Alto gradimento

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Alto gradimento
Renzo Arbore e Gianni Boncompagni all'epoca della trasmissione
PaeseItalia
Anno1970-1976, 1979-1980
Generecommedia
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreRenzo Arbore, Gianni Boncompagni
IdeatoreRenzo Arbore, Gianni Boncompagni, Giorgio Bracardi, Mario Marenco
RegiaLorenzo Mariani
Emittente radiofonicaRadio 2

Alto gradimento fu una trasmissione radiofonica ideata da Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Giorgio Bracardi e Mario Marenco[1], andata in onda negli anni 1970 sul secondo programma radio della Rai. Tra i collaboratori che prestarono la loro voce e le loro invenzioni per i tanti personaggi creati dalla trasmissione figurano Mario Marenco, i fratelli Giorgio e Franco Bracardi, Marcello Casco ed altri.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima puntata della prima serie fu trasmessa sul Secondo programma Rai il 7 luglio 1970[2] e il programma proseguì a più riprese fino al 2 ottobre 1976. Andava in onda dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 13.30.

Il 9 ottobre 1976 la trasmissione riprese di fatto con il nome "Radio Trionfo", fino al 31 dicembre 1977. Il 1º gennaio 1978 la trasmissione riapparì con il titolo "No, non è la BBC", fino al 31 dicembre 1978.[3]

Una seconda serie con il nome storico "Alto gradimento" fu trasmessa su Radio 2, dal 2 gennaio 1979 al 30 settembre 1980, il martedì, giovedì e il sabato dalle 12.45 alle 13.30 e la domenica dalle 11 alle 12.

La trasmissione venne infine brevemente riproposta nel 1998, in ventisette puntate.

Struttura e caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Mario Marenco (al centro) con Arbore e Boncompagni.

Ogni puntata era caratterizzata dalla totale assenza di un filo logico, con frequenti interruzioni dei brani musicali, battute varie e ricorrenti interventi surreali, nonsense e demenziali di ogni genere. La sigla musicale di apertura e chiusura era un medley di 3 successi rock and roll USA, ovvero Rock Around the Clock, See You Later Alligator, e Hound Dog, arrangiato per big band da James Last. Anch'essa era inframmezzata dagli interventi dei due conduttori e dalle voci dei vari personaggi.

Le gag erano spesso improvvisate su un canovaccio: i personaggi, ideati ed interpretati principalmente da Giorgio Bracardi e Mario Marenco, interagivano con i due conduttori i quali fungevano da spalla e lasciavano spazio all'invenzione estemporanea del comico di turno. Erano impiegati effetti sonori registrati come ad esempio il rumore di una porta che si apre e si chiude a simulare l'improvvisa intrusione dei personaggi nello studio o lo squillo di un telefono, con analoga funzione.

Agli interventi si aggiungevano frequentemente anche voci registrate di noti personaggi dello spettacolo o della politica (Amintore Fanfani, Mike Bongiorno, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, ecc.) cui veniva solitamente fatta ripetere una singola frase a tormentone, quasi sempre accompagnati dall'apertura e chiusura della porta. Fra una gag e l'altra venivano programmati successi di musica pop italiana ed internazionale.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito, un elenco parziale degli innumerevoli personaggi che popolarono la trasmissione.[4]

