Guglielmina Amalia di Brunswick-Lüneburg

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Guglielmina Amalia di Brunswick-Lüneburg
Rosalba Carriera, Ritratto di Guglielmina Amalia di Brunswick-Lüneburg, olio su tela, 1730, Staatliche Kunstsammlungen Dresden
Imperatrice del Sacro Romano Impero
In carica5 maggio 1705 –
17 aprile 1711
PredecessoreEleonora del Palatinato-Neuburg
SuccessoreElisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel
Altri titoliRegina consorte di Germania
Regina consorte di Boemia
Regina consorte d'Ungheria
Arciduchessa consorte d'Austria
NascitaHannover, 26 aprile 1673
MorteVienna, 10 aprile 1742
Luogo di sepolturaCripta Imperiale, Vienna
Casa realeBrunswick-Lüneburg per nascita
Asburgo per matrimonio
PadreGiovanni Federico di Brunswick-Lüneburg
MadreBenedetta Enrichetta del Palatinato
ConsorteGiuseppe I d'Asburgo
FigliMaria Giuseppa
Leopoldo Giuseppe
Maria Amalia
ReligioneCattolicesimo
Ducato di Brunswick e Lüneburg
Hannover

Guglielmo
Figli
Ernesto II
Cristiano
Augusto
Federico
Giorgio
Cristiano Luigi
Giorgio Guglielmo
Figli
Giovanni Federico
Figli
Ernesto Augusto
Figli
Giorgio I di Gran Bretagna
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Guglielmina Amalia di Brunswick e Lüneburg (Hannover, 26 aprile 1673Vienna, 10 aprile 1742) è stata la moglie di Giuseppe I del Sacro Romano Impero. Era figlia di Giovanni Federico di Brunswick-Lüneburg e della sua consorte, Benedetta Enrichetta del Palatinato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Quarta e più giovane figlia della coppia, la principessa Guglielmina perse suo padre all'età di 6 anni nel 1679. Sua madre, figlia della famosa Anna di Gonzaga di Clèves e cugina della duchessa d'Orlèans, cognata del re, ritornò in Francia con le sue figlie. Morì nel 1730 ad Asnières vicino a Parigi.

Affidò l'educazione delle sue figlie, a sua zia Luisa Olandina del Palatinato-Simmern, badessa di Maubuisson. Così la piccola Amalia Guglielmina ricevé un'educazione cattolica.

Richiamata da suo zio Ernesto Augusto, rientrò a Hannover nel 1693. Era descritta come bella, ma anche come pia e seria. Fu la futura suocera, l'imperatrice Eleonora di Neuburg, che decise di fare di lei la futura imperatrice. L'imperatrice era stata convinta dall'eccellenza della sua scelta dal tutore di suo figlio, Carlo Teodoro di Salm, che era inoltre lo zio di Guglielmina.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmina sposò il 24 febbraio 1699, il re di Ungheria e di Boemia, il futuro imperatore Giuseppe I, ed erede dell'imperatore Leopoldo I. L'opera Hercule et Hébé di Reinhard Reiser (1674-1739) fu recitata il giorno del loro matrimonio.

Ebbero tre figli:

Il giorno del matrimonio, Guglielmina aveva 26 anni e l'arciduca appena 20, ma la relazione dei due sposi imperiali fu considerata come felice. Tuttavia, lei invecchiò rapidamente. Giuseppe I ebbe numerose amanti, sia donne della nobiltà sia serve. Nel 1704 contrasse la sifilide e la trasmise a sua moglie. La coppia imperiale non fu più in grado di avere figli. Il loro unico figlio maschio era morto nella culla.

Regno e successione[modifica | modifica wikitesto]

Mentre l'Europa si lacerava nella guerra di successione di Spagna, la linea maschile della Casa degli Asburgo d'Austria, membro del ramo spagnolo, rischiò di estinguersi e nelle più concrete probabilità avrebbe provocato una guerra europea.

Non restava che l'arciduca Carlo, fratello minore di Giuseppe, pretendente al trono di Spagna per dovere dinastico e che combatteva in Spagna. Sposerà nel 1708 una cugina dell'imperatrice, Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel ma questa unione si rivelerà poco prolifica, contrariata tanto dalla separazione degli sposi durante la guerra che per la natura. Il problema della successione si poneva seriamente.

