Amanieu de Sescars

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Miniatura che raffigura Amanieu mentre istruisce la donzela

Amanieu de Sescars, o des Escàs (... – ...; fl. 1278-1295), è stato un trovatore catalano, forse guascone, del tardo XIII secolo. Famoso per le sue canzoni d'amore, i suoi contemporanei gli diedero il soprannome di dieu d'amor (dio dell'amore). Della sua opera restano due ensenhamens (poemi didattici) e due saluts d'amor (lettere d'amore).

L'incertezza riguardo alle sue origini deriva dal fatto che le sue poesie si riferiscono estesamente alla gente e ai luoghi catalani, ma comunque un cantore con lo stesso nome lo si trova a firmare un documento guascone del 1253. Se il firmatario del 1253 e il trovatore siano la stessa persona non è dato sapere con certezza, ma è possibile che Amanieu fosse un catalano nato o vissuto in Guascogna, cosa non insolita a quel tempo.

Il primo componimento databile è anche il suo più breve, il salut "A vos, que ieu am deszamatz"[1], scritto il 24 agosto del 1278. Il suo primo ensenhamen è l'"Ensenhamen del scudier"[2] in merito a un scudiero (scudier) che osserva il suo nobile maestro in amore, in ozio e mentre si prepara per la guerra e dunque descrive possibilmente il nobiluomo ideale. Era dedicato al comte gent apres En B. d'Astarac (a Bernardo IV d'Astarac) e deve quindi essere stato scritto prima dell'avvenuta morte del conte nel 1291. Inoltre, in questo stesso periodo viene scritto il suo secondo e più lungo salut (Dona, per cuy planc e sospir[3]), riferito a Giacomo il Giusto come "reys ... de cecilias", situabile tra il 1285, quando Giacomo eredita il Sicilia, e il 1291, quando eredita il Aragona. Il secondo poema didattico di Amanieu, l'"Ensenhamen de la donsela"[4] può essere datato tra il 1291 e il 1295 da un riferimento a Giacomo come Re di Aragona e alla guerra in corso dei Vespri siciliani. È dedicata a una innominata donsela (donzella) con lo scopo di insegnarle come comportarsi nella società cortigianesca e come essere rispettati.

La poetica di Amanieu è in modo determinante influenzata da Peire Vidal e anche forse da Arnaut de Maruelh. Il successivo trovatore Peire Lunel de Montech scrive, in una lettera del 1320,

«Ho sentito dire che voi [innominato] avete [il libro, vale a dire, l'ensenhamens] del Signore Amanieu, detto il dio dell'amore, dove lui impartisce lezioni alla giovane donna e allo scudiero.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Lexique roman ou dictionnaire de la langue des troubadours, 1838, pp. 499-504. URL consultato il 30 marzo 2013.. Testo integrale online di A vos, que ieu am deszamatz
  2. ^ (DE) Denkmäler der provenzalischen Litteratur, a cura di Karl Bartsch, 1856, pp. 101-114. URL consultato il 30 marzo 2013.. Testo integrale online: "So es l'enssenhamen de l'escudier que fe aquel meteis dieu d'amors"
  3. ^ (CA) Francesch Pelay Briz, Lo llibre dels poetas: Cansoner de obras rimadas dels segles XII, XIII, XIV ..., 1867, pp. 351-353. URL consultato il 30 marzo 2013.. Testo integrale online di Dona, per cuy planc e sospir
  4. ^ (DE) Provenzalisches Lesebuch, a cura di Karl Bartsch, pp. 140-148. URL consultato il 30 marzo 2013.. Testo integrale online: Aiso es l'essenhamen de la donzela d'En Amanieu de Sescas

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Martín de Riquer. Los trovadores: historia literaria y textos. 3 vol. Barcellona: Planeta, 1975.

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