Personaggio Descrizione Interprete
Ragionier Affastellati Traumatizzato dalla mancata presenza della sua amata ad un appuntamento galante, ripete incessantemente il tormentone: «Perché non sei venutta? Ttiiinnn!» Giorgio Bracardi
Max Vinella Sedicente giornalista di cronaca nera, raccomandato dall'influente Dottor Cianfroni. Cerca di mascherare la propria pochezza professionale mediante uno sciagurato eloquio finto-francese, nonché con disastrosi tentativi di vocalizzi lirici. Il suo tormentone è «Chiàppala! Chiàppala! Pà! Pà!». Frequenta la «parrocchietta» di Don Pezzotta, è accudito dalla Sora Camilla, ed è facile bersaglio dei due conduttori. Giorgio Bracardi
Ermanno Catenacci Inizialmente «Castellacci»; ex federale fascista, racconta con fervore inverosimili episodi del Ventennio e improbabili retroscena della vita di Mussolini. Giorgio Bracardi
Patroclo Il nome del personaggio non è mai svelato ed egli non interagisce mai con i conduttori: urla ripetutamente «Patroclooo!» a squarciagola, talvolta aggiungendo frasi a mezza bocca tipo: «ti faccio vedere io!». Non è chiaro neppure chi sia il Patroclo che egli va chiamando disperatamente. Giorgio Bracardi
Bozambo Servitore personale africano di «badrone doddor gosdanzo» (Maurizio Costanzo). Giorgio Bracardi
Dottor Marsala Anziano capotecnico Rai: col pretesto di controllare la funzionalità di microfoni e cuffie, entra di sorpresa nello studio a lamentare continuamente «dei dolori, dei dolori ...e un cerchio alla testa». Pessimista e ipocondriaco, saltuariamente curato da un medico ottantaduenne, mantiene contatti con svariati collaboratori, tra cui Quaglia, Càccoli, Tarantolazzi e Gospedale. Rimasto vedovo della povera Pina, è divorato dal rimorso di non aver saputo prestare le dovute attenzioni al geranio tanto caro alla defunta moglie. Giorgio Bracardi
Maestro Benito Cerbottana Compositore, appassionato cantore dei fasti della Dolce Vita felliniana; fra i suoi cavalli di battaglia, la sgangherata canzone Via Veneto. Giorgio Bracardi
Prof. Onorato Spadone Ordinario di Bestialismo Materialistico Critico presso un'università non meglio identificata. La base della sua teoria filosofica evidenzia come ciascun individuo, di ogni classe sociale, e di qualsiasi livello culturale, vivente o vissuto in una qualunque epoca ed in ogni angolo della terra, è ineluttabilmente soggetto ad assolvere le necessità imposte dalla propria regolarità intestinale. Tale profonda ma cruda considerazione, debolmente contestata dai conduttori, si esplica nell'assunto: «l'uomo è una bestia!». Giorgio Bracardi
Scarpantibus Uccello preistorico dalle fattezze incerte, catturato in Nicaragua; calza scarponi anfibi militari privi di stringhe ed emette solo versi e vocalizzi disarticolati. Giorgio Bracardi
Malik Maluk Scalpellino arabo, in perenne polemica contro i committenti che non lo pagano e ai quali perciò rivolge continuamente l'invettiva: «Fangàla! Àssara 'ffangàla!». Giorgio Bracardi
Pastore abruzzese Reclama invano le sue pecore, che ha smarrito dopo averle incautamente messe a disposizione per un presepe vivente allestito dalla Rai. Va ripetendo: «Li pècuri! Li pècuri!». Giorgio Bracardi
Maestro Ennio Torvajanica Etnomusicologo, ha raccolto «circa 1.542.703 canti popolari» di gruppi etnici poco noti, come «i Porcoti della Porcozia» o «gli uomini-talpa della Malgaccia Superiore». Durante lunghe esplorazioni nei luoghi più remoti ed inospitali della Terra, il Maestro ha incontrato tribù selvagge e bellicose, spesso dedite all'antropofagia, le quali hanno puntualmente trucidato i suoi collaboratori nei modì più cruenti ed efferati, accompagnando tali eccidi con rudimentali canti di ringraziamento, che Torvajanica reinterpreta in studio. Giorgio Bracardi
Prof. Ànemo Carlone Insigne docente di Medicina e Chirurgia, luminare che vanta altissime quanto improbabili referenze accademiche e professionali, molte delle quali ottenute a titolo ereditario. Si produce in dissertazioni medico-scientifiche a pagamento, utilizzando una terminologia contorta e spesso incomprensibile, che i due conduttori spacciano per "linguaggio tecnico". Sottolinea con orgoglio di essere Socio ACI fin dal lontano 1909. Mario Marenco