L'imperatore Leopoldo morì nel 1705 e Giuseppe gli successe sia sulle terre ereditate dalla Casa d'Asburgo sia sul trono del Sacro Romano Impero germanico. Guglielmina divenne imperatrice, ma non ebbe mai molta influenza sulla politica imperiale.

Nel 1711, l'imperatore morì per l'epidemia di vaiolo che percorreva l'Europa. Guglielmina rimase vedova e sua suocera assicurò la reggenza aspettando il ritorno dell'arciduca Carlo che combatteva in Spagna. L'arciduca Carlo, già proclamato Carlo III di Spagna, fu eletto imperatore e regnò con il nome di Carlo VI.

I suoi alleati, che credevano di rivedere gli Asburgo sovrani dell'impero germanico e dell'impero spagnolo, ritirarono il loro sostegno e la pace fu firmata, rovinando le speranze degli Asburgo di riformare l'impero di Carlo V ma ebbero i Paesi Bassi spagnoli, il Ducato di Milano, il Regno di Napoli e la Sardegna.

Nel 1713, dopo cinque anni di un'unione sempre sterile, Carlo promulgò la Prammatica Sanzione che - in caso di assenza di eredi maschi - dava l'eredità familiare in priorità alle sue figlie e, nel caso, alle sue nipoti. Tuttavia, nel 1716, l'imperatrice partorì un maschio che morì. Nel 1717, 1718 e 1723, partorì tre figlie, di cui due arrivarono alla maggiore età.

Per mantenere la potenza della loro Casa, le figlie dell'ex-imperatrice Guglielmina furono private dell'eredità del loro padre in favore delle cugine. Erano state maritate, la primogenita nel 1719 con l'elettore di Sassonia, poi re di Polonia, la minore, nel 1722 con l'elettore di Baviera. In ogni caso, avevano preteso il riconoscimento della Prammatica Sanzione.

Dopo che le sue due figlie si furono sposate, si ritirò nel 1722 in un convento dei salesiani che aveva fondato nel 1717, Salesianerinnenkloster auf dem Rennwege, a Vienna, pur continuando a svolgere un'attiva vita sociale.

Nel 1740, Carlo VI morì. La sua figlia maggiore Maria Teresa salì al trono e fu proclamata «re» d'Ungheria e di Boemia. Però, non poté essere eletta nell'impero e combatté per far eleggere suo marito Francesco Stefano di Lorena. Invece, Guglielmina inizialmente sostenne suo genero Carlo Alberto di Baviera che pure aspirava all'elezione al trono imperiale, ma si ritirò ben presto dalla vita pubblica, pur rifiutando nel 1741 l'invito di Maria Teresa a mediare tra lei e l'elettore di Baviera.

Guglielmina sopravvisse trent'anni al suo sposo e morì il 10 aprile 1742. Le sue spoglie riposano ancora oggi a Kapuzinergruft, la cripta Imperiale a Vienna[1].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guglielmo il Giovane di Brunswick-Lüneburg Ernesto I di Brunswick-Lüneburg  
 
Sofia di Meclemburgo-Schwerin  
Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
Dorothea di Danimarca Cristiano III di Danimarca  
 
Dorotea di Sassonia-Lauenburg  
Giovanni Federico di Brunswick-Lüneburg  
Luigi V d'Assia-Darmstadt Giorgio I d'Assia-Darmstadt  
 
Maddalena di Lippe  
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Maddalena di Brandeburgo Giovanni Giorgio di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Anhalt-Zerbst  
Amalia Guglielmina di Brunswick e Lüneburg  
Federico V Elettore Palatino Federico IV Elettore Palatino  
 
Luisa Giuliana di Nassau  
Edoardo del Palatinato-Simmern  
Elisabetta Stuart Giacomo I d'Inghilterra  
 
Anna di Danimarca  
Benedetta Enrichetta del Palatinato  
Carlo I di Gonzaga-Nevers Ludovico Gonzaga-Nevers  
 
Enrichetta di Nevers  
Anna Maria di Gonzaga-Nevers  
Caterina di Lorena Carlo di Guisa  
 
Enrichetta di Savoia-Villars  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine dei Virtuosi - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine della Croce Stellata - nastrino per uniforme ordinaria
Rosa d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 1699

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN42199563 · ISNI (EN0000 0000 4911 1597 · SBN IEIV093838 · CERL cnp01070162 · ULAN (EN500354599 · LCCN (ENnr99005287 · GND (DE101076983 · BNE (ESXX5211460 (data) · BNF (FRcb15945650n (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr99005287