Anglia (Germania)

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Cartina dello Schleswig-Holstein (1905); la penisola dell'Anglia parte in corrispondenza della G del nome della provincia, affiancata lateralmente dalle città di Flensburg e Schleswig.
Carta dell'Anglia e della penisola di Schwansen.

La moderna Anglia (tedesco: Angeln, danese: Angel, latino: Anglia, inglese: England, anticamente Englaland; stesso nome inglese dell'Inghilterra), è una penisola dello Schleswig-Holstein, in Germania, che si affaccia sulla baia di Kiel. È separata dalla vicina penisola dello Schwansen (danese: Svans o Svansø) dall'insenatura di Schlei, e dall'isola danese di Als dal Flensburger Förde ("Fiordo di Flensburg"). Non è dimostrato che anche l'antica Angeln corrispondesse a questi confini; è possibile che fosse più estesa, tuttavia le fonti antiche concordano nell'affermare che comprendesse il territorio della moderna Anglia.

L'importanza dell'Anglia va al di là di quella che è l'odierna area, in quanto si ritiene che fosse la terra di origine degli Angli, popolazione germanica emigrata nell'Inghilterra centrale (Mercia), settentrionale (Northumbria) e orientale (Anglia orientale). In seguito a questa migrazione, le terre occupate presero il loro nome, da cui deriva l'odierno "England". L'inglese, una delle principali lingue del mondo moderno, deve il suo nome agli Angli e all'Anglia.

Paesaggio dell'Anglia, presso il faro di Falshöft

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

La regione ospitava la tribù germanica degli Angli che, insieme ai Sassoni e agli Juti, lasciarono le loro terre per migrare in Gran Bretagna nel V e VI secolo. Nel periodo 449-455, la Cronaca anglosassone, scritta intorno all'890, descrive come il re Vortigern (un re tribale britanno) invitò gli Angli a venire a ricevere terre in cambio di un aiuto per difendersi dai predoni Pitti. Gli Angli portarono a termine con successo il loro accordo e si appropriarono delle terre disponibili, considerando i Britanni come un popolo di "minor valore" (in realtà, il disprezzo razziale degli Angli per i Britanni fu un'invenzione del monaco Gildas, che è parte fondante dell'origine del mito). Il suo obiettivo era quello di diffamare il declino della potenza britannica). L'emigrazione indiscriminata degli Angli e delle popolazioni germaniche affini continuò.

La Cronaca, commissionata da re Alfredo il Grande, si basa su tradizioni orali precedenti e sui pochi frammenti scritti disponibili. La migliore di queste, scritta intorno al 730, è quella del monaco Beda, la cui storia del cristianesimo inglese contiene il seguente resoconto dell'origine e della distribuzione degli Angli:

... dagli Angli, cioè dal paese chiamato Anglia, e che si diceva, da quel tempo, rimasto deserto fino ad oggi, tra le province degli Juti e dei Sassoni, sono discesi gli Angli orientali, gli Angli centrali, i Merciani, l'intera razza dei Northumbriani, cioè di quelle nazioni che abitano sulla riva settentrionale del fiume Humber, e le altre nazioni degli inglesi.[1]

L'espressione "a nord dell'Humber" si riferisce al regno settentrionale della Northumbria, che comprende l'attuale Inghilterra settentrionale e nordorientale e parte della Scozia meridionale. La Mercia era situata nell'Inghilterra centrale e corrisponde all'incirca a quelle che oggi sono le Midlands inglesi.

Da tutte le fonti germaniche si sospetta da tempo che questo racconto sia molto semplice, sospetto confermato dall'archeologia, ovvero dalle fibule o spille indossate dalle donne. Essenzialmente ne esistono due tipi: la spilla a piattino e la spilla cruciforme. La costa orientale e il nord britannico erano popolati da donne che indossavano spille cruciformi, provenienti dalla Scandinavia costiera, da tutta la Danimarca e dallo Schleswig-Holstein a sud fino al basso Elba e a est fino all'Oder, nonché da una sacca sulla costa della Frisia, luogo di imbarco.

La Britannia centro-meridionale era popolata da donne che indossavano spille a forma di piattino e che provenivano dalla Bassa Sassonia, a sud dell'Elba inferiore, e dalle tasche dei Franchi di allora, risalendo il Reno e lungo la costa fino alla foce della Senna. Queste sono le aree dell'Inghilterra esplicitamente definite sassoni: Sussex, Wessex ed Essex. L'insediamento del Kent è attribuito agli Juti (che originariamente vivevano a nord degli Angli).

Epoche recenti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la partenza degli Angli dall'Anglia, intorno all'VIII secolo, la regione fu occupata dai Vichinghi danesi. Ciò si riflette nel gran numero di toponimi che terminano in -by (che significa villaggio) presenti oggi nella regione. In epoca vichinga, il cronista Æthelweard riferisce che la città più importante dell'Angli era Hedeby.

La storia successiva dell'Anglia è inclusa in quella della regione più ampia a cui appartiene, che divenne nota come Jutland meridionale o Ducato di Schleswig (in danese: Slesvig). Fino al XIX secolo, l'area apparteneva principalmente alla Danimarca. Ma in termini di patrimonio etnico e linguistico, si è sviluppata una popolazione mista tedesco-danese. La Danimarca perse lo Schleswig a favore dell'Austria e della Prussia nel 1864 a seguito della guerra dei ducati. Nel 1920, dopo la sconfitta tedesca nella Prima Guerra Mondiale, si tenne un plebiscito per determinare quali aree dovessero tornare sotto il dominio danese. A seguito del plebiscito, gran parte dello Schleswig tornò alla Danimarca, ma Anglia rimase in Germania.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia ecclesiastica della nazione inglese di Beda, Libro I, Capitolo XV

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ecclesiastical History of the English Nation, Book I, Bede, c. 731
  • The Anglo-Saxon Chronicle: Translated and collated by Anne Savage, Dorset Press, 1983, ISBN 0-88029-061-7
  • Malcom Falkus and John Gillingham, Historical Atlas of Britain, Crescent Books, 1987, ISBN 0-517-63382-5

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