Comandante Raimundo Navarro Astronauta spagnolo dimenticato in orbita da otto anni a bordo di una navicella spaziale, la Paloma secunda, mal costruita e piena di difetti tecnici. Mario Marenco
Marius Marenco Poeta, declama in diretta le sue poesie surreali. Talvolta, nell'accomiatarsi, inscena tentativi di suicidio, buttandosi dalla finestra con fragorosi effetti sonori. E' autore dell'immane tragedia psicologica Raoul o Il dissidio intimo di Raoul ovvero Raoul alla ricerca indefessa del proprio Io, oppure: RAOUL, opera titanica, ermetica, di ispirazione decadente e dal ritmo lentissimo, timidamente accolta da Arbore, ma avversata e boicottata da Boncompagni, il quale giunge al punto di russare clamorosamente durante la lettura. Mario Marenco
Romanazzi Imbianchino precario, esponente suo malgrado del sottoproletariato della Capitale, propone la lettura di spaccati di vita di borgata, ovvero poesie in versi liberi su base languida, con greve accento romanesco. Si tratta del racconto di truci episodi di cronaca nera, casi drammatici di microcriminalità e violenza gratuita, vicende tristi ed aberranti di individui deteriori e spesso pregiudicati, crudeli, abbrutiti da turpi vicissitudini familiari, in una periferia capitolina cupa e degradata. Con voce sgraziata e modi bruschi, il rude poeta tenta di estorcere un compenso in danaro per le proprie prestazioni, ma i due conduttori, seppure a fatica, riescono a blandirlo con furbeschi complimenti di comodo, e lo invitano a ripresentarsi per declamare altri rozzi componimenti. Giorgio Bracardi
Lo chef Léon Noto soprattutto per «la Palla di Cacao! [...] preceduta da un tripudio di puttini». Mario Marenco
Dott.ssa Ada Venzolato in De Martiris Sociologa, esponente del collettivo femminista oltranzista «Caina e Abela». Accanita fumatrice di pipa, è costantemente affetta da incontenibili ed interminabili accessi di tosse, che rendono di diffcile comprensione le sue accese requisitorie contro l'odiosa prevaricazione del maschio. Mario Marenco
Prof. Aristogitone Anziano insegnante di italiano in pensione, ritiratosi presso una «lontana parente» sorda, in una casa adiacente uno scalo ferroviario. Apostrofando i conduttori con il tipico intercalare Amico caro...!, rimpiange i più antiquati modelli di scuola, soppiantati dal sessantotto: «Quarand'anni di insegnamendo, quarand'anni di duro lavoro, in mezzo a queste quattro mura scolastiche!». Detesta l'estate e l'inerzia dei mesi di vacanza, anelando l'ennesimo ritorno in cattedra, per assestare ai suoi svogliati studenti una liberatoria sfraganéta di mazzate. Mario Marenco
Colonnello Buttiglione Divenuto in seguito Generale Damigiani. Alto ufficiale che, sbagliando regolarmente numero, telefona in trasmissione scambiando i conduttori per suoi sottoposti, tutti dai cognomi bizzarri come Bàllico, Bergonzoni, Bergamonti, Sgravagliotto, Vicchiolo, Fiffo, Rififfo, Ruffolillo, Ricchiatto, Pìscopo, Arnaboldi, Busnelli, Marchiondi, Mascherpa, l'aiutante maggiore Marmaglino, ecc. Fieramente dedito alla disciplina e al rigore militare, assiste sgomento al diffondersi inarrestabile di pubblicazioncelle spinte, in tutti gli uffici e reparti della caserma afferente al comando centrale. Mario Marenco
Il Completo Programma culturale a cura del Ministero della Pubblica Istruzione; consiste nella lettura di elenchi arbitrari e totalmente inutili di cose o persone. Mario Marenco
La sgarrambona Donna dalla voce baritonale, presumibilmente sedotta e abbandonata da Gianni Boncompagni in quanto telefona in studio esclusivamente per insultarlo. Mario Marenco
Vinicio Internato in un manicomio che racconta le sue assurde imprese e i suoi maldestri tentativi di sedurre le infermiere. Mario Marenco
Verzo Studente liceale romano svogliato e sgrammaticato: «C'hanno dato er tema: "Bartolomeo Colleoni, vita e morte" ma noi amo fatto assemblea e amo deliberato de fa' er tema: "Er mio compagno de banco"».

Spesso parlava del Comitato Esecutivo Sperimentale Scolastico Odierno (C.E.S.S.O.) o del Movimento Esecutivo Rivoluzione D'Angola (M.E.R.D.A.).

Mario Marenco
Pasquale Zambuto Ladro napoletano che nega sistematicamente la sua attività, presentandola come «sperimentazione» e adducendo improbabili giustificazioni di natura esistenziale. Mario Marenco
Venditore ambulante Venditore di generi di ristoro e articoli vari in spiaggia, tutti rigorosamente caldi: «Patata calda, grasso di maiale caldo, saponata bollita scaldata calda con patate carciofi cipolle agli peperoni maiale e lumache calde, sanguinacci caldi, sugna lardo sapone fangata schiumata calda, aranciata calda, bibite calde, canottiere calde...». Mario Marenco
Signorina dei Grandi Magazzini Addetta agli annunci all'altoparlante: «Si ricorda alla gentile clientela che è vietato palpare le commesse». Mario Marenco
Colonnello Otto Muller Ex ufficiale nazista dotato di grande memoria. Rievoca nei minimi dettagli oscuri episodi dell'estate 1942 nel deserto della Cirenaica, citando effimere imprese belliche dei propri commilitoni e degli ufficiali italiani, tra cui il Capitano Spadavecchia, il Tenente Pizzirillen, gli ufficiali Friso, Tremone, Longato, Rizzato, Vecchiato e altri valorosi soldati. Convinto dell'imminente rivalsa dell'esercito tedesco, rimpiange particolarmente la reiterata perdita della supremazia sulla città di Tobruch, più volte conquistata dalle truppe italo-tedesche, ma poi sistematicamente restituita all'irriducibile nemico britannico. Mario Marenco
Jean-Jacques le Baron de la Fiche de la Bagarre Raffinato stilista francese, illustra le ultime novità parigine per l'uomo à la page, proponendo banali capi di abbigliamento ed accessori di uso comune, dal costo però estremamente elevato, in quanto caratterizzati dalla prestigiosa griffe Victoir Venafràn. Alla perplessità dei conduttori Jean-Jacques risponde che a Parigi, se non possiedi e non sfoggi simili articoli alla moda, la gente per strada «ti sputa en fache». Mario Marenco
Lo strillone Strillone della rivista Menzogna Illustrata: «Clamoroso: Aroldo Tieri fecondato artificialmente dal mago Silvan! "Silvan, grazie per avermi reso mamma!"» Mario Marenco
Ing. Ghisletti Industriale lombardo, titolare della "Ada Tubi Ghisletti SpA": propone ai due conduttori di prestarsi a improbabili caroselli pubblicitari per la sua azienda, come ad esempio vestirsi da Dante e Virgilio e interpretare l'intera Divina Commedia. Mario Marenco
Sig.ra Paola Centralinista che interferisce con la trasmissione proponendo ai conduttori i più disparati collegamenti in teleselezione. Mario Marenco
Prof. Kurt Weill Guaritore via radio, originario di Magdeburgo. Parla solo tedesco (inventato) per cui in Italia la sua pratica risulta totalmente inutile. Mario Marenco
Signor Mocumescu Cittadino rumeno, erudito cultore della storia e delle tradizioni del proprio Paese, ama decantare la prelibatezza del piatto preferito dai suoi connazionali, il cavolo caldo, specificando come all'abbondante consumo di tale squisita pietanza, faccia immancabilmente seguito un grande rumore con bocca. Gianni Boncompagni
il figlio di Menuel Seguace di una fantomatica setta pseudo-mistica, detta appunto dei «Figli di Menuel», con la caratteristica frase «E allora Lui disse grande parola di vèrita» (con l'accento sulla e). Uno dei suoi "tormentoni" era, dopo una frase, aggiungere «anzi, dirò di più» per poi ripetere esattamente la stessa frase detta in precedenza.[5][6] Marcello Casco
Mortificazione Cartomante dalla voce sinistra e dalla salute apparentemente precaria, lancia anatemi all'indirizzo dei suoi detrattori e snocciola previsioni ed oroscopi dapprima infausti e catastrofici, ma che vengono poi sovvertiti dall'arrivo in extremis di una lettera dalla ferrovia con la notizia della bona nova, che riporterà la salute e la felicità sott'i coppi de casa. Franco Bracardi
Pallottino Radioamatore «de l'Onda Pirata» che trasmette «da ignota destinazione dell'Umbria» Franco Bracardi
Signora Isotta Cantante lirica corpulenta che ha bisogno di due sedie per accomodarsi.
Mafalda Scatenata fan sedicenne dei due conduttori, irrompe nello studio per chiedere loro autografi ed effetti personali, rudemente redarguita dalla mamma a suon di sberle ed improperi, proferiti con vago accento senigalliese (vien machì" = "vieni qui"). Franco Bracardi
Gianluca Ragazzo omosessuale che talvolta risponde ad alcune lettere del pubblico.
Radio Bari Voce ansiosa che interviene pensando di essere stata chiamata in causa con la frase: "Qui radio Bari, ci avete chiamato???, Pensavamo che ci avevate chiamato!" Luciano Alto

Note[modifica | modifica wikitesto]

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