Amos Dell'Orto

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Amos Dell'Orto
Torchio tipografico Stanhope "Amos Dell'Orto"
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazioneante 1839 a Monza
Fondata daAmos Dell'Orto
Chiusura1899 cessione ad altra azienda
Sede principaleMonza
SettoreIndustria, Manifattura
ProdottiTorchi da stampa, torchi da olio a uso farmaceutico

La ditta Amos Dell'Orto fu un'officina costruttrice di macchine tipografiche, operante a Monza nell'Ottocento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Attorno al 1770 a Seregno Ignazio Dell'Orto iniziò a fabbricare torchi tipografici in legno. Nel secolo successivo i suoi due figli, Amos e Ferdinando, sotto la ragione sociale del primo, impiantarono una fabbrica a Monza, dove avviarono la produzione di torchi in ghisa alla Stanhope. Nel 1848 il fratello più giovane, Ferdinando, aprì una sede anche a Milano. La ditta passò poi a suo figlio Augusto, che nel 1899 la cedette alla Fonderia Tipografica e Figlio di Achille G. Commoretti & C., nata nel 1895, da cui fu assorbita.[1]

Il torchio modello Stanhope di Amos dell'Orto fu premiato nel 1839 con la medaglia d'argento[2][3].

Alcune delle macchine realizzate da questa officina sono ancora esistenti:

  • presso la Tipografia Sociale di Foligno è conservato in perfette condizioni lo Sthanhope di Amos dell'Orto del 1840, che stampò le prime copie della "quarantana" de I promessi sposi di Alessandro Manzoni[4]
  • presso la Tipografia Squassina di Brescia è conservato un Amos dell'Orto di Monza integro del 1840
  • presso la Tipografia Pesatori di Milano è conservato in perfette condizioni lo Sthanhope di Amos dell'Orto del 1841
  • presso l'Antica Stamperia Fabiani di Petritoli (Fermo) è conservato un Torchio manuale in ghisa, con base a crociera di legno, della ditta Amos dell'Orto in Monza (esemplare completo); [5]
  • presso la Tif - Tipoteca Italiana fondazione di Cornuda (Treviso) [6] la macchina più antica in esposizione è un torchio di Amos dell'Orto del 1842; [7] [8]
  • presso il Museo della Stampa amici di Piazza di Mondovì [9] si conserva un torchio costruito dalla ditta Amos dell'Orto di Monza nel 1874;
  • presso il Museo della stampa e della stampa d'arte di Lodi [10] ci sono numerosi torchi a mano in fusione di ghisa Amos dell'Orto; [11]
  • presso il Jerusalem Print Workshop di Jerusalem (Israele) si trova una letter press Amos dell'Orto 1854, bed size 65x51 cm (25.5"x20") [12]
  • presso le Edizioni Calosci di Cortona è conservato un Amos dell'Orto di Monza integro e funzionante del 1862;
  • presso la tipolitografia Le Mantellate all'interno della Casa Circondariale "Regina Coeli" di Roma è conservato un torchio integro Amos Dell'Orto del 1879
  • presso la Tipografia Boschiero & Newton di Jesolo è conservato un torchio Amos dell'Orto del 1857
  • presso la Casa Museo Spazio Tadini di Milano dove è conservato un torchio del 1847 della ditta Amos dell'Orto in Monza.

Nel sito del Comune di Verona [13] vi sono riferimenti ad un torchio Albion di Amos dell'Orto del 1854 utilizzato per stampe di pregio [14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Giuseppe Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae. Dictionnaire géographique d'Italie pour servir à l'histoire de l'imprimerie dans ce pays, Florence, Leo S. Olschki éditeur, 1905, pp. 247-248.
  2. ^ http://books.google.it/books?id=yUoEAAAAQAAJ&pg=PA386
  3. ^ Titoli per i quali sono state distribuite varie medaglie d'argento per l'Esposizione dell'industria seguita in Milano nel p.p. mese di giugno, in Annali universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio, vol. 61, n. 191, agosto 1839, pp. 214-225, in particolare p. 221..
  4. ^ Individuato torchio prime stampe Promessi sposi - Umbria - ANSA.it
  5. ^ Antica Stamperia Fabiani
  6. ^ Tipoteca Italiana fondazione, Museo del Carattere e della Tipografia
  7. ^ fonte: Copia archiviata, su www2.regione.veneto.it. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2004).
  8. ^ http://www.museimpresa.com/(f1hlaw45vey1sl45zn3u5p45)/gallery.aspx?ID=186&ori=1&men=2[collegamento interrotto] (al centro)
  9. ^ Associazione Amici di Piazza di Mondovì - Museo della Stampa Archiviato il 31 dicembre 2008 in Internet Archive.
  10. ^ Museo della stampa e stampa d'arte a Lodi
  11. ^ Museo della stampa e della stampa d'arte - Lodi Archiviato il 29 agosto 2007 in Internet Archive.
  12. ^ Copia archiviata, su jerusalemprintworkshop.org. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2008).
  13. ^ http://www.comune.verona.it/Internet/Bibliotecacivica.nsf/4d98d4cad654f6a5c12566cc003004e4/0d12aa9e9864b16b412568160045a22c/$FILE/catalogo.pdf
  14. ^ Handpress printers photo gallery, su letterspace.com. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Agnoletto S., Colombo G., De Giacomi F., Galbiati E., Monza: la sua storia, Monza, 2002
  • Pierfilippo Saviotti, La prima produzione italiana di torchi tipografici in metallo: le officine Dell'Orto tra Monza e Milano, in La Bibliofilia, vol. 122, n. 2, 2020, pp. 263-296, ISSN 0006-0941 (WC · ACNP).
  • Tallone E., Caratteri e macchine da stampa nella Torino risorgimentale, in Studi piemontesi, edizioni Centro studi piemontesi, 2003/1

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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