Andrea Calamech

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Andrea Calamech (Carrara, 1524Messina, 1589) è stato un architetto e scultore italiano.

Il monumento a don Giovanni d'Austria (1572)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo e aiuto del michelangiolesco Bartolomeo Ammannati, con il quale collaborò alla fontana del Nettuno. Lavorò come scultore nella prima parte della sua vita in Toscana. Nel 1563 fu chiamato a Messina per sovrintendere come capomastro ai lavori del duomo.[1]

Dopo un momentaneo ritorno in Toscana, a Firenze dove nel 1564, fu tra gli esecutori degli apparati per la celebrazione funebre di Michelangelo, ed a Carrara, ritornò a Messina dove nel 1567 ricevette l'incarico definitivo come protomastro e sculture della città e questa nomina lo vincolò alla città per oltre un ventennio nel ruolo non solo di scultore, ma anche di valente architetto ed urbanista[2].

A Messina fondò una fiorente scuola d'arte ed una vera dinastia familiare. Assieme a lui lavorarono il figlio Francesco e vari parenti tra cui il nipote Lazzaro Calamech ed il genero Rinaldo Bonanno. Sulla sua produzione ha infierito il devastante terremoto del 1908.

Fu seppellito nella chiesa di Santa Maria dell'Idria di Messina.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

San Michele (1572), castello - santuario, Santa Lucia del Mela
San Giacomo, duomo di Castroreale

Unica opera integra del Calamech pervenuta è il Monumento bronzeo eseguito nel 1572 commemorante Don Giovanni d'Austria vincitore della battaglia di Lepanto. L'opera dai tratti manieristici è ubicata nella piazza dinanzi al prospetto della chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani.[3]

L'attività principale è costituita dall'insieme di varie opere scultoree eseguite per il Duomo di Messina di cui restano tracce disegnate con il suo manierismo impreziosito da forme classicheggianti.

Realizzò varie fontane e statue di Madonne e Santi per le chiese di Messina e provincia.

Messina città[modifica | modifica wikitesto]

Messina provincia[modifica | modifica wikitesto]

Catania provincia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1589, "Chiesa di Santa Maria" di Randazzo: progettazione del rifacimento su linee rinascimentali d'influsso brunelleschiano con elementi siculo - catalani, trasformazione a tre navate a croce latina con colonne monolitiche di basalto.
  • 1589, "Chiesa di San Nicola" di Randazzo: progettazione e rifacimento del prospetto, a esso è ispirato il prospetto della chiesa di San Martino.

Calabria[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 785.
  2. ^ Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale, Volume 3, Donzelli Editore, 2001.
  3. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 787.
  4. ^ Giuseppe Grosso Cacopardo, pag. 51.
  5. ^ Giuseppe Grosso Cacopardo, pag. 23.
  6. ^ Giuseppe Grosso Cacopardo, pag. 13.
  7. ^ Pagina 122, Caio Domenico Gallo, "Annali della città di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti" [1] Archiviato il 16 settembre 2016 in Internet Archive., Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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