Crisoberillo

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Crisoberillo
Classificazione Strunz (ed. 10)4.BA.05
Formula chimicaBeAl2O4[1][2][3]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[1][3], rombico
Classe di simmetriadipiramidale[1][2]
Parametri di cellaa=5,476, b=9,404, c=4,427[1]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m[1][2]
Gruppo spazialePmnb[1]
Proprietà fisiche
Densità3,7[3] g/cm³
Durezza (Mohs)8,5[1][2][3]
Sfaldaturadistinta[1][2][3] secondo {110}[1][2], imperfetta secondo {010}[1][2], debole secondo {001}[2]
Fratturairregolare, concoide[2]
Coloreblu verde[1][2], verde[1], grigio[1], verde brunastro[1][2], giallo-oro, verde-giallo, bruno[1][2], verde smeraldo[2], giallo[2], blu[2]
Lucentezzavitrea[1][2][3]
Opacitàda trasparente a trsnslucido[1][2]
Strisciobianco[1][2]
Diffusionemolto raro[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Principali paesi produttori di crisoberillo

Il crisoberillo è un minerale. È un alluminato del berillio, di colore giallo dorato.

Il nome deriva dal greco χρυσός chrysós "dorato" e da βήρυλλος bḗryllos "berillo"[4].

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Tabulare[1]. Prismi[1] colonnari, trigeminati[1] per compenetrazione.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

In pegmatiti[3] specialmente nei filoni pegmatitico-granitici[1], micascisti e più raramente in dolomie cristalline[3].

Prevalentemente in giacimenti alluvionali in Russia (Monti Urali), Stati Uniti d'America, Sri Lanka, Brasile, Zimbabwe, Madagascar.

Occasionalmente è stato trovato qualche campione anche in territorio italiano, nella zona di contatto delle pegmatiti a Colico sul lago di Como ed in Valtellina.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si trova principalmente in cristalli tabulari, frequentemente geminati in modo da produrre una forma caratteristica stellata pseudoesagonale[3].

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche chimico-fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Il minerale è inattaccabile dagli acidi, ma viene decomposto, tramite fusione, da KOH e KHSO4[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Scheda tecnica del minerale su webmineral.com
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Scheda tecnica del minerale su mindat.org
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Autori vari, Crisoberillo in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. I, pagg. 241-242, Peruzzo editore (1988), Milano
  4. ^ Franco Montanari, Vocabolario della lingua greca, Torino, Loescher, 1995.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.