Anassarco

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Anassarco l'Eudemònico[1][2] (in greco Ἀνάξαρχος; Abdera, ... – ...; fl. IV secolo a.C.) è stato un filosofo greco antico del IV secolo a.C., di cui si hanno scarse notizie.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era nativo di Abdera, in Tracia. Era soprannominato "il Beato". Fu amico e accompagnò Alessandro Magno nelle spedizioni in Asia. Secondo Diogene Laerzio era stato allievo degli atomisti Diogene di Smirne e Metrodoro di Chio. Pare che abbia incontrato i gimnosofisti indiani presso i quali ha preso lezioni.[3] L'unico altro dato biografico conosciuto riguarda la sua inimicizia con il tiranno Nicocreonte di Cipro, che l'avrebbe fatto torturare.[1] Colpito con pestelli di ferro, il filosofo avrebbe dunque pronunciato la celebre frase:

«Strazia, strazia il corpo di Anassarco, ma non potrai straziare Anassarco stesso.[1]»

Allora Nicocreonte avrebbe ordinato di tagliargli la lingua, ma Anassarco se la sarebbe morsa egli stesso e l'avrebbe sputata in faccia al tiranno.[1]

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Le poche testimonianze su Anassarco sono essenzialmente aneddotiche e danno scarse informazioni riguardo al suo pensiero. La più interessante è fornita da Sesto Empirico, che scrive:

(GRC)

«Ἀνάξαρχον δὲ καὶ Μόνιμον ὅτι σκηνογραφίαι ἀπείκασαν τὰ ὄντα τοῖς τε κατὰ ὕπνους ἢ μανίαν προσπίπτουσι ταῦτα ὡμοιῶσθαι ὑπέλαβον»

(IT)

«Anassarco e Monimo, riducendo gli esseri a mera scenografia, li concepivano assimilandoli a quello che ci accade negli stati di sonno e di follia»

Sulla base di questo passo, e di altre testimonianze che associano esplicitamente i due filosofi, molti studiosi pensano che Anassarco abbia esercitato una significativa influenza su Pirrone e abbia contribuito alla nascita dello Scetticismo[4].

La filosofia di Anassarco fa consistere il bene supremo nell'impassibilità, nella capacità di non lasciarsi toccare dal mondo, dalle sue piccolezze e meschinità.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, libro IX, capitolo 10.
  2. ^ Francesco Adorno, p.167.
  3. ^ Michel Onfray, Le saggezze antiche, Fazi editore, pag. 63.
  4. ^ Questo punto è discusso al §7 della Voce Pyrrho nella Stanford Encyclopedia of Philosophy
  5. ^ Michel Onfray

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Testimonianze e frammenti sono pubblicati in H. Diels and W. Kranz, Die Fragmente der Vorsokratiker, vol. 2, 6th edn. Berlin: Weidmann, 1952 (repr. 1966), pp. 235–240.
  • Un'edizione con traduzione italiana è in Matteo Andolfo (a cura di), Atomisti antichi. Testimonianze e frammenti, Milano, Bompiani, 2001, pp. 429–443.
  • Francesco Adorno, La filosofia antica II. Filosofia, cultura, scuole tra Aristotele e Augusto IV-II secolo a.C., vol. 2, 8ª ed., Milano, Feltrinelli, 1987 [1961], p.164-174.
  • ̇̈Michel Onfray - Le saggezze antiche- Fazi Editore. Traduzione di Gregorio De Paola

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