Alta Badia

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo formaggio P.A.T., vedi Alta Badia (formaggio).
Alta Badia
Panorama di Corvara in Badia ai piedi del Sassongher
StatiBandiera dell'Italia Italia
RegioniTrentino-Alto Adige
ProvinceBolzano
Località principaliCorvara in Badia e Badia; il comprensorio turistico include anche La Valle
Comunità montanaVal Pusteria
Nome abitantibadioti
[[1] Sito web]
Coordinate: 46°33′10.8″N 11°52′26.4″E / 46.553°N 11.874°E46.553; 11.874

Alta Badia è il nome con cui si indica la porzione a monte della Val Badia, separata dal resto di questa all'altezza della gola del Punt de Fer. In quest'area si estendono i comuni altoatesini di cultura ladina di Corvara in Badia, Badia. Tali comuni formano inoltre il comprensorio turistico omonimo che include anche il comune di La Valle.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La valle confina con le altre valli dolomitiche da cui è separata dai passi dolomitici Gardena (che segna il confine con la valle omonima), Campolongo (che collega ad Arabba ed alla Valle del Cordevole), di Valparola e Falzarego (che portano a Cortina d'Ampezzo e alla valle del Boite).

Le viles ladine sono uno degli elementi caratterizzanti del panorama dell'Alta Badia. Il prati curati sono frutto di una secolare tradizione tuttora viva grazie alla sopravvivenza dell'istituzione del maso chiuso

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione autoctona di questa valle è di madrelingua ladina (ca. 85-90% della popolazione). L'Alta Badia è ufficialmente trilingue, e tutte le denominazioni sono riportate in italiano, ladino e tedesco.

Il cartello trilingue d'inizio dell'Alta Badia, scendendo dal Passo Gardena

Centri abitati[modifica | modifica wikitesto]

I paesi situati nella zona dell'Alta Badia sono: Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano e Badia: l'abitato più grande è formato dalle frazioni di Pedraces, sede del comune di Badia, e di San Leonardo (che formano un agglomerato unico chiamato spesso impropriamente Badia). Lo stesso comune include inoltre le località di San Cassiano e di La Villa. Corvara, pur avendo solamente circa 700 abitanti, è sede del comune di Corvara in Badia, che comprende anche Colfosco, ed è anche il paese più importante della valle dal punto di vista turistico.[1]

Il paese di La Valle invece è situato nella parte bassa della Val Badia. Fa parte tuttavia dell'Alta Badia prendendone parte nel consorzio turistico. Ne rappresenta in qualche modo una eccezione, essendo l'unico comune a non avere nel proprio territorio nessun tipo di impianto a fune per il turismo invernale.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria e primi insediamenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1987 sono state ritrovate, in una grotta ai piedi del monte Conturines, nel parco naturale di Fanes-Sennes-Braies, numerose ossa d'orso datate tra i 60.000 e i 40.000 anni fa.[2]

All'incrica 9000 anni fa i primi uomini, per lo più cacciatori e raccoglitori nomadi, scoprirono la zona e iniziarono ad alternare la vita nelle valli d'estate e nei boschi d'inverno. Soltanto nel 1700 a.C., come dimostrato dai reperti di Sotciastel, gli uomini cominciarono a stabilirsi in maniera duratura nell'Alta Badia.[2]

Antichità[modifica | modifica wikitesto]

Prima della conquista romana, anche l'Alta Badia era occupata dalla popolazione dei Reti, i cui ritrovamenti fanno ipotizzare che si trattasse per la maggior parte di contadini. Il primo documento scritto nelle valli ladine si trova su un piccolo passo in pietra a Livinallongo del Col di Lana, sul Monte Pore, in un alfabeto di origine etrusca.[2]

Nel corso del I secolo a.C. i Romani conquistano i territori ladini delle Dolomiti, integrandoli nel loro impero e uniformando l'organizzazione di questi territori a quella del resto d'Italia. Lo scontro tra la lingua dei Reti e il latino porterà alla nascita della lingua ladina, che è tuttora parlata in diverse zone delle Alpi, compresa l'Alta Badia.[2]

Medioevo ed Età Moderna[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la caduta dell'Impero Romano, la popolazione trentina dovette affrontare la minaccia di diverse popolazioni straniere, e in particolare l'Alto Adige venne germanizzato e integrato nei domini asburgici. Attorno all'anno 1000 la regione alpina venne cristianizzata, e nel 1027 la Chiesa fondò il principato di Bressanone, che comprendeva la parte orografica sinistra della Val Badia. La parte orografica destra venne assegnata al convento benedettino di Castel Badia nel 1030. È proprio in questo periodo che compare per la prima volta la denominazione "Badia".[2]

Dopo lo scioglimento del convento di Castel Badia (1785) e con la secolarizzazione del principato di Bressanone (1803) la Val Badia divenne parte del Tirolo, che al termine delle guerre napoleoniche sarebbe tornato ufficialmente parte dell'Impero austriaco.[2]

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

In quanto parte dell'Impero austro-ungarico, nelle valli ladine la prima guerra mondiale scoppiò nel 1914, e in particolare durante il primo conflitto mondiale la regione alpina si sarebbe trasformata in uno scenario di guerra orribile, in quanto regione di confine tra Austria e Italia, rivendicata da entrambe. Al termine della guerra, nel 1919, l'Alto Adige sarebbe diventato parte del Regno d'Italia.[2]

L'avvento del turismo[modifica | modifica wikitesto]

Già dalla seconda metà del XVIII secolo i primi escursionisti incominciarono a scalare le Dolomiti. La regione poteva vantare alcune delle più famose guide alpine formatesi alla scuola del Club Alpino tedesco-austriaco, ad esempio a Corvara c'erano i fratelli Kostner e a Badia Josef Adang.[2]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Sassongher, una delle cime simbolo della Val Badia, visto dal Passo Gardena

Le attività principali dell'Alta Badia sono tutte correlate al turismo che è la fonte di sostentamento principale per i badioti. Il turismo, sia estivo che invernale, ha fatto nascere molteplici servizi ricettivi (alberghi, ristoranti, negozi, impianti di risalita, rifugi). Il primo sviluppo delle attività turistiche in Alta Badia è legato a figure di alpinisti, pionieri dello sci e imprenditori come Franz, Cesco ed Erich Kostner[3][4].

Via Ferrata Tridentina

Estivo[modifica | modifica wikitesto]

Vista sul Sasso di Santa Croce dai prati di Pralongià

Durante l'estate l'attività turistica è legata sulle escursioni all'aria aperta e all'alpinismo. Molti impianti di risalita rimangono aperti anche durante il periodo estivo in modo da favorire la salita a monte e numerosi rifugi propongono agli escursionisti piatti tipici. I percorsi alpinistici variano dalle più semplici passeggiate a valle, alle difficili traversate e alle impegnative vie ferrate, tra cui le più note sono la ferrata Tridentina, la ferrata del Piz da Lec, la ferrata del Vallon, la ferrata del Piccolo Cir e la ferrata Cesare Piazzetta. I gruppi montuosi su cui ci si può avventurare sono: il gruppo del Sella, il gruppo del Puez compreso nel parco naturale Puez-Odle, il Gruppo del Sasso della Croce, La Varella e Conturines compresi nel parco naturale Fanes - Sennes e Braies. Molto apprezzati sono anche i numerosi alpeggi che offrono escursioni piacevoli senza dislivelli eccessivi come il Pralongià, Armentara e Rit.[5]

Veduta del massiccio del Sella e della pista Boé.

Sci[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione invernale si concentra il maggior afflusso di visitatori. La valle è compresa nel carosello della Sellaronda, ossia un percorso sciistico che ruota attorno al gruppo del Sella, e in quello della Grande Guerra, che ripercorre i luoghi in cui è stata combattuta la prima guerra mondiale. I 53 impianti di risalita all'avanguardia e i 130 km di piste da sci la rendono uno dei comprensori sciistici più grandi in Italia. L'Alta Badia ospita inoltre una gara della Coppa del mondo di sci maschile sulla pista Gran Risa (a La Villa).

Il comprensorio è formato da un insieme di aree sciistiche:[6]

Sci ai piedi l'Alta Badia è collegata anche con i comprensori sciistici della Sellaronda; direttamente al Passo Gardena con la Val Gardena e al Passo di Campolongo con Arabba-Porta Vescovo e, indirettamente, tramite questi anche con la Val di Fassa. Inoltre dalla stagione invernale 2008-09 è collegata al comprensorio del Plan de Corones, grazie all'apertura della nuova pista "Piculin" che dal Piz de Plaies scende a Piccolino e rende il tragitto tra i due comprensori (Paraciora-Piculin) realizzabile con un trasferimento via bus della durata di 20 minuti.[6]

Impianti di risalita[modifica | modifica wikitesto]

L'Alta Badia ha 53 impianti di risalita.[7]

n° impianto tipologia nome lunghezza dislivello
1 cabinovia Col Alto 920 420
2 seggiovia Braia Fraida 1197 123
3 seggiovia Roby 548 116
4 seggiovia Pre dai Corf 745 137
5 cabinovia Piz La Ila 1716 647
6 seggiovia Bamby 713 290
7 seggiovia La Brancia 615 143
8 seggiovia Biok 906 173
9 seggiovia Ciampai 587 119
10 seggiovia Codes 426 75
11 cabinovia Piz Sorega 1659 455
12 sciovia Armentarola 579 77
13 sciovia Capanna Nera 903 115
14 sciovia Pralongiá I 765 150
15 seggiovia Pralongiá 1109 310
16 seggiovia Pralongiá II 1079 233
17 sciovia Crep de Mont 1136 254
18 sciovia Abrusé 280 56
19 cabinovia Boé 2521 653
20 seggiovia Vallon 1029 330
21 seggiovia Arlara 1207 340
22 sciovia La Para 383 100
23 seggiovia Costoratta 676 217
24 seggiovia Cherz II 846 234
25 seggiovia Vizza 1620 324
27 sciovia Incisa 1203 208
28 seggiovia Masarei 1859 379
29 seggiovia Costes da l'Ega 548 68
30 seggiovia La Fraina 730 210
31 seggiovia Cherz I 928 243
32 seggiovia Pre Ciablun 356 17
34 cabinovia Borest 1288 59
36 seggiovia Sodlisia 784 108
37 sciovia Pezzei 438 56
39 cabinovia Plans 1158 173
40 cabinovia Frara 1430 384
42 seggiovia Val Setus 379 103
45 cabinovia Col Pradat 514 318
46 cabinovia Colfosco 1342 256
49 seggiovia Stella Alpina 602 129
50 seggiovia Forcelles 1014 303
54 seggiovia Colz 188 26
55 cremagliera Ferata Gran Risa 63 22
56 seggiovia Gardenaccia 1215 354
57 seggiovia La Rüa 187 31
58 seggiovia Doninz 231 44
59 sciovia Col d'Altin 173 17
60 sciovia Baby Pedraces 274 35
61 seggiovia La Crusc 1 2068 501
62 cabinovia La Crusc 2 958 184
63 seggiovia Pradüc 958 4
64 seggiovia Sponata 1328 360
1/01 cabinovia Lagazuoi 956 635

Piste[modifica | modifica wikitesto]

Le piste dell'Alta Badia raggiungono complessivi i 130 km percorribili. La loro preparazione notturna richiede lo schieramento di una flotta di oltre 90 Gatti delle nevi. Le piste sono suddivise in 74 km di piste facili (contrassegnate in blu), 47 km di piste di media difficoltà (rosse) e 9 km di piste di difficoltà elevata (nere).[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b I paesi dell'Alta Badia, su www.altabadia.org. URL consultato il 1º novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g h La storia dell‘Alta Badia, su www.altabadia.org. URL consultato il 1º novembre 2022.
  3. ^ "Campioni dell'Alta Badia" su AltaBadia.it, su altabadia.it. URL consultato il 10 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2010).
  4. ^ Vacanze Dolomiti, su www.altabadia.org. URL consultato il 1º novembre 2022.
  5. ^ Vacanze estate dolomiti, su www.altabadia.org. URL consultato il 1º novembre 2022.
  6. ^ a b c Impianti aperti e bollettino neve, su www.altabadia.org. URL consultato il 1º novembre 2022.
  7. ^ Lista impianti sciistici sul sito ufficiale, su altabadia.org.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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