Antifane di Macedonia

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Antifane di Macedonia (dopo il 100 a.C. – prima del 41 d.C.) è stato uno scrittore greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Epigrammista della Corona di Filippo di Tessalonica, dal fatto che fosse incluso nella Ghirlanda di quest'ultimo, ma non di Meleagro, si può datare Antifane nel periodo compreso tra 100 a.C. e 41 d.C., ossia nell'intervallo tra i due antologisti[1].

Fu spesso confuso con Antifane di Megalopoli, epigrammista quasi omonimo. Comunque, a giudicare da stile e temi, Antifane dev'essere vissuto nella primissima età imperiale.

Epigrammi[modifica | modifica wikitesto]

Di Antifane restano 10 epigrammi nell'Antologia Palatina. Come altri epigrammisti coevi, l'autore non si discosta da un'elegante versificazione e variatio di temi noti, rappresentando quella tendenza di "versificazione della retorica" tipica dell'epigramma greco del I secolo dell'Impero.
In effetti, i temi di Antifane sono abbastanza triti: si passa dalle grazie della bella Ino (I) ai casi tragici e malinconici di un pastore che annega in una barca e di una sposa uccisa da un cane nella sua prima notte di nozze (II-III). Un gruppo di epigrammi tratta della brevità della vita, sfruttando metafore e casi vari, come un bruco che mangia l'unica mela di un albero (IV) o la brevità della bellezza dei fiori (VII). Inoltre, un tedioso e superficiale moralismo aduggia lo stile lieve di Antifane, in epigrammi contro i colpevoli di delitti o di non vivere bene la loro vita (V. Sulle acque contaminate da mani sporche di sangue; VI, VIII. Su un uomo infelice; X. Il destino di un parricida). Abbastanza interessante, infine, per capire la brevitas e la levitas di Antifane è l'epigramma IX, contro gli anticallimachei [2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A.S.F. Gow-D. L. Page, The Greek Anthology. Hellenistic Epigrams, Cambridge, CUP, 1968, vol. I, p. XXX.
  2. ^ A.S.F. Gow-D. L. Page, The Greek Anthology. Hellenistic Epigrams, Cambridge, CUP, 1968, vol. I, pp. 85-91.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.S.F. Gow-D. L. Page, The Greek Anthology. Hellenistic Epigrams, Cambridge, CUP, 1968, vol. I, pp. 85-91 (edizione critica e traduzione in inglese degli epigrammi).
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