
Filippo Maria Pandolfi
Carlo Ripa di Meana
6 gennaio 1993 – 22 gennaio 1995
con Raniero Vanni d'Archirafi
Emma Bonino
Mario Monti
Predecessore Ministro dell'università e della ricerca scientifica Successore
Sé stesso[A2 1] 13 aprile 1988 – 28 giugno 1992 Sandro Fontana

  1. ^ Come Ministro senza portafoglio per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
Predecessore Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica Successore
Luigi Granelli 28 luglio 1987 – 13 aprile 1988 Sé stesso[A3 1]

  1. ^ Come Ministro dell'università e della ricerca scientifica.
Predecessore Rettore dell'Università "La Sapienza" Successore
Giuseppe Vaccaro 1º dicembre 1976 – 19 luglio 1987 Giuseppe Talamo